Angelo Forgione – Brava Caserta. Brava a cancellare l’odonimo in onore di Carlo III di Borbone per l’enorme piazza antistante la Reggia di Caserta, la più grande d’Italia. Su proposta di tre assessori, lo slargo sarà intitolato a Carlo di Borbone. Voi direte: “e che differenza fa?”. Fa che il Re di Napoli era il non numerato Carlo di Borbone, dal 1734 al 1759, periodo in cui il sovrano rifiutò l’appellativo di Carlo VII per significare l’indipendenza napolitana, mentre la numerazione di Terzo indica il trono di Spagna, dal 1759 alla morte.
Revisionismo per revisionismo, è una questione di coerenza storica, perché gli odonimi dedicati a Carlo III dedicano piazze e strade a un re di Spagna e non a un re di Napoli. Carlo III di Napoli fu semmai Carlo di Durazzo (padre di Ladislao), sul trono napoletano dal 1382 al 1386. Indicare Carlo di Borbone come Terzo, anzi Tercero, fu subdola operazione di stampo risorgimentale per cancellare l’indipendenza borbonica del Regno di Napoli e farlo intendere quale vicereame straniero, e bene ha fatto Caserta a onorare la sua e nostra Storia. Dovrebbe farsi anche per il viale che conduce al Real Palazzo, e dovrebbe farsi anche Napoli per la piazza antistante il Real Albergo dei Poveri.
A proposito, cara Caserta, ma non dovevi restituire a Ferdinando II il ribattezzato corso Trieste?
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