tutti contro De Martino e qualcuno lo definisce “borbonico”, ma è italiano
L’inciampo del prefetto uscente di Napoli Andrea De Martino è ormai un caso nazionale. Ma lui, ascoltato da repubblica.it, si sorprende del clamore e non si scusa, continuando a difendersi, seppur con un tono più dimesso rispetto a quello con cui ha strigliato Don Maurizio Patriciello, e professando la propria umiltà in nome delle carezze offerte ai parenti degli innocenti morti per camorra che dallo Stato da lui rappresentato chiedono invece difesa preventiva e non sterile conforto.
Nessuno a livello nazionale assolve il suo atteggiamento e qualcuno, pur analizzandolo correttamente, finisce per definirlo “borbonico” (e ti pareva!) mentre in realtà nella Napoli Capitale si registravano picchi di 50 “udienze” al giorno e senza “filtri”. Il fare di De Martino è invece decisamente italiano, non c’è alcun dubbio. La sensazione è che ormai, in questo paese, non si comprendano più né la triste realtà né i significati delle parole. Resettare, grazie.
Che scena triste quella messa su dal prefetto uscente di Napoli De Martino Giovedì 18 Ottobre durante una riunione in prefettura sulla questione dei roghi tossici che avvelenano il territorio tra il Napoletano e il Casertano. Il parroco di Caivano don Maurizio Patriciello che si batte da tempo per denunciare il fenomeno, mentre ribadisce l’allarme per la situazione critica, è ripreso da De Martino solo perchè si è “permesso” di chiamare “Signora” e non “prefetto” la dottoressa Pagano, omologa di Terra di Lavoro.