Italia – San Marino, partita contro il napoletano

Angelo Forgione – Partita della nazionale italiana contro quella di San Marino all’insegna della lotta contro il razzismo. I tifosi bolognesi, ormai anche loro a pieno titolo tra i più ostili ai napoletani, hanno intonato cori contro la gente partenopea. Va subito ricordato che non era Bologna-Napoli ma Italia-San Marino, e i cori contro Napoli hanno assunto un preciso significato: l’Italia è una cosa e Napoli è un’altra. Magari si, è proprio così.
La Stampa di Torino ha ritenuto di dover difendere i supporters felsinei, con un articolo a firma Marco Ansaldo ancor più provocatorio dei cori stessi perché in realtà vuol minimizzare quanto anche a Torino si ascolta con ferocia e protervia ogni maledetta domenica. “Ma il coro “noi non siamo napoletani” non è razzismo”, così ha titolato il giornalista, preoccupato che nella guerra che si combatte contro i cori razziali negli stadi si corra il rischio che si stia diventando ipersensibili, laddove per insensibili si intende permalosi. Guerra? Ma quale guerra? Non è in atto alcuna guerra per estirpare il fenomeno ma solo una parvenza di dibattito che coinvolge solo i calciatori di colore, specie se importanti e di top-team. E infatti, Ansaldo precisa che “a mettere tutto nel calderone si perde di vista il vero problema: l’odio per chi è di un altro colore”. Capito? Bisogna parlare solo di quel problema perché il resto può continuare serenamente come da quando esiste l’Italia una.
È vero, il coro “noi non siamo napoletani” non è razzista nel significato. Ma, tralasciando il buonsenso che fa comprendere le realtà dei fatti, e cioè il vero motivo che si cela dietro quella presa di distanze in una serata dal tema particolare, proprio quel coro sta diventando un parafulmine che fa perdere di vista il vero problema: l’odio per chi è napoletano. Parlare del meno peggio per fingere di parlarne, cioè per nascondere gli altri cori inequivocabilmente razzisti e che invocano a tragedie a scopo di pulizia (etnica). Cori intonati anche ieri, ma nascosti dall’informazione dietro quelli più “edulcorati”. Tutto questo serve a nasconderli, ma Ansaldo dovrebbe sapere che i napoletani, colerosi nella storia come tutti gli italiani, non hanno l’anello al naso. Tolleranti si, fessi no… ed è per questo che fischiano l’inno nazionale. Ma che brutto Paese!

6 pensieri su “Italia – San Marino, partita contro il napoletano

  1. io ero li ed hanno anche intonato vesuvio lavali col fuoco ed io li ho chiamati come si meritano cioe terremotati anche se mi da fastidio chiamarli cosi perche c’e gente che soffre ma se lo meritano

  2. Napoletani, ricordatevi di queste cose quando andate al supermercato e comprate pasta barilla, latte granarolo e pelati parmalat.
    Se vogliamo realmente fargli del male dobbiamo colpirli al portafogli, bpicottando i loro prodotti e COMPRANDO SOLO PRODOTTI DEL NOSTRO SUD!
    Saluti
    walter rho

  3. A questo punto, Noi Napoletani dovremmo abbronzarci fino ad avere la pelle nera… Ma c’e’ da scommettere che anche cosi’ la lotta al razzismo la farebbero escludendo i neri napoletani. Ormai in italia offendere i Napoletani e’ consentito dalla legge, prima o poi faranno anche un articolo costituzionale…

  4. Pingback: Bologna in corsa per l’oscar della stupidità sportiva | il blog di Angelo Forgione

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