Angelo Forgione – È nota all’intero Paese la vicenda di Ciro Scarciello, il salumiere che ha denunciato alle telecamere di Chi l’ha visto? la totale assenza delle istituzioni nel rione Duchesca a Napoli, dopo il raid del 4 gennaio in cui è rimasta ferita anche una bambina. Da allora, il suo esercizio commerciale ha subito danni intimidatori e in pochissimi sono entrati per fare spese. Il primo a correre in suo soccorso è stato Luigi Leonardi, 39enne commerciante che vive da 17 anni sotto scorta per aver denunciato i clan, cosa per cui ha perso due fabbriche di impianti di illuminazione, alcuni negozi distribuiti tra Cardito, Nola, Giugliano e Melito, e pure la casa. Luigi, attraverso i social network, ha invitato i napoletani a recarsi nella salumeria di Ciro per una spesa di solidarietà e vicinanza, e il negozio si è riempito.
Leonardi sa cosa significa la solitudine delle persone oneste, perché ha pagato un prezzo troppo alto per il suo coraggio. Dopo le intimidazioni, gli inseguimenti e le aggressioni a colpi di spranghe, nel settembre del 2009 fu sequestrato e tenuto per 24 ore prigioniero nelle “case celesti” della 167 di Secondigliano. Gli puntarono una pistola alla testa e gli fecero vedere cambiali non sue per circa 30mila euro, pretendendo che le pagasse lui. Poi gli rubarono l’automobile e la moto, valutate la metà dell’importo dai suoi estorsori.
Luigi non si arrese alla protervia più violenta e si ribellò al “sistema” presentando, da allora, una ventina di denunce nell’arco di 12 anni, e aprendo una pagina amarissima della sua vita, fatta di vita segregata sotto scorta, negozi incendiati, processi, condanne e abbandono, visto che da anni non riceve segnali dalla sua famiglia, che l’ha isolato per la sua rettitudine.
Ma Luigi, in questo calvario, ha capito sulla sua pelle quale sia il vero nemico da combattere. «La mia battaglia di oggi è contro lo Stato. I pentiti di mafia – dice Leonardi – hanno più garanzie di chi denuncia le mafie. I collaboratori di giustizia sono protetti, stipendiati e accasati. Chi invece non vuole avere nulla a che fare con la malavita ha un tipo di protezione meno vantaggioso. È lo Stato, con la sua totale assenza, a rendere forte la camorra». Cosa aveva detto Ciro Scarciello al microfono di Chi l’ha visto?: «La dobbiamo finire. Vogliamo lo Stato. Lo Stato dev’essere presente!».
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