Sul numero di maggio del magazine Ulisse, in distribuzione gratuita sui voli Alitalia, Napoli è protagonista di uno speciale “city guide” in cui, tra l’altro, il regista romano Marco Manetti, autore insieme al fratello Antonio del film poliziesco Song ’e Napule, svela il suo amore per il capoluogo campano nato “sul campo”, descrivendo in poche righe la magia della città scoperta durante le riprese:
Qual è il volto di Napoli che emerge più di ogni altro nel film?
Quello della sua estrema bellezza, perché Napoli è meravigliosa, e il rischio, com’è avvenuto di recente anche nel cinema, è quello che si mostrino soltanto i suoi lati peggiori, spesso legati al degrado delle periferie. Col nostro film, pur essendo un poliziesco, abbiamo voluto renderle un po’ di giustizia, mostrando le meraviglie del suo centro e la sua solarità, ispirandoci in questo a maestri quali Nanni Loy ed Ettore Scola.
Da romano quale sei, cosa ti ha affascinato di più della città?
La sua estrema vitalità. Napoli è una città molto stimolante. Me ne sono innamorato perdutamente!
Ho visto il film e non mi sembra che questo regista sia così innamorato di Napoli. Ha messo in mostra il peggio che possa esserci e ha evidenziato, quasi per niente, le sue bellezze.