La stantia narrazione attorno al Napoli che profuma di scudetto

antinelli

Angelo Forgione Il Napoli profuma di scudetto ed ecco che torna una certa narrazione invece un po’ rancida. Ci casca Antidoping, rubrica Rai di Alessandro Antinelli, che nella puntata dedicata a “il Regno di Napoli” mette le mani nei gangli tra malavita e calcio cittadino con eccessiva retorica gomorresca, e si scotta.

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Parlare di incursioni malavitose nel pianeta calcio ci sta tutto, certo che sì; anche a Torino lo sanno. Vero anche che vincere a Napoli è molto più difficile che altrove, e mai sapremo se la frenata scudetto del 1988 fu conseguenza di crollo atletico e rottura di “spogliatoio” o di un’operazione occulta diretta dalla camorra o da qualcos’altro. Vicenda degna di narrazione, ma perché riferirsi solo all’inchiodata per salvare gli allibratori della malavita dalla perdita di centinaia di miliardi di vecchie lire e omettere ancora una volta l’altra versione del misfatto? Perché non raccontare che per alcuni testimoni quel tricolore fu comprato dal rampante Silvio Berlusconi? Nel 1994, il pentito Pietro Pugliese raccontò di un accordo politico occulto per agevolare il Milan. Secondo la sua versione, Salvatore Lo Russo, capo dell’omonimo clan, gli aveva confidato che il presidente dei rossoneri, bramoso di vincere il suo primo tricolore per motivi di immagine e consenso, si era rivolto al suo amico Bettino Craxi, che a sua volta aveva attivato l’influente avanguardia della politica campana dell’epoca (Antonio Gava, Paolo Cirino Pomicino e Giulio Di Donato) per trovare il modo di fermare il Napoli attraverso i legami con l’entroterra. La Magistratura mai trovò conferme a questa silenziata versione, così come non le trovò a quella sempre raccontata del Totonero. Accertò solo che Maradona frequentava certi ambienti perché lì si procurava la droga – una dipendenza è pur sempre una dipendenza – ma lo scagionò dall’accusa di traffico internazionale di stupefacenti.
E poi, per spiegare la lunga sequela di rapine ai calciatori azzurri e alle loro compagne in tempi più recenti sarebbe bastato chiedere all’Antimafia, consapevole per deposizioni accolte che furono messaggi ai calciatori che prendevano le distanze dal tifo organizzato e che non partecipavano più alle iniziative dei gruppi, rispettando un decalogo interno voluto dal presidente De Laurentiis.
Vero, vincere a Napoli è molto più difficile che altrove, e magari si raccontasse che è per localizzazione geografica, perché è Sud, e la camorra è solo una delle tante conseguenze della malaunità ad incidere sulle possibilità di chi opera nel Mezzogiorno.
Magari si raccontasse una Napoli più completa, non solo quella popolare e delle percepite miserie. A Chiaia, al Vomero e a Posillipo si tifa per gli azzurri esattamente come nei quartieri più difficili, ma non interessa perché non sarebbe l’unica Napoli che conviene raccontare.

2 pensieri su “La stantia narrazione attorno al Napoli che profuma di scudetto

  1. Angelo sei sempre in prima linea, contro la pregiudiziale della televisione nazionale contro la nostra citta’. ancora prima di aver letto il tuo articolo sdegnato da tanto fango questa mattina ho rifatto il bollettino prestampato dell’ enegia elettrica trasferendo il numero di fattura,il codice cliente, e quello dei dati personali su un bollettino in bianco. togliendo euro 18 dal totale, adducendo che la rai non paghera’ con i miei soldi giornalisti che pur di far sensazione usano il metodo Napoli sapendo che quello sulla nostra citta’ è un argomento che attira pubblico. domani mattina mi rechero’ in comune all’ufficio preposto dal sindaco contro lo sputtana Napoli per denunciare il fatto. mi chiedo quando una sollevazione contro la sede rai di napoli, poiche’ hanno oltrepassato il buon senso e la misura gia’ da tempo. saluti …..ps immaginando che Napoli a tutto questo marcio avrebbe reagito il sito rai questa mattina non accettta commenti da facebook sul servizio……

  2. Angelo, prima grazie, per tutto quello che ho imparato e quello che fai per la mia adorata città.
    Per piacere; noi non siamo il sud di nessuno, noi siamo IL centro del Mediterraneo. Loro sono il sud della Francia della Svizzera.
    W NEAPOLIS! !!!!

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