Angelo Forgione – Riflessivo sul bidet e colto da un impeto d’orgoglio piemontese, Massimo Gramellini nega che nella Napoli borbonica esistesse una rete fognaria e dice che dappertutto fosse melma. Lo scrittore si è infilato in un vicolo cieco dal quale è uscito scrivendo su Facebook di voler approfondire la lettura della storia dei Borbone ma non rettificando le sue inesattezze sul giornale dove le aveva scritte.
Nella foto tratta da una relazione del Centro Speleologico Meridionale si può notare una fogna borbonica in disuso. Certo, la rete fognaria era statica, proprio perché antica; divenne sempre più inadeguata con l’espansione demografica e urbana, non vi è alcun dubbio, e si arrivò al punto di dover mettere mano al sottosuolo di Napoli all’epoca del “Risanamento”, 34 anni dopo l’unità d’Italia. Del resto, come dimostrano i tecnici del Comune di Napoli in una relazione sugli “interventi di razionalizzazione del sistema fognario cittadino” di qualche anno fa, “il mutato assetto degli insediamenti sul territorio richiedeva interventi urgenti sulla rete fognaria cittadina, in parte risalente ad epoca borbonica“.
D’altronde, quando il 12 ottobre 2012 Napoli si allagò per il primo temporale autunnale, tutti i quotidiani si affrettarono a scrivere che “Napoli è dotata di un impianto fognario che risale all’epoca dei Borbone…”.
Gramellini sostiene che vi fosse la melma a Napoli? Wolfgang Goethe raccontò nel Viaggio in Italia del 1787 la pulizia delle strade della città dovuta anche ad un formidabile riciclaggio degli alimenti in eccesso che si attuava tra la città e le campagne tutt’intorno, un’operosità che faceva persino in modo che, nonostante girassero numerose carrozze per le strade della città, lo sterco dei cavalli fosse praticamente inesistente. Lo descrisse così: “E con quanta cura raccattano lo sterco di cavalli e di muli! A malincuore abbandonano le strade quando si fa buio, e i ricchi che a mezzanotte escono dall’Opera certo non pensano che già prima dello spuntar dell’alba qualcuno si metterà a inseguire diligentemente le tracce dei loro cavalli”. A Napoli, in pratica, si faceva una specie di “compost” ante litteram.
Una pulizia che lo scrittore tedesco (tedesco!) reputò superiore agli altri posti visitati: Trento, Verona, Vicenza, Padova, Venezia, Ferrara, Bologna, Firenze, Perugia, Roma, e poi le città siciliane. E vide pure la melma, si, proprio quella buttata da Gramellini su Napoli, ma non a Napoli bensì a Venezia, che trovò sporchissima. Per la precisione la definì “melma corrosiva“ lungo le strade. Inutile far notare che il viaggio in Italia del grande letterato tedesco non passò per Torino. Piuttosto bisognerebbe domandarsi perchè la città pulita del Sette-Ottocento sia divenuta sporca nel Novecento.
io penso che questa fogna si potrebbe usare per ospitare i piemontesi quando vengono a vedere la juve l,anno prossimo cosi la smettono di leggere libri di paperon paperon e dire che conoscono la storia napolli di sottoeraneo a molto da raccontare figurati se non cerano le fogne ci sono quartieri sotteranei altro che fogne
Si da troppa importanza a persone che nella loro testa non nutrano altro che odio per napoli in piu sono ignoranti. Lavare la testa a l’asino si perde acqua e sapone. Bisogna combattere l’ignoranza con l’ignoranza meglio fuoco con il fuoco questi hanno un odio per i napoletani perche fino ad ora lo stato gli ha insegnati di essere superiori a noi adesso che la verita si viene a conoscere non e accettata hanno perso il controllo di loro stessi sono isterici e l’unico modo di farli rivenire ai loro sensi e di prenderli a schiaffi e cosi si calmeranno. Antonio
Scacco matto!
Ed il napoletano presidente della repubblica dorme!!!!!!!
Fa come i vari ciro ferrara, quagliarella, di natale, come i meridionali che tifano nord, che sentono piovere merda sulle proprie origini e la scambiano per ottima cioccolata calda.
Buon appetito a tutti loro, tanto, quel che non strozza, ingrassa!
Pingback: Terremoto TGR Piemonte, la RAI detta nove regole | il blog di Angelo Forgione – V.A.N.T.O.
ciao walte ultimamente io quagliarella non lo visto sereno secondo me angelo sta infondendo un cancro alla coscienza dei calciatori sordi napoletani
ciao Pasquale,
è una speranza ma, credo sia difficile, perchè questi individui hanno come unico ideale il danaro!
Faccio un esempio, Fabio Cannavaro, oramai pago di vittorie e successi e dal punto di vista economico coperto fino alla terza generazione, invece di andarsene agli Emirati sarebbe potuto venire a Napoli se avesse avuto amore per la sua Città e per la Maglia Azzurra.
Di contro, e mi costa molto fare questo riferimento perchè tutto ciò che è juventino mi fa venire il vomito, Del Piero aveva proposto un contratto con firma in bianco pur di restare nella juve!
Comunque, oggi alle 12,30 diamo il massimo per secciare la juve a Catania e speriamo bene per stasera per quella bestia nera che è il chievo.
FORZA NAPOLI E VIVA I BRIGANTI
Un abbraccio
Walter
ciao walter daccordo con i soldi e cosi ma si sta svegliando la parola razzista mentre prima dormiva ecco che le coscienze si posavano sul dormire comodo adesso no ,e uno specchio che ti riflette contro la societa non sono piu i 4 stupidi di fuori al bar o dentro lo stadio adesso c,e mezza nazione che e accorrente dei silenzi dei giocatori io penso che questo avra una svolta saluti e buona domenica e viva oreee
Sempre viva i Borbone!
Pasquale, hai visto cosa ha rubato oggi la juve a Catania????
Sono contento perchè, dopo il furto in supercoppa, tutta l’italia deve essere penalizzata da questa squadra di ladri e da questa classe arbitrale vergognosa e “tipicamente italiana”!
FORZA NAPOLI
saluti
Walter
Pingback: Il “pizzino” di Massimo Gramellini | il blog di Angelo Forgione – V.A.N.T.O.
Pingback: Al quiz “l’Eredità” spunta l’oggetto sconosciuto a forma di chitarra | il blog di Angelo Forgione – V.A.N.T.O.
Pingback: Giornalista TGR Piemonte licenziato dalla RAI | il blog di Angelo Forgione – V.A.N.T.O.