Il manifesto della rinascita napoletana di Muti

Il Manifesto della rinascita napoletana di Muti

«Non tutti i napoletani sanno che Napoli ha cultura superiore»

«Non sono grandesono Napoletano». Era la sera delle celebrazioni di Italia 150 e così proclamò Riccardo Muti che si sta spendendo in tutti i modi per promuovere la grande cultura di Napoli e fare in modo che siano i napoletani a valorizzarla e a difenderla. Qualche mese prima aveva ricevuto il prestigiosissimo premio “Principe de Asturias” ma in Italia nessuno lo aveva saputo per via di quel ringraziamento alla Spagna «perchè Napoletano». In occasioni ufficiali così come in altre meno ingessate, il grande maestro si è sempre detto orgoglioso di esserlo in nome di quella cultura in cui lui stesso è immerso dal punto di vista musicale essendone continuatore, avendola studiata, assorbita, riofferta e riscoperta dopo anni di delittuoso oblio.
Napoli ha bisogno dei napoletani, di quelli di cultura ma anche della gente comune che dal basso si riappropri della propria identità, della propria storia, della consapevolezza di cosa significa appartenervi e del rispetto che tale provenienza suscita negli ambienti culturali a differenza di quanto accade nella società “subculturale” contemporanea.
E le parole pronunciate nella celebrazione della recente “rinascita” del San Carlo suonano come un Manifesto per un nuovo rinascimento della città. Musica per nostre orecchie!