Macron a Napoli ricordando Stendhal

Angelo Forgione Visita ufficiale a Napoli di Emmanuel Macron, dopo le belle parole espresse pubblicamente in una chiacchierata con Fabio Fazio di un anno fa. In quell’occasione, il Presidente della Repubblica francese si incanalò nel solco delle altisonanti parole di Stendhal durante il suo soggiorno partenopeo nel 1817. Stendhal che però mai scrisse ciò che anche Macron ha riverberato, e cioè che Napoli e Parigi erano, a suo parere, le due uniche capitali d’Europa. Scrisse, il letterato francese, qualcosa di assai più lusinghiero per la capitale borbonica, e cioè che era “senza confronti, la più bella città dell’universo”. Napoli anche più bella di Parigi, e napoletani molto più buoni dei piemontesi, stranieri in Italia quanto i francesi.

“Parto. Non dimenticherò né la strada di Toledo né tutti gli altri quartieri di Napoli: è, senza confronto, ai miei occhi, la città più bella dell’universo. […]
Napoli, nonostante le sue trecentoquarantamila anime, è come una casa di campagna posta al centro di uno splendido paesaggio. A Parigi non si sospetta che vi siano boschi o montagne nel mondo; a Napoli, ad ogni curva di strada, sei sorpreso da un aspetto singolare del monte Sant’Elmo, di Posillipo o del Vesuvio. […]
Questa baia così bella, che sembra fatta apposta per il piacere degli occhi, il lungomare delle colline che cingono Napoli, la passeggiata di Posillipo lungo l’aereo viale costruito da Gioacchino (Murat): tutto un mondo che è impossibile rievocare, com’è impossibile dimenticarlo. […]
A Napoli, la grossolanità di questa piccola gente, che ti insegue anche nei caffè, mi ha scioccato un po’. […] Sono mascalzoni, perché sono poveri, ma non sono malvagi. I veri cattivi in ​​Italia sono i Piemontesi. […] il Piemontese non è più italiano del francese e puoi aspettarti di tutto da lui.”

Era la Napoli da poco uscita dalla dominazione napoleonica e dal regno di Murat, che pure si era innamorato della città al punto da abbandonare Napoleone alle sue guerre.
A distanza di due secoli, l’apprezzamento dei francesi per Napoli non si è affatto esaurito e la città vesuviana resta un riferimento culturale tra i principali per i transalpini.
Stendhal fu comunque polemico con i napoletani per una grande pecca che notava dopo la caduta di Napoleone, ovvero quella che i partenopei stessero perdendo consapevolezza di se stessi e iniziassero a coltivare solo uno cieco orgoglio campanilistico. Due secoli fa.

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