Financial Times: “Grecia come le Due Sicilie dopo l’unità”

«La Grecia sta vivendo, dopo l’adozione dell’euro, lo stesso processo che portò all’impoverimento permanente del Sud dell’Italia quando la lira divenne la moneta nazionale, dopo l’unificazione avvenuta 150 anni fa con il Risorgimento». Il giudizio è del Financial Times (4.7.2011) in un articolo dal titolo “Greece has no future within the eurozone” dell’ex Rettore della Università di Buckingham Martin Jacomb.
Nell’articolo si legge anche che «all’inizio del 19esimo secolo, Napoli era la più grande città d’Italia e la sua regione era abbastanza sofisticata. Ma la sua economia cominciò a declinare rispetto a quella del Nord. Nonostante il Regno delle Due Sicilie abbia cominciato a costruire ferrovie negli anni 30 dell’‘800, prima di ogni altro Stato italiano, quello sforzo fu interrotto. (…) Le economie del Nord e del Sud d’Italia cominciarono ad allontanarsi tra loro, ed il declino del Sud si accentuò ulteriormente con l’introduzione della lira, quando perse la possibilità di correggere lo squilibrio competitivo. I meridionali capaci ed intraprendenti si trasferirono al Nord oppure emigrarono, il divario divenne permanente, così come si manifesta oggi. E la tragedia continua».

La soluzione, secondo Jacomb, sarebbe “lo smantellamento dell’euro” che consentirebbe di restituire competitività alla Grecia (ed all’attuale Meridione). Che la moneta unica abbia avuto un impatto disastroso sull’economia dei Paesi cosiddetti periferici dell’Unione Europea è sotto gli occhi di tutti. Non solo la Grecia, ma il Portogallo e l’Irlanda sono ormai commissariati da Bce, Fondo Monetario Internazionale e Commissione europea, mentre in chiara difficoltà sono Spagna ed Italia. L’altissimo rapporto di cambio lira-euro (1936,27 lire = 1 euro) fissato da Romano Prodi nel 1999 ed una serie di fattori aggiuntivi come gli insignificanti eurocents e l’assenza di una banconota da 1 euro, che fanno dell’euro una moneta “capace di generare di per se stessa inflazione”, come ha osservato l’economista Massimo Lo Cicero, hanno provocato un impoverimento dei ceti medi e popolari a tutto vantaggio della grande finanza e della grande distribuzione.
«Se gli italiani non ce la fanno a finire il mese (…) lo devono tutto a Prodi ed a come è stato fatto l’euro, che è stata la rapina del secolo», sintetizzava qualche anno fa il ministro per l’Economia Giulio Tremonti (Ansa, 10.6.2004).

Computer e portafogli restituiti ai proprietari

Computer e portafogli restituiti ai proprietari
la bella faccia di Napoli, quella che non fa notizia

Angelo Forgione – Napoli regala sorrisi a due turisti. Nei pressi dell’aeroporto, un turista francese dimentica sul sedile del taxi il suo pc portatile pieno di dati importantissimi. Al porto una fiorentina smarrisce il portafogli con 500 euro, carte di credito, libretti d’assegni e biglietti d’imbarco per Capri. In entrambi i casi, ai turisti è stato riconsegnato tutto!
Il primo episodio all’esterno di Capodichino: un italiano di nascita ma residente all’estero, ha contattato gli agenti dell’unità operativa aereoportuale informando di aver dimenticato il computer in taxi. In poco tempo si è rintracciato il tassista e recuperato il pc che è stato restituito al proprietario travolto dal sollievo e dalla gioia. Nel computer c’erano dati molto importanti privi di backup e indispensabili per il suo soggiorno di lavoro a Napoli.
Il secondo episodio nella zona del porto, dove gli agenti dell’unità operativa Avvocata, durante un pattugliamento, hanno rinvenuto un portafogli contenente 500 euro, carte di credito, libretti d’assegni e biglietti d’imbarco per l’isola dei Faraglioni. La turista 53 enne di Firenze, che si trovava a Napoli per una vacanza con una comitiva, è stata individuata e ha riavuto ciò che aveva perso. Gioia e incredulità nel constatare che non mancava proprio nulla.
Non è certo un miracolo, Napoli è piena di avvenimenti simili che a volte vedono protagonista anche la spontanea correttezza dei cittadini. Come nel caso del tassista Antonio Grieco che alla vigilia di Pasqua riconsegnò una borsa con 2.000 euro in contanti ad una coppia di turisti svizzeri (clicca qui per leggere). Vale però la pena sottolineare i fatti di ieri dopo la luttuosa vicenda di Antonio Oscar Mendoza che ha colpito l’opinione pubblica. Due turisti portano a casa una buona immagine della città. Insomma, Napoli non è soltanto criminalità.

2000 euro smarriti, il tassista li restituisce

2000 euro smarriti, il tassista li restituisce
Napoli è ancora capace di smentire i suoi detrattori

La città è sommersa dai rifiuti ed è stretta nella morsa del malaffare, ma forse a Napoli è ancora possibile affrancarsi dall’immagine della città brutta, sporca e cattiva. Bastano piccoli gesti, nessun eroismo, soltanto comportarsi da persone perbene, con semplicità. L’esempio viene dal signor Antonio Grieco, tassista identificato dalla sigla “Ravello 8” e da Paolo Coppola, un albergatore del Vomero.
Alla vigilia di Pasqua hanno risolto il problema di una coppia di turisti svizzeri un po’ distratti: giunti in albergo dall’aeroporto di Capodichino, al momento del check-in si sono resi conto di aver dimenticato sul taxi una borsa con duemila euro in contanti. In meno di un’ora l’hanno recuperata, grazie alla direttrice del piccolo hotel, la signora Patrizia, che ha fatto scattare immediatamente l’operazione “Vedi Napoli e poi… torni”, e con un vorticoso giro di telefonate è riuscita a rintracciare il tassista.
«Si, la borsa è in auto, gliela riporto a fine turno», la prima risposta. «Per favore, meglio subito, le paghiamo la corsa» hanno implorato dall’hotel, pressati dalla cliente straniera, allarmatissima. Dopo poco la borsa è arrivata, con i duemila euro. La corsa costava 18 euro, la signora ne ha pagato 20, due di mancia – il tassista ha rifiutato ulteriori compensi – dicendosi incredula: «Giro il mondo e so per certo che difficilmente a New York o a Londra sarebbe finita così». Il tassista ha incassato, ha ringraziato e se n’è andato, soddisfatto. «Ma – racconta Coppola – da napoletano ideatore di “Week end a Napoli”, ho deciso di fare qualcosa per divulgare e premiare il comportamento di questo tassista gentiluomo. Ho prenotato un tavolo per due in un ristorante sul lungomare, e ho offerto una cena al tassista e alla moglie con i ringraziamenti personali di chi in Napoli ci crede. Qualcuno avrà modo di raccontare che la nostra città non è solo monnezza».