Angelo Forgione – Il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina ha annunciato con un tweet che sarà “l’Arte dei pizzaiuoli napoletani” l’unica candidatura italiana all’Unesco ai patrimoni immateriali dell’Umanità. La candidatura tende finalmente a gridare al mondo che la pizza, “simbolo di identità nazionale”, è un prodotto sublimato a Napoli tra fine Settecento e inizio Ottocento e vuole scongiurare il rischio di uno scippo da parte degli americani, ancora convinti in buona parte che la pizza sia nata negli States, i quali avevano annunciato la candidatura della loro pizza american-style.
Quello che producono i pizzaiuoli napoletani, con rigorosa U, sarebbe il settimo ‘tesoro’ italiano ad essere iscritto nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale riconosciuto dall’agenzia dell’Onu, e andrebbe a fare compagnia, tra gli altri, alla Dieta mediterranea, codificata da Ancel Keys nel Cilento partendo dall’alimentazione dei cittadini napoletani. Parte così la mobilitazione di Coldiretti nei mercati italiani per raggiungere l’obiettivo di un milione di firme da presentare a Parigi, dove si incontrerà la Commissione internazionale per valutare la candidatura più sacrosanta che si potesse avanzare al mondo. Ma è certo che, se l’arte di chi prepara la pizza napoletana vuole essere patrimonio immateriale, lei, la pizza napoletana, è già moralmente da secoli patrimonio materiale e mondiale dell’umanità.
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Una firma per ridurre i privilegi dei parlamentari
Una firma per ridurre i privilegi dei parlamentari
fino al 26 Luglio si può firmare negli uffici elettorali (Comune)
Entro il 26 luglio 2012 ogni cittadino può apporre la sua firma presso l’Ufficio Elettorale del Comune di residenza per richiedere un referendum per la riduzione dei privilegi dei parlamentari.
La raccolta delle firme è finalizzata all’abrogazione dell’Art.2 della Legge 31 ottobre 1965, n.1261 relativo alle indennità parlamentari, che dice “Ai membri del Parlamento è corrisposta inoltre una diaria a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma. Gli Uffici di Presidenza delle due Camere ne determinano l’ammontare sulla base di 15 giorni di presenza per ogni mese”.
I parlamentari italiani sono quelli che percepiscono i compensi più alti in Europa. Compensi, non stipendi, perchè agli stipendi si sommano altre diverse voci che raddoppiano di fatto i soldi e i privilegi che entrano nelle tasche dei nostri eletti. Si va dalle spese di rappresentanza, a quelle dei portaborse, alle spese telefoniche.
Nonostante questi compensi da capogiro i politici non devono sostenere spese di circolazione sulle autostrade, spese per il trasporto pubblico in treno, autobus, metropolitana, spese sanitarie o assicurative, spese sportive (piscine e palestre gratuite).
A tutte questi privilegi va aggiunta la diaria di soggiorno pari a circa 3500 euro esentasse che viene erogata a tutti i parlamentari, anche quelli che hanno un’abitazione a Roma e quindi non devono sostenere le spese di affitto per l’alloggio. Il referendum servirebbe a cancellare proprio tale diaria.
Le firme si stanno raccogliendo in tutta Italia nel più assoluto silenzio per ovvi motivi. Il popolo ha la possibilità di fare giustizia ed ottenere una minima equità negli compensi dei Parlamentari e dei politici italiani. È sufficiente recarsi al proprio ufficio elettorale del Comune di residenza entro il 26 Luglio per raggiungere le 500.000 firme e ottenere il referendum. Tutti a firmare… e passaparola!
A.A.A. Comune in deficit cerca sponsor per restauro statua Dante
A.A.A. Comune in deficit cerca sponsor per restauro statua Dante
di Angelo Forgione
leggi su napoli.com
Sulla falsa riga dell’esperienza di restauro in corso in Piazza Mazzini con la statua di Paolo Emilio Imbriani, il Comune di Napoli è alla ricerca di sponsor per il ripristino estetico del monumento a Dante Alighieri nell’omonima Piazza Dante, anch’esso da anni imbrattato da scritte di ogni tipo. Come si apprende dal sito del Comune di Napoli, la Seconda Municipalità, ha infatti indetto un bando di ricerca sponsor per reperire la preventiva spesa di circa 90.000 euro.
È purtroppo nota l’impossibilità delle istituzioni locali, sempre meno supportate dal Ministero dei Beni Culturali, a far fronte alla necessità di salvaguardare il patrimonio monumentale e architettonico. E allora ben vengano i privati a dar man forte, ma non si può non sottolineare che simili operazioni rischiano fortemente di rivelarsi vane in mancanza di una incisiva campagna di prevenzione che possa educare i tanti grafomani sempre pronti a rovinare e deturpare statue, palazzi, monumenti o anche semplici palazzi pur di apporre la propria insignificante firma ovunque.
Prevenire, si sa, è meglio che curare, e non solo non c’è traccia di campagne di sensibilizzazione in tal senso ma spesso sono proprio i protagonisti della vita politica del paese a dare il cattivo esempio in campagna elettorale con lo scientifico, indisciplinato e deturpante accavallamento in ogni dove di manifesti selvaggi la cui sanatoria è prevista dall’articolo 42-bis del decreto “Milleproroghe” con la sanzione di soli 1.000 euro. Manifesti che restano talvolta affissi per anni nei posti più impensabili. Con simili esempi andateglielo a dire ad un ragazzino di quindici anni che la città merita rispetto e ordine.
http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/13854