Gaffe di Linus e Matteo Curti sul metrò di Napoli

Gaffe di Linus e Matteo Curti sul metrò di Napoli

e quella battutina sui (portinai) napoletani?

Angelo Forgione – Nella puntata di “Deejay chiama Italia” del 24 Gennaio, inciampo multiplo di Linus e Matteo Curti sulla metropolitana di Napoli (nel video). Durante la trasmissione, il primo legge alcune notizie su fatti accaduti nel “mondo delle metropolitane”, secondo lui esistenti solo a Milano e Roma. Il discorso, partendo dalla maggiore grandezza del metrò milanese rispetto a quello romano, si sviluppa nella ricerca di città che siano dotate di trasporto su ferro sotterraneo classico e non leggero (esistente anche a Torino e Genova).
Linus ha così un barlume di cognizione citando Napoli per poi autosmentirsi dichiarando con espressione sufficiente «Forse Napoli? Ma non credo… non credo… c’è forse qualche trenino un po’ strano…». Finisce Linus e attacca Matteo Curti: «Loro hanno iniziato bene con il “Napoli-Portici”, i primi 11 km, e poi li sono rimasti». E sorrisi.

Seppure ancora in via di completamento, nessuno dei due conosce evidentemente l’esistenza della metropolitana di Napoli detta “dell’arte“, rientrante nel sistema dell’innovativo Metrò Regionale che ha vinto nel 2009 a Londra il premio Most Innovative Approach to Statione Development (Miglior approccio innovativo nello sviluppo delle stazioni) nell’ambito del “Metros 2009“, la più grande manifestazione internazionale sull’industria delle metropolitane, battendo le metropolitane di Londra e Varsavia. E le stesse stazioni ricevono continuamente premi per la loro bellezza e funzionalità man mano che si aprono al pubblico. Dunque, non è quindi un “trenino un po’ strano” ma una metropolitana modello nonostante ancora “work in progress”. Un metrò che attende lo splendore del terminal Municipio ricco di ritrovamenti archeologici della Napoli greca.
Alla fine della puntata ci pensa l’ascoltatore Marco da Botricello a richiamare alla realtà Linus (e Curti) che, associando la puntualizzazione all’oggetto della stessa, individua vagamente il paese nella zona della Campania. Qualcuno in regia gli dice che Botricello è in provincia di Catanzaro.
A Curti invece nessuno l’ha smentito, pur essendocene la necessità. La “Napoli-Portici“, di circa 7 km e non di 11, non è lo stato dell’arte dei trasporti napoletani perchè in epoca preunitaria la ferrovia fu prolungata fino a Castellammare mentre nascevano la Napoli-Caserta-Capua, e la Nola-Sarno. Poi, mentre il nuovo Stato cancellava i progetti borbonici, nascevano le funicolari, da quella del Vesuvio alle ben quattro urbane, proprio in concomitanza del primo passante ferroviario urbano d’Italia, ovvero l’attuale Linea 2 del metrò, datato 1925, che rappresenta il primo esperimento italiano di trasporto ferroviario urbano, ben prima di Roma e Milano. E ancora la Ferrovia Cumana, la Circumflegrea, la Circumvesuviana e l’Alifana. Fino ad arrivare addirittura al recente metrò del mare.
Nulla di grave, per carità. Non è che Linus e Curti siano esperti dell’argomento che debbano per forza sapere che in tema di trasporti Napoli è sempre stata all’avanguardia. Ma chi parla alla nazione in TV e radio è bene che si limiti ad esprimere opinioni o a snocciolare dati certi, onde evitare brutte figure. Forse è più “preoccupante” la battuta alla meneghina sui napoletani e sugli extracomunitari fatta da Linus il giorno seguente (clicca per ascoltare).

videoclip: La fierezza di essere tifosi Napoletani

videoclip: La fierezza di essere tifosi Napoletani
omaggio identitario nel giorno del compleanno di Maradona

Angelo Forgione – Nel giorno del 51° compleanno di Maradona, ho pensato per una volta di non creare ma di rispolverare e decodificare uno spot del 2007 della collana “Campionato io ti amo” (La Gazzetta dello Sport). 30 secondi ideati dall’agenzia pubblicitaria McCann Erikson che descrivono perfettamente la fierezza dei tifosi Napoletani, sostenitori di una squadra del Sud che ha vinto poco rispetto ai ricchi club del Nord ma che ha vestito con la sua maglia azzurra il più grande giocatore di tutti i tempi, capace tra l’altro di caricarsi di significati sociali oltre il calcio.
Lo spot ha diffuso qualche anno fa questo sentimento d’orgoglio che non può e non deve abbandonare alcun tifoso azzurro di oggi e di domani, obbligo morale rappresentato dalla metafora del tatuaggio utilizzata nella comunicazione pubblicitaria. Un sentimento che è l’essenza stessa del prestigio internazionale riconosciuto al Napoli in tutto il mondo, al di la degli scudetti e delle coppe vinte da una società sportiva del meridione d’Italia capace di riscrivere la geografia del calcio. Un blasone e una Storia che chi può vantare una bacheca più ricca non riesce o non vuole riconoscere.
Il mito assoluto di Maradona legato al Napoli è utile per una personale metafora extra-calcistica rispetto a un popolo che deve ritrovare la propria identità perduta, un popolo che di storia ne ha da vendere ma che ha piegato la testa di fronte ad una storia imposta quando la propria non teme confronti.

Ammazziamo Pulcinella #10
LA MANIPOLAZIONE MEDIATICA CHE INFAMA I NAPOLETANI

Nel nuovo videoclip della serie “Ammazziamo Pulcinella”, è analizzata la manipolazione delle notizie da parte degli organi di informazione nazionali ai danni di Napoli e del Sud, pratica che provoca incalcolabili danni in termini sociali alla reputazione dei Napoletani e ai Meridionali perbene.
Napoli violenta, come Roma e Milano. Ma i Napoletani perbene non meritano di essere infamati. Anzi!