Angelo Forgione – “Io non sono napoletano. Sono di San Giorgio a Cremano”. È una delle frasi di Massimo Troisi che illuminano il Natale della cittadina natia del compianto attore. Ed è esplosa la polemica.
Conosco la napoletanità di Giorgio Zinno, sindaco di San Giorgio, la cui amministrazione ha meritoriamente e coraggiosamente cambiato l’odonimo dello slargo del Comune, da piazza Vittorio Emanuele II a piazza Carlo di Borbone. Ma sono anche certo che Massimo Troisi, se tornasse tra noi, andrebbe su tutte le furie per la strumentalizzazione di una frase ironica che faceva il verso a quella di Sophia Loren («Io non sono italiana, sono napoletana»). Messa così, per fare luminaria natalizia in una strada della città, nega la spiccata napoletanità di Troisi e rischia di non essere capita dalle giovani generazioni locali, che magari il loro concittadino non lo conoscono per la persona che era e che potrebbero interpretarla in senso di avversione al capoluogo.
Piuttosto, un serio Troisi disse a Marzullo: «Io non mi sento mai rapportato ai napoletani. Io mi sento napoletano, che è diverso. Ti levi dall’imbarazzo della bandiera o dei comunicati, o delle cose. Io so’ napulitano, nun l’aggio dimostra’ a nisciuno e nun l’aggio spiega’ a nisciuno».
Sono certo che il sindaco Giorgio Zinno, vesuviano di San Giorgio con profondo senso della napoletanità proprio come Troisi, riparerà a una leggerezza che offende la memoria di Massimi’.