americani e inglesi sfregiarono la memoria artistica della città e le sue industrie
Angelo Forgione – Napoli città dal destino avverso. Uno dei periodi più tragici è stato sicuramente quello bellico, quando la città pagò (ancora una volta) la sua posizione di privilegio nel Mediterraneo e la presenza delle sue industrie. Finì con l’essere designata quale obiettivo strategico da colpire, il più bombardato d’Italia: più di cento raid aerei, in gran parte degli Alleati anglo-americani, circa venticinquemila vittime civili e un tessuto sociale e urbano devastato nelle abitazioni civili, nei monumenti, negli ospedali e nelle fabbriche. La popolazione napoletana fu vittima di una strategia del terrore, esasperata di proposito nel morale per essere condotta alla sollevazione e alla resistenza che sfociò nelle Quattro giornate del ‘43 con cui furono scacciati i nazisti. Tutto questo è dimostrato da una lettera dal presidente USA Franklin Roosevelt al primo ministro del Regno Unito Winston Churchill, datata luglio 1941:
“[…] Noi dobbiamo sottoporre la Germania e l’Italia ad un incessante e sempre crescente bombardamento aereo. Queste misure possono da sole provocare un rivolgimento interno o un crollo.”
Nell’ottobre del 1942, Roosevelt scrisse ancora a Churcill:
“[…] deve essere nostro irrinunciabile programma un sempre maggior carico di bombe da sganciare sopra la Germania e l’Italia.”
Nel luglio del ’43, sempre il presidente USA affermò:
“Bombardare, bombardare, bombardare […] io non credo che ai tedeschi piaccia tale medicina e agli italiani ancor meno […] la furia della popolazione italiana può ora volgersi contro intrusi tedeschi che hanno portato, come essi sentiranno, queste sofferenze sull’Italia e che sono venuti in suo aiuto così debolmente e malvolentieri […]”
Alla fine, la città fu messa in ginocchio. I monumenti furono gravemente danneggiati, uno scempio studiato a tavolino, ed emblematico è il caso della basilica di Santa Chiara che perse tutta la ricercatezza artistica del periodo barocco (vedi a lato) e gli affreschi settecenteschi nella ricostruzione del dopoguerra che si rifece all’aspetto originale del Trecento. Le macerie diedero un’ulteriore spallata all’industria dell’ex-capitale che s’incamminò verso il declino completo avviato con l’Unità d’Italia. Fortunata Napoli.
Carissimo Angelo, ringraziadoti sempre per ciò che fai, ti suggerisco di fare una ricerca storica sullo scoppio della motonave Caterina Costa avvenuto nel porto di Napoli durante la II GM. E’ il tipico caso di stupidità burocratica e ottusità tutta italiana nel gestire le emergenze. Con stima Giorgio
La mia Famiglia fu toccata da questi eventi in prima persona. Mia nonna era la custode di una scuola a Napoli a Via Duomo. Un bombardamento alleato, il giorno prima della strage di Forcella distrusse la scuola e li perirono mia zia, incinta, e mia cugina di sei mesi ! sto facendo una lunga ricerca storica per saperne di più sull’evento. Sono riuscito a ritrovare il nome dello squadrone aereo, ma non l’evento descritto su uno dei giornali locali. Mi farebbe piacere ricevere un aiuto se possibile.
Spesso, periodicamente in televisione vengono fatte vedere le immagini tristi del bombardamento del quartiere San Lorenzo a Roma e delle immagini del Papa che visita il quartiere, dopo il bombardamento, ed elargisce danari. Anche il cantautore Francesco de Gregori ha dedicato all’evento una canzone :”cadevano le bombe come la neve”. In quell’occasione morirono 1500 Romani. Eppure quasi mai si affronta il discorso su quelli che furono i devastanti e sistematici bombardamenti della città di Napoli. Secondo Gigi di Fiore nel suo ultimo libro “Controstoria della liberazione” a causa di quei bombardamenti morirono 24.000 Napoletani su un totale nazionale di deceduti per bombardamenti di 50.000 persone, cioè quasi la meta erano Napoletani! Napoli passò da porto dell’impero, come pomposamente lo definiva il fascismo, a vittima sacrificale dello sfascio del progetto delirante dell’italia sabaudo-fascista. Napoli fu lasciata in balia completa dei bombardieri anglo-americani con una difesa controaerea che definire ridicola è dir poco. Le conseguenze di quei bombardamenti erano ancora visibili sul finire degli anni ’70, con macerie lungo via Marina. Ma il degrado e le macerie morali, che quell’atteggiamento di criminale indifferenza verso il destino di Napoli e dei Napoletani determinarono, sono presenti tutt’ora. Da allora è stato tutto un susseguirsi di emergenze che, sia la cabina di comando toscopadana, sia i politici locali lacchè del potere del nord, non hanno voluto o saputo affrontare. Quello che Sua Maestà Francesco II ebbe premura di evitare alla Capitale, attestando la sua difesa lungo l’asse delle fortezze di Capua e Gaeta, e lungo i fiumi Volturno e Garigliano, l’italia sabaudo-fascista fece con indifferenza, trattando Napoli come la carta igienica che si usa dopo aver defecato
a proposito di pompei vorrei ricordare che gli scavi furono duramente bombardati dagli alleati durante la seconda guerra mondiale.molti degli attuali problemi di pompei furono provocati dai bombardamenti ad esempio il foro era lastricato interamente dalla pietra bianca di cui oggi rimangono pochi lastroni risparmiati dalle bombe,ma molti danni strutturali furono provocati e permangono fino a d oggi.questa triste verità è stata tenuta nascosta e per anni coperta dal segreto di stato.
Pingback: Napolitano vada nel “Triangolo della morte” | il blog di Angelo Forgione – V.A.N.T.O.
Pingback: In ricordo delle Quattro Giornate di Napoli | il blog di Angelo Forgione – V.A.N.T.O.
Sempre molto doloroso vedere le immagini della devastazione, la mia rabbia è che fu tutto studiato nei minimi dettagli per terrorizzare la popolazione inerme e spartirsi anche il territorio con ideale di conquista, specialmente da parte degli Americani, molte cose non sono state disvelate: Veri obiettivi, strategie, intenzioni, trovo assurdo l’accanimento nei nostri confronti e nelle nostre città, non era assolutamente necessario, quindi vi è dietro una strategia ancora più complessa.
Conoscendo la politica stratega Americana, continuata e perpetrata anche in anni successivi in altre nazioni, non possiamo escludere le vere motivazioni di tali distruzioni, soprattutto sulla popolazione inerme.
Non è giustificabile un bombardamento a Napoli, o Foggia, al luna park di Grosseto pieno di donne e bambini, a me fa male anche dopo 70 anni e fa male anche se non ho vissuto la guerra, se non per racconti diretti della mia famiglia.
Grazie per il tuo blog e per la memoria che preserva.
Beppe Rimini
Pingback: La giornata della Memoria lunga | il blog di Angelo Forgione
Pingback: Settembre 1943, la Reggia di Caserta bombardata | il blog di Angelo Forgione