Angelo Forgione – Ricordate il masterplan per il Mezzogiorno ipotizzato da Matteo Renzi ad Agosto e “fissato” per metà settembre? Bene, dimenticatelo. Non c’è, non esiste, e non arriverà. Anzi, col varo della legge di stabilità per il 2016 è ancora una volta apparecchiata una sostanziale mancanza di prospettiva meridionalista da parte del Governo. Va in porto una finanziaria che, su 30 miliardi di euro, destina 450 milioni in tre anni al Sud per intervenire nella “Terra dei Fuochi”, per il completamento (?) dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria e per un fondo di garanzia di sostegno all’indotto dell’Ilva di Taranto, con connesso risanamento ambientale.
I soldi per la “Terra dei Fuochi” (se basteranno) non serviranno per la bonifica dei terreni, e neanche per interrompere una volta e per sempre il traffico illegale di rifiuti tossici, ma per lo smaltimento delle “ecoballe”, che sono parcheggiate da anni, ammassate nelle pianure campane tra il 2000 e il 2009. La Salerno-Reggio è di fatto in costruzione dal 1962, e fanno sorridere i finanziamenti per giungere al non datato completamento dell’opera dopo 53 anni. L’Ilva di Taranto è agonizzante, e la liquidità messa a disposizione servirà esclusivamente a mantenerla in vita, cioè a rimandarne la fine. Stop! Nessun provvedimento è stato previsto per sostenere e, soprattutto, rilanciare l’economia del Mezzogiorno; nessun piano speciale o masterplan, per dirla alla Renzi, per favorire condizioni di crescita e sviluppo anche per il Sud. E arrivederci al prossimo rapporto Svimez, per riparlarne giusto un po’, ma anche no.