Angelo Forgione – Qualcuno ricorderà il sudafricano Jody Scheckter, campione del mondo di Formula 1 con la Ferrari nel 1979, l’ultimo prima dell’era Schumacher, ed ex compagno di scuderia di Gilles Villeneuve. Sapete di cosa vive oggi? Ha un’azienda di agricoltura biologica nell’Hampshire, sud dell’Inghilterra, la Laverstoke Park Farm, considerata un modello da esperti internazionali, dove alleva bufale e produce mozzarella, formaggi e carni bufaline con tecnologia tradizionale italiana. Qualche anno fa, cercando di sfuggire al destino di invecchiare sul ponte di uno yacht a Montecarlo, si mise in testa di offrire alla famiglia il meglio in fatto di cibo. E lui la differenza la conosceva dai tempi delle gare. In scuderia Ferrari gustava pranzi fatti di pasta, formaggi e ogni altro ben di Dio. Negli altri team in cui era stato solo sandwich fatti con pane di gomma e ingredienti poco nutritivi. E allora è tornato in Italia, ha iniziato a girare le aziende agricole e nel 2010 si è fermato nel Casertano, restando favorevolmente colpito dagli allevamenti, dalla lavorazione casearia e dal gusto unico delle mozzarelle di bufala campane che vi si producevano. Qui ha capito perché gli italiani volevano quella mozzarella, distante anni luce dai prodotti che circolavano nel Regno Unito e in buona parte anche nella stessa Italia, e così ha deciso di avviare la nuova attività investendo molti danari allo scopo. Ha fatto piantare 130.000 alberi, ha fatto crescere 31 differenti varietà di erba per dare un pascolo paradisiaco alle bufale che ha fatto venire dall’Italia e dalla Romania. Alla fine ha preso la cosa sul serio, si è ingrandito, si è dotato di un sofisticato e costoso macchinario di un’industria modenese per la specifica produzione e ha creato lavoro per un centinaio di persone. Il tutto all’insegna del bio, della guerra ai pesticidi e del primo trattore al mondo che scorrazza nella tenuta con un pieno di olio di colza. E ora è il miglior produttore inglese di mozzarelle di bufala.
L’ha ribloggato su Dribbling World.