Mino Raiola mangia con gli sceicchi e sputa su Napoli
«se propongo Napoli ai calciatori, mi licenziano»
«Se oggi propongo ad un top player di venire a Napoli – ha detto l’agente Mino Raiola – lui cambia procuratore. A Napoli, ma non solo a Napoli: in Italia in generale non viene, figuriamoci a Napoli. Il Sud-Italia in Europa fa paura, ci sono dei preconcetti. Il PSG ha un progetto, un sogno ed un grande progetto per combattere contro le grandi realtà, con una grande città alle spalle. Hamsik? Non sono stato attivo nell’affare Hamsik, altrimenti disturbiamo la colazione al presidente De Laurentiis, si scalda troppo e da simpatico diventa antipatico. Marek è un grande giocatore ed è la fortuna del Napoli, se poi ti senti un grande giocatore ti devi misurare con un’altra realtà per dimostrare il tuo valore. Il presidente De Laurentiis non la pensa così e per me è un’idea sbagliata».
Mino Raiola non è l’agente di Hamsik che è invece Juray Venglos. Parole inopportune pronunciate a “Radio CRC” che vanno in una sola direzione, quella di gettare ulteriore fango sul calcio italiano oltre quanto meriti e spostare l’interesse su altri campionati in cui l’agente ha forti interessi. E così ha lanciato un messaggio sibillino al giocatore slovacco: “vieni nella mia scuderia che ti porto dove girano i soldi e ci guadagnamo insieme”. Raiola non fa più affari in Italia e non può più farne perchè ormai i soldi sono altrove col dirompente e devastante ingresso degli sceicchi. Ma tirare fuori questioni sociali è veramente puerile e di cattivo gusto anche più dell’invasione di campo. Cosa c’entrano le questioni sociali con il calciomercato? A Raiola basterebbe ricordare che quando sceicchi e russi non c’erano i grandi giocatori sono venuti a Napoli con piacere in ogni epoca, e alcuni ci sono anche rimasti a vivere. Raiola legga questa lista: Jeppson, Pesaola, Vinicio, Canè, Altafini, Krol, Sivori, Maradona, Careca, Alemao, Lavezzi, Hamsik, Cavani. Tutti stranieri, e che stranieri, trasferitisi serenamente a Napoli facendone la storia, senza contare gli italiani. E non è che i preconcetti non esistessero. Per cui, se i grandi giocatori non verranno all’ombra del Vesuvio prossimamente sarà per colpa dei limiti dell’intero movimento calcistico italiano e per le follie degli sceicchi che ricoprono d’oro Ibrahimovic e Balotelli, entrambi della scuderia di Raiola che non può consentirsi di fare il sociologo sparando a zero su Napoli, sul Sud e sull’intera Italia solo perchè gli sceicchi non trovano nella Serie A uno strumento utile alla loro conquista dell’economia europea. Che volgarità!