A Castellammare per sostenere i lavoratori di Fincantieri

A Castellammare per i lavoratori di Fincantieri

28 Maggio ’11 – Questa mattina, insieme ad altri delegati del Parlamento delle Due Sicilie, ci siamo recati a Castellammare di Stabia in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa “Castellammare è Fincantieri”, per esprimere il nostro sostegno agli operai di Fincantieri in questa e in altre prossime manifestazioni di protesta per la chiusura dei prestigiosi cantieri navali stabiesi, vanto italiano e, ancora prima, del Regno di Napoli (leggi la storia).
Nei prossimi giorni valuteremo la possibilità accordataci di allestire una mostra sulle industrie dell’antico Regno delle Due Sicilie in una struttura di Castellammare.

“Castellammare è Fincantieri” è la scritta blu e rossa stampata su un telo bianco che da domani sventolerà dai balconi di Castellammare di tutti coloro che vorranno esporla (la nostra sventolerà a Napoli in segno di solidarietà). Come dire: se chiudono i cantieri, muore Castellammare. Una bandiera per tenere accesa l’attenzione sul cantiere che è l’anima e il cuore pulsante di Castellammare di Stabia.
“Abbiamo stampato – spiegano i referenti del Comitato Promotore di questa bella iniziativa – una bandiera per ricordare a tutti che Castellammare è la Fincantieri ed invitiamo tutti i cittadini ad esporre ai propri balconi quella bandiera che deve unire il popolo stabiese per non perdere la speranza, per tornare ad ascoltare il suono di quella sirena che ha sempre accompagnato Castellammare, ricordandoci ogni giorno con orgoglio la bellezza e la dignità al lavoro”.

La guglia dell’Immacolata che va in pezzi

La guglia dell’Immacolata che va in pezzi

di Angelo Forgione
leggi su napoli.com

Quello della guglia dell’Immacolata di Piazza del Gesù è un nuovo paradosso napoletano. Da quando dal settecentesco monumento si sono staccati dei frammenti di marmo, era Novembre, l’obelisco è stato transennato per una mera questione di sicurezza dei passanti. Per il restauro il Comune non dispone di alcuna cifra e per questo confida nelle sponsorizzazioni.

Eppure all’esterno del cantiere si legge che i lavori hanno un termine: 13 Febbraio. Impossibile rispettare la scadenza, anche perché quella data è stata apposta con leggerezza. La II Municipalità ha infatti presentato un esposto al Sindaco a firma del consigliere Pino De Stasio e da Palazzo San
Giacomo hanno fatto sapere che i lavori si sono fermati quando, arrivati a 18 metri di altezza, ci si è resi conto che la situazione era più grave del previsto. E così il cantiere è rimasto li a futura memoria, senza alcun restauratore all’opera, come a simboleggiare proprio all’ingresso dei decumani il degrado che attanaglia il centro storico patrimonio Unesco.

Dunque, un’altra pagina nera scritta da chi dovrebbe sovraintendere alla manutenzione dello splendido patrimonio monumentale e culturale partenopeo. È bene ricordare che la barocca guglia dell’Immacolata è il più noto obelisco di Napoli; un tempo stampata sulle banconote da 10mila delle vecchie lire, fu eretta dall’ordine dei Gesuiti con fondi raccolti tra i fedeli e fu pensata ispirandosi alle macchine da festa che proprio nel settecento erano protagoniste delle tante feste religiose.

Nel video, visibili le condizioni del cantiere