Angelo Forgione – Interessante inchiesta di Marco Esposito per Il Mattino sugli esiti dell’Art Bonus, uno strumento del MiBACT per agevolare il mecenatismo a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano. Sta funzionando al Nord ma al Sud non decolla. Un esempio: 53,6 milioni sono stati donati al Teatro alla Scala e solo 0,9 milioni Real Teatro di San Carlo.
Non è difficile riflettere sul dato. Proprio in Napoli Capitale Morale ho scritto che l’unica fondazione lirico-sinfonica che non soffre è quella della Scala di Milano, “che beneficia annualmente di una quantità di fondi per lo spettacolo decisamente superiore a quanto destinato agli altri lirici, riuscendo ad attrarre anche corpose sponsorizzazioni e donazioni private, pure da imprenditori meridionali. Così il Massimo milanese può alimentare i propri bagliori […]”. Alla Scala, e non al Real Teatro di San Carlo, si è legato il più noto marchio napoletano del caffè, ma anche uno storico brand di acque minerali di proprietà napoletana. Finché per le aziende meridionali sarà assai più conveniente investire al Nord, anche le donazioni dell’Art Bonus, che consentono un credito di imposta pari al 65% dell’importo donato, saranno una chimera.
Donare al Sud, in un territorio in via di desertificazione di beni e servizi, sembra proprio non interessare. Questo non è mecenatismo vero, e un esempio arriva proprio dal San Carlo, il cui palco reale necessita di restauro delle poltrone reali, ora surrogate da inappropriate sedute in policarbonato trasparente di Kartell. Ebbene, è in corso la raccolta con Meridonare, piattaforma di crowdfunding sociale meridionale figlia della Fondazione Banco Napoli. L’obiettivo è abbordabilissimo: 16.000 euro. Dopo un anno a che punto siamo? Solo a 606 euro, il 3% della somma necessaria. Se poi guardiamo come stanno messe le facciate esterne del Real Teatro…
Nel video tratto da FuoriTG (TG3), le considerazioni di Onofro Cutaia, direttore generale del MiBACT, e lo “sfogo” di Rosanna Purchia, sovrintendente del San Carlo.