Mughini, l’amato Nord e i fichi d’India della maledetta Sicilia

Angelo ForgioneSi è fatto strada in tivù anni fa, partendo dal Maurizio Costanzo show e da L’Appello del martedì, trasmissione sportiva di scarso spessore condotta da Maurizio Mosca, dalla quale iniziò ad agitare le braccia e ad urlare i suoi «ma dai… suvvia» a destra e a manca. È passato a miglior sorte con Controcampo, dando sfoggio della sua juventinità, mentre a tanti sfuggiva che era nativo della Sicilia, della bella Catania per la precisione. Ma lui non ha mai rivendicato certe origini, non le ha mai ostentate, e oggi si comprende il perché. Lo abbiamo capito grazie a un friulano che opera a Palermo, il presidente dei rosanero Maurizio Zamparini.
Entrambi ospiti di Tiki Taka, trasmissione Mediaset, sono venuti allo scontro verbale su tematiche sociali, o meglio sulla ‘Questione meridionale’, consegnandoci uno spaccato di antropologia italiana. Scintilla accesa dal patron panormitano, il quale ha risposto al conduttore Pardo che gli chiedeva quale fosse la cosa più bella di Palermo: «la qualità della vita, dieci volte superiore a quella di Milano». Apriti cielo! A Mughini, preso da un morso al ventre, è partita la scheggia del dissenso: «come mai siamo stati in milioni a venire a cercare la vita e il lavoro del Nord? Io sono fuggito dalla Sicilia!». Qualche istante di silenzio-imbarazzo, rotto timidamente dalla voce fuori campo di Raffaele Auriemma, in collegamento da Napoli. «È una lunga storia», ha ammonito il telecronista tifoso azzurro, che la risposta la teneva in canna e avrebbe potuto sparare un colpo alla psiche del meridionale pentito, ma ha preferito farsi i fatti suoi. Quando Zamparini ha trovato le parole per rispondere a modo suo è stato un crescendo vulcanico.
Superfluo fare tutta la cronaca della contesa tra un settentrionale che sosteneva le ragioni del Sud e un meridionale che sembrava l’immagine più intransigente del Nord di fronte alle briciole sfuggite di mano. In realtà Mughini è parso il più esemplare degli emigrati del Mezzogiorno privi di una visione ampia della verità storica, che anche in età avanzata condannano le condizioni sociali del Sud e non chi e cosa le ha generate. Mughini, sulle orme dell’antenato Alfredo Niceforo, ha condannato in diretta tv nazionale la sua stessa razza (maledetta), ripetendo più volte di essere fuggito dalla Sicilia e rinnegando le sue origini territoriali e il suo parto: «Quando sono andato a Parigi da ragazzo ho detto “ero qui che dovevo nascere, altro che il mare siciliano”!». Complimenti per la schiettezza ma pochi consensi, non solo in studio, per uno scrittore che penna su carta sa metterla, ma ha evidentemente molte carenze in quanto a storia unitaria d’Italia ed emigrazione meridionale. Qualcuno gli dica come sono andate le cose dal 1861 a oggi, e quanti meridionali sono stati costretti ad andare a sopravvivere altrove, piangendo la propria terra. Qualcuno gli dica che l’emigrazione meridionale, prima, non esisteva. La marea degli juventini, di cui lui fa orgogliosamente parte, è pure quella un fenomeno migratorio del cuore meridionale. Il saggista umbro Goffredo Fofi pubblicò nel 1975 lo studio sociologico L’immigrazione meridionale a Torino (Nino Aragno) in cui raccontò cosa accadde nel dopoguerra: “In occasione di Juventus-Palermo, sugli spalti c’erano molti tifosi siciliani entusiasti, i cui figli, ormai, come ogni buon operaio della Fiat, sostenevano la squadra di casa”. La famiglia Agnelli utilizzò le più svariate strategie per attrarre nella famiglia bianconera quei disgraziati cui a Torino non si fittava… ma di queste parlerò con dovizia di gustosissimi particolari nel mio prossimo libro.

6 pensieri su “Mughini, l’amato Nord e i fichi d’India della maledetta Sicilia

  1. Il classico copione di chi non ha patria, il copione di chi non è riuscito; cerca in tutti i modi di farsi invitare e creare questi scoop da quattro soldi poiché ben consapevole che la sua popolarità è figlia di “controcampo” e non dei suoi scritti. Voleva nascere a Parigi , forse il padre sarà francese (e non come risulta toscano) , maledetto sarà lui e le persone come lui. Tanto il suo prezzo lo sta pagando : rinnegato dalla terra natia e non considerato conterraneo dove risiede… Un figlio di nessuno.. Povero vecchio

  2. Dall’autobiografia di Malcom X edito da Rizzoli: “Odiavamo la nostra testa, odiavamo la forma del nostro naso, volevamo uno di quei nasi lunghi da cane, sapete quali. Odiavamo il colore della nostra pelle, odiavamo il sangue dell’Africa che avevamo nelle vene. E odiando i nostri lineamenti e la nostra pelle e il nostro sangue, chiaro, non potevamo che finire per odiare noi stessi. E ci siamo odiati… Noi Negri odiavamo i lineamenti africani: il naso africano, la forma delle nostre labbra, il colore della nostra pelle, la tessitura dei nostri capelli. Non potevamo che finire per odiare noi stessi. La nostra pelle è diventata una trappola, una prigione; ci siamo sentiti inferiori, inadeguati, impotenti.” Malcom X

  3. Caro Angelo, stasera l'”intellettuale gran colto” ne ha detta un’altra attaccando Auriemma chiamandolo più volte “spaccone meridionale”, gli altri ospiti gli sono andati giustamente contro, la presenza di questo becero individuo sugli schermi televisivi mi disturba!
    Evidentemente gli brucia ed ha mangiato il limone dopo la vittoria del Napoli sulla sua rubentus 😀

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