Angelo Forgione – Quando lo scorso maggio fu pubblicato il libro di Domenico De Masi Tag, qualche piccola anticipazione sul capitolo dedicato a Napoli mi era già ben nota, perché esternata nelle emittenti televisive in cui il sociologo molisano si era già espresso in modo netto nei confronti della creatività napoletana: «Mentre tutto il mondo ha inventato i microprocessori negli ultimi duecento anni, i napoletani solo la pizza». Ne venne fuori un dibattito a distanza, in più round, tra De Masi e chi scrive (ospitato dalle pagine del Corriere del Mezzogiorno), alimentato dall’attacco che l’accademico rivolse ai pizzaiuoli napoletani, rei, a suoi dire, di non aver mai brevettato e industrializzato la pizza, ovvero una specialità che può dirsi napoletana solo se artigianale e preparata secondo un preciso disciplinare.
Ci ritorno su a distanza di qualche mese, stavolta con un videoclip per dimostrare quanto sia falso il giudizio di De Masi e quanto Napoli sia, nonostante tutti gli ostacoli che incontra, città di creazione e sperimentazione in diversi campi, stavolta stimolato da un ulteriore giudizio sulla pizza napoletana vieppiù feroce pronunciato qualche tempo fa dal sociologo a La Zanzara (Radio 24), programma peraltro contraddistinto da una chiara e profonda avversione alla napoletanità in cui è spesso ospite: «La pizza è una delle boiate più grosse prodotte da Napoli, un qualcosa di interclassista che mette insieme degli avvinazzati attorno alla birra».
la disgrazia nostra la sperimentiamo allorché un emerito imbecille, solo perché ha raggiunto una certa posizione, si può (o si vuole) permettere il lusso di marciare controcorrente, di dire boiate aspettandosi che il mondo le beva come parole evangeliche! La Pizza, un pane con vari ingredienti, genuini quanto più possibile (la pizza è una pietanza che va preparata mentre il committente è fisicamente presente) è l’alimento che meno presta il fianco alle adulterazioni e alle manipolazioni di cui il sociologo (?) vorrebbe far bere al popolo degli sprovveduti! a lui forse farebbe più piacere un sushi con un bel bicchiere di cocacola dove ignori completamente quello che introdurrai nello stomaco? preparato in laboratori gelosi custodi di strane alchimie! SOCIOLOGO, FARESTI MEGLIO A CAMBIARE MESTIERE!
Vogliamo dirlo che al professor De masi Gli brucia il culo , e per questo ha lasciato Napoli da molti anni , per ragioni che hanno a che fare con la sua professione accademica?
Vorrei condividere questa affermazione/interrogazione, ma vorrei anche avere qualche riscontro reale.
Forse si aspettava qualche riconoscimento maggiore dal mondo accademico di Napoli? ( in termini di cattedra o altro..vocina che mi è arrivata..)
E UN POVERO OUOMO ARRIVATO GIA’ ALLA DEMENZIA