Lo stile Juve, impunita in Italia e impotente fuori

benatiaAngelo Forgione – Dopo una lezione di calcio impartita al Real, perde la testa la Juventus, convinta di essere stata derubata perché, da squadra egemone e tiranna nel suo cortile, quello nazionale, ha la percezione di un’egemonia più grande fuori dal recinto. Un fondo di verità c’è, perché gli spagnoli godono spesso di aiutini arbitrali, ma il rigore fischiato all’ultimo respiro di Real-Juve è tutt’altro che scandaloso. Benatia, in ritardo di posizione, una carica su Vazquez la compie, colpendolo alle spalle in modo irruento prima di toccare il pallone. L’arbitro Oliver ha il coraggio di fischiare un rigore contro la Juve che in Italia, dopo una rimonta e all’ultimo secondo, nessun arbitro avrebbe il coraggio di sanzionare. E questo fa la differenza tra quanto spesso accade in quel cortile nazionale e fuori. L’intervento di Benatia su Vazquez non è tanto differente da quello commesso all’Olimpico su Leiva contro la Lazio, sul risultato di 0-0, match terminato con la vittoria della Juventus all’ultimo assalto e con la svolta nella lotta scudetto contro il Napoli, già condizionata da episodi come quelli di Cagliari, Verona (Chievo) e Firenze.
buffon pretende di non subire rigore perché, a prescindere dal fallo, è l’ultima azione del match; e pretende di non subire espulsione perché, a prescindere dalle offese rivolte all’arbitro, è la sua ultima partita in Champions League. Buffon pretende di non subire un rigore che in Italia, dopo una magistrale rimonta e allo scadere, nessuno gli fischierebbe contro, pena la fine della carriera in Serie A. E allora vomita offese in un surreale post-partita in tivù. E viene fuori l’indole di chi, nel suo territorio di conquista, per respingere le polemiche che gli piovono spesso addosso, accusa gli avversari di vittimismo e fa presuntuosamente sfoggio di uno stile che è solo mera poesia, pronta a dissolversi all’estero, dove non è abituato a gestire la frustrazione di non essere intoccabile.
Il calcio è un fenomeno economico e, in quanto tale, è semplicemente uno scontro di poteri che non ammette Sprite, patatine e fruttini.

 

I calciatori della Juve, non ripresi dalle telecamere, provano a sabotare il tiro di Ronaldo