Angelo Forgione – La banda dei Rolex l’aveva colpito sotto casa, in Piazza Bologna a Roma. Lino Banfi fu bloccato e minacciato di morte, obbligandolo a sfilarsi il prezioso orologio. L’attore attese le volanti della Polizia e raccontò che i due banditi avevano il volto coperto da caschi integrali e parlavano in napoletano. I giornali romani, ma anche nazionali, diffusero la notizia, dando per certo che a colpire in vari quartieri di Roma in pieno giorno erano gruppi di malavitosi campani in trasferta. Il che è pure vero, ma non nel caso di Lino Banfi. Già, perchè due rapinatori di Rolex sono stati arrestati a Roma, Enrico Tricarico e Gianfranco Palma, entrambi romani, di 60 e 40 anni. Quest’ultimo era fresco di un colpo in zona Prati. L’altro è stato trovato in possesso di un ciclomotore rubato e di una riproduzione di una pistola Beretta calibro 9×21.
Il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro è soddisfatto per l’esito delle indagini, indiziando i due malviventi ammanettati della responsabilità degli scippi armati registrati ultimamente a Roma, compreso quello a Lino Banfi. Il quale, lo sappiamo, vuol bene tantissimo a Napoli, città dove ha conosciuto la carità e l’umanità in un brutto periodo della sua vita, e dove ha mosso i primi passi della sua carriera. Lui ha raccontato solo quello che gli è parso di sentire. Ma va evidenziato un nuovo fenomeno preoccupante: i rapinatori di Rolex di Roma starebbero usando una tecnica per depistare le indagini, cioè simulare l’accento napoletano. Sempre che l’attore, pur conoscitore dell’inflessione napoletana (minuto 4:00), l’abbia ben riconosciuta.
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Monumenti equestri del Canova da rivalutare
Monumenti equestri del Canova da rivalutare
intervista per TeleCapriNews
La proposta/richiesta di restauro e rivalutazione dei monumenti equestri del Canova in Piazza del Plebiscito inoltrata al Comune di Napoli e alla I Municipalità descritta ai microfoni di TeleCapriNews con sintetica spiegazione delle vicende storiche che hanno interessato le sculture e documentazione fotografica del periodo bellico.
(nelle informazioni del video della relativa pagina youtube sono allegati i link alle diverse denunce su tutto il degrado circostante che interessa purtroppo l’intera piazza)
A proposito della rapina a Panucci…
A proposito della rapina a Panucci…
Dopo la rapina a mano armata subita da Christian Panucci nei pressi della sua casa sull’Anagnina a Frascati, la compagna dell’ex calciatore si è molto adirata per non aver sentito la notizia in tv e per questo ha deciso di richiamare l’attenzione dichiarando su twitter «Napoli città di m…a».
Mi sia consentita la battuta, ma ormai siamo all’evidenza dei fatti, alla barzelletta… stavolta denuncio così, e valorizzare la Napoletanità è anche evidenziare certe dinamiche sociali con l’ironia che ci contraddistingue. Questa notizia, come tante altre, avrebbe avuto diffusione solo se preveniente da Napoli, o se i malviventi avessero avuto accento campano.
Angelo Forgione
Un’Altra Napoli… la vera!
Un’Altra Napoli… la vera!
i tesori della “Pompei subacquea” di Baia
Napoli e dintorni, territorio ricchissimo di tesori e bellezze che non a caso fece innamorare greci e romani per primi. Uno dei più suggestivi e tra i meno reclamizzati è sicuramente il “Parco archeologico sommerso di Baia”, una vera a propria città romana in fondo al mare, area marina protetta.
In superficie questa meravigliosa terra è sommersa da rifiuti e scarichi ma, laddove non arriva la mano dell’uomo, la natura che ha baciato Napoli mostra tutta la sua unicità che non ha pari nel mondo.
Grazie alla onlus Oceanus, associazione internazionale con una sede anche a Napoli diretta da Fabio Siniscalchi, ci è data la gioia in questo momento di tristezza di poter ammirare le meraviglie dei fondali flegrei e del parco sommerso dove sono suggestivamente “conservati” i resti delle Terme di Baia ricchi di mosaici, colonnati, limiti perimetrali di edifici e sculture dell’epoca.
Godiamoci lo spettacolo e lasciamoci in superficie gli effetti della mano dell’uomo.
Il minidocumentario “Another Naples/Un’Altra Napoli” è sponsorizzato dalla fondazione benefica americana “Project aware”.
Grazie Oceanus… grazie Napoli per essere così bella!