Trivellazioni ai Campi Flegrei, riaperto il confronto

Torna d’attualità un delicatissimo argomento di cui il Movimento V.A.N.T.O. si è occupato tre anni fa, ovvero le trivellazioni nei Campi Flegrei, finalizzate alla realizzazione di un impianto pilota di sfruttamento di energia geotermica nella zona di via Pisciarelli ad Agnano. Si tratta del cuore della caldera flegrea, un supervulcano quiescente ma attivo, tra quelli a più alto rischio al mondo, anche più pericoloso e distruttivo del Vesuvio (con cui condivide la stessa camera magmatica), a causa del suo stile eruttivo che comporterebbe una imponente portata di magma, materiale vulcanico e gas. Un’eruzione dei Campi Flegrei basterebbe a distruggere il territorio tra Pozzuoli e Napoli e provocherebbe un danno ambientale in tutt’Europa (clicca qui per vedere una simulazione).
Intanto, il 23 dicembre 2014, una delibera del Dipartimento di Protezione Civile ha approvato la proposta della nuova “Zona Rossa”, cioè l’area ad elevata probabilità di invasione di flussi piroclastici da sottoporre ad immediata evacuazione in caso di una ripresa dell’attiviità eruttiva, estesa a Bacoli, Giugliano, Monte di Procida, Pozzuoli, Quarto, Marano e le municipalità di Soccavo-Pianura, Bagnoli-Fuorigrotta, Vomero-Arenella e Chiaia-Posillipo. Per questi comuni, Napoli compreso quindi, è necessario elaborare i necessari piani emergenza, che il professor Giuseppe Mastolorenzo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia sollecita da diversi anni (in basso l’intervista di Angelo Forgione del luglio 2012), trattandosi di una zona ad altissima densità popolativa.
Ciò che è mancata sin qui è stata l’informazione al cittadino, sostanzialmente ignaro non solo delle problematiche di un’eventuale azione umana nel sottosuolo vulcanico dei Campi Flegrei ma addirittura dell’esistenza del progetto in cantiere. Il geologo Franco Ortolani ha chiesto garanzie di sicurezza e ha denuncia un conflitto di interesse tra controllori e controllati intorno ai progetti commerciali, negato però dal direttore dell’Osservatorio Vesuviano Giuseppe De Natale, che ha precisato che non tocca all’Istituto informare la collettività. Gli interessi sono però stati denunciati da Pino Mosca, attivista del Movimento V.A.N.T.O. e residente nella zona designata per le trivellazioni, impegnato in prima linea nella battaglia per scongiurare l’intervento nell’area vulcanica flegrea, che, nel corso di un convegno al Maschio Angioino (guarda l’intero evento) organizzato dal periodico Il Fiore Uomosolidale e da Radio Radicale, ha denunciato l’omissione di informazione e gli appetiti di soggetti opachi su simili operazioni di sfruttamento del territorio.

Al Gambrinus e a Palazzo San Giacomo contro le trivelle

Al Gambrinus e a Palazzo San Giacomo contro le trivelle

Si è tenuta al Gran Caffe Gambrinus la conferenza stampa di presentazione del Comitato “Salviamo i Campi Flegrei”. La sala è stata riempita dai rappresentanti dei movimenti e delle associazioni, dai giornalisti, da comuni cittadini e da alcuni dei personaggi della cultura, dello sport e dello spettacolo che hanno aderito alla campagna “No alle trivellazioni”.
La conferenza, moderata da Giuseppe Mosca, si è sviluppata con i precisi interventi dei professori Ortolani, Nunziata e Mastrolorenzo che hanno delucidato sulla complessistà dell’area della caldera dei Campi Flegrei, seguiti da Angelo Forgione, Carmine Attanasio, Eddy Napoli e Francesco Borrelli, con la partecipazione di alcuni rappresentati di altri movimenti presenti in sala tra cui Teofilo Migliaccio, Enrico Novissimo e Fiore Marro.
Nel pomeriggio, la delegazione di associazioni e movimenti con i Verdi è stata ricevuta dal vicesindaco Sodano a Palazzo San Giacomo. L’incontro ha confermato i diversi punti di vista circa la faccenda, con lo stesso Sodano che ha dichiarato che per la fase di perforazione a 3.500 metri non esiste al momento alcun progetto e che pertanto è prematuro parlarne ora che i carotaggi arrivano a qualche centinaia di metri e non destano alcuna preoccupazione. Alla richiesta del comitato di prendere impegni sin d’ora rispetto allo step successivo del Deep Drilling Project (3.500 mt) che non potrà essere compiuto senza un adeguato piano di emergenza della protezione civile e senza la consultazione della cittadinanza, il vicesindaco ha lasciato la seduta dedicandosi ad altri impegni.
Intanto il Sindaco De Magistris ha rotto il silenzio sulla vicenda e ha dichiarato che non c’è alcun motivo di allarme e che sta seguendo con molta attenzione i dubbi e le critiche, promettendo che non sarà fatto nulla che abbia anche solo lo 0,01% di rischio per la popolazione.

guarda il servizio di SkyTG24     guarda la fotogallery

Perforazioni, la Protezione Civile si smarca

Perforazioni ai Campi Flegrei:
ecco il documento con cui la Protezione Civile si smarca

chi valutò i rischi Campi Flegrei e Vesuvio è imputato a L’Aquila

Ecco il documento della Protezione Civile (clicca sull’immagine per ingrandire) inoltrato il 15 Giugno dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento di Protezione Civile a firma del vicecapo dipartimento Angelo Borrelli (numero protocollo SIV/0041145) che conferma che il Dipartimento in questione non era stato né informato né coinvolto nel progetto, e che solo dopo la richiesta di accertamenti richiesti in merito alla pericolosità degli esperimenti previsti dall’ex Sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino fu convocata una riunione con i diretti interessati al progetto che si tenne il giorno 18 Ottobre 2010. L’ex sindaco non ha mai dato l’autorizzazione a perforare perchè non ha mai ricevuto certezza dell’esistenza di un piano di Emergenza. «Senza la certezza che non ci sono pericoli disse la Iervolino non si trivella da nessuna parte. Quando si va a “sfruculiare” un terreno vulcanico bisogna assicurarsi che non succeda nulla». Il documento chiama in causa le attuali responsabilità del Sindaco De Magistris in quanto autorità locale di Protezione Civile che, in assenza di un Piano di Emergenza nazionale, “deve assicurare che i propri cittadini ricevano tutte le informazioni utili, in emergenza, previste nei piani comunali di protezione civile”.
È bene ricordare che il progetto della discordia fu approvato con rassicurazioni per la popolazione nel 2006 da una commissione di cui faceva parte l’ex presidente dell’INGV Enzo Boschi
, oggi sotto processo con l’accusa di aver fornito cattive informazioni ai cittadini dell’Aquila prima del sisma dell’Aprile 2009 che rase al suolo la città abruzzese provocando 300 morti. Insieme a lui, l’ex vice-capo della Protezione Civile Bernardo De Bernardinis che, in un’intervista al direttore della testata Inabruzzo.com che gli chiese se la popolazione poteva stare tranquilla e bere un bicchiere di vino, rispose affermativamente aggiungendo persino l’indicazione del vitigno: “Montepulciano di quelli Doc”. Nello stesso processo è imputato anche l’ex Capo della Protezione Civile, quel Guido Bertolaso che non riteneva di dover inserire Napoli nel “Piano di Emergenza” per il Vesuvio come sollecitava il Professor Giuseppe Mastrolorenzo (da noi intervistato) e che ha poi dovuto incassare l’evidenza di doverlo fare portandolo alla stampa quale propria iniziativa non prima di essersi tolto lo sfizio di scherzare sulla pelle dei napoletani col suo rammarico di non dover affrontare purtroppo un’emergenza eruttiva del Vesuvio e dei Campi Flegrei.

Rassicurazioni “anonime” sulle perforazioni ai Campi Flegrei

Rassicurazioni “anonime” su perforazioni Campi Flegrei

il comunicato ufficiale dell’INGV lascia molti punti interrogativi

È giunto il comunicato ufficiale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia in merito all’avvio del “Campi Flegrei Deep Drilling Project” e sul relativo rischio vulcanico. Comunicato ripreso dal sito del Sindaco De Magistris che fa specifico riferimento alle dichiarazioni del Prof. Giuseppe Mastrolorenzo da noi intervistato.
Il comunicato fornisce rassicurazioni su questa fase del progetto, un carotaggio per estrazione di campioni di roccia fino a un massimo di 500 metri di profondità che non necessiterebbe di un Piano di Emergenza e che presenterebbe un rischio prossimo a zero. Rassicurazioni che non mirano però alle successive fasi del progetto, quelle da noi messe sotto la lente d’ingrandimento, che potrebbero far scendere le perforazioni fino a 4 km per “pura ricerca scientifica”, come recita il comunicato smentendo il comunicato del 2008 che parlava invece anche di sfruttamento geotermico. Una fase per la quale abbiamo fornito informazione circa il rischio. E pertanto il comunicato dell’INGV non può fugare i dubbi e non fornisce risposte ai reali problemi sollevati ma si limita ad una sola fase propedeutica dell’intero progetto.
Inoltre il comunicato presenta dei vizi di forma da evidenziare. Il primo è la mancanza del nome del dichiarante per l’INGV (il presidente, il direttore, i titolari del progetto di trivellazione, l’ex attrice Sonia Topazio in qualità di Capo-ufficio stampa dell’Istituto?). Pertanto le dichiarazioni anonime che chiamano in causa il Prof. Giuseppe Mastrolorenzo facendone nome e cognome si potrebbero configurare come azione diffamatoria difficilmente perseguibile.
Il secondo vizio è la generica e ambigua definizione di “ricercatori locali”, che evidentemente si riferisce a coloro che, in seno all’INGV, hanno espresso le proprie posizioni critiche negli scorsi mesi. Anche in questo caso, si tratta di affermazioni non corrette e  in qualche modo diffamatorie e difficilmente perseguibili. Noi non siamo i difensori degli scienziati chiamati genericamente in causa perchè hanno segnalato l’assenza di piani di emergenza per l’area vulcanica a più alto rischio al mondo, ma ne abbiamo ascoltato uno e difendiamo la nostra scelta perchè è di pubblico dominio il loro altissimo prestigio internazionale.
Il Prof. Giuseppe Mastrolorenzo è un Primo ricercatore presso l’Osservatorio Vesuviano-INGV, Dottore di ricerca in Geofisica e Vulcanologia impegnato nella ricerca vulcanologica ai campi Flegrei ed al Vesuvio da circa un trentennio. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali di altissimo impatto come “Nature”, “Proceedings of the National Academy of science”, “Journal Of Geophysical Research”, “Earth and Planetary Science Letters”, “Earth Science Review”, “Jouran of Volcanology And Geothermal Research”, “PloS One”, Bulletin of Volcanoly”, “Journal of the Geological Society of America”, “Journal of Petrology” ed  altre riviste scientifiche specialistiche. Ed è per questo che abbiamo ritenuto il suo un parere quantomeno attendibile.
I risultati delle sue ricerche, di massimo impatto internazionale sono state scelte non solo per articoli giornalistici ma anche per documentari scientifici e programmi televisisivi a diffusione mondiale mondiale su “National Geographic Magazine”, “National Geografic Channel”, “BBC World News”, “Television and Documentary”, “Discovery”, “ZDF”, “AED” e tantissime altre testate, anche accessibili sul web.
Ci risulta che dalle ricerche del Prof. Mastrolorenzo siano derivati progressi fondamentali nelle conoscenze vulcanologiche e tra le prime mappe di pericolosità per i Campi Flegrei ed il Vesuvio e l’evidenza dell’urgenza di modifica del “Piano di Emergenza” al Vesuvio con l’estensione alla città di Napoli, recepita dal Dipartimento di Protezione Civile ed in fase di attuazione.
Questo per amore della verità e per rispetto di uno scienziato napoletano che, nella migliore tradizione dell’Osservatorio Vesuviano, fa onore alla città nel campo della ricerca scientifica internazionale così come tutti quelli che hanno espresso maggiore discernimento sul progetto. E non ci stiamo a vederli declassati a semplici “ricercatori locali” solo perchè di approccio più cauto rispetto alla vicenda. Ancora meno accettiamo l’idea di poter essere considerati fautori di informazione allarmistica allorché il nostro obiettivo è chiaramente puntato sulle successive e più complesse fasi del progetto. Qui nessuno è in cerca di voti e non c’è alcuna campagna elettorale da condurre, informazione e partecipazione sono pilastri della democrazia in cui crediamo fortemente.

Trivellazioni Campi Flegrei, parla il Prof. Mastrolorenzo

Trivellazioni Campi Flegrei, parla il Prof. Mastrolorenzo

rischi e omissioni di un progetto senza sicurezza e informazione

L’omissione di informazione sul “Deep Drillng Project” ai Campi Flegrei necessita di chiarezza e l’abbiamo cercata ascoltando un luminare della materia, il Professor Giuseppe Mastolorenzo dell’Osservatorio Vesuviano – INGV, vulcanologo di fama mondiale, al quale abbiamo chiesto se il progetto serve, se è pericoloso e se è corretto. Assenza di un piano di emergenza nazionale e locale; assenza della comunicazione alla cittadinanza delle finalità del progetto e dei suoi eventuali rischi; assenza di condivisione della scelta di autorizzare le perforazioni. Tutto ciò rende l’operazione un forte azzardo. C’è da chiedersi che fine abbia fatto la democrazia partecipativa annunciata in campagna elettorale dal Sindaco De Magistris.

Esiti riunione del 5 Luglio per i Campi Flegrei

Comunicato Stampa
Esiti riunione del 5 Luglio

“Piano d’Emergenza” per i “Campi Flegrei”
per i rischi vulcanico – sismico – industriale

Ieri, 5 Luglio, si è tenuta presso “l’Arenile” di Bagnoli la riunione relativa ai piani d’emergenza per i Campi Flegrei, un super-vulcano (tra i più pericolosi al mondo) la cui caldera si estende per circa 100 chilometri quadrati. Di seguito gli esiti dell’incontro.

È stato costituito un comitato civico, totalmente apartitico, denominato “Salviamo i Campi Flegrei”. La presidenza è stata assegnata all’artista Eddy Napoli (promotore dell’iniziativa) supportato dai comitati e i movimenti “V.A.N.T.O.” di Angelo Forgione “Bagnoli Punto e a Capo” di Antonio Di Dio, nonché quelli che vorranno unirsi successivamente.
La finalità è quella di richiedere con estrema urgenza alle autorità e agli enti nazionali e locali preposti il “Piano d’Emergernza” di cui prima, piano d’emergenza che da trent’anni resta incompiuto nonostante varie e molteplici sollecitazioni.
È stata fissata per Lunedì 9 Luglio alle ore 12:00 la conferenza stampa presso “l’Arenile” di Bagnoli (che ospiterà l’evento) con i seguenti relatori:
Prof. Giusepe Mastrolorenzo (vulcanologo dell’Osservatorio Vesuviano INGV) 
Eddy Napoli (cantautore)
Gino Magurno de L’Altroparlante (musicista) 

Angelo Forgione (giornalista pubblicista e presidente Movimento V.A.N.T.O.)
Antonio Di Dio (presidente comitato civico “Bagnoli punto e a capo”)

Inoltre è stato fissato per Giovedì 12 Luglio alle ore 19:00 un primo primo presidio di potesta, presso il varco di “Bagnoli Futura” in via Enrico Cocchia, aperto a tutti i cittadini che intenderanno aderire alla protesta civile, in quanto si ritiene opportuno che, in assenza dei piani di emergenza, non sussistano le condizioni minime di sicurezza per poter effettuare le trivellazioni relative il “Deep Drilling Project”.
Si sollecita altresì il sindaco De Magistris, per quanto su detto, di informare e coinvolgere tutta la cittadinanza tenendo fede al concetto di democrazia partecipativa da lui promessa durante la campagna elettorale. Al contempo si sollecitano anche i sindaci di tutta l’area flegrea e zone limitrofe interessate affinché si adoperino e collaborino nei meriti tutti.
Le critiche sollevate su prestigiose riviste scientifiche internazionali hanno rilevato la pericolosità delle perforazioni in area calderica per i possibili rischi di eruzione dei pozzi e induzione di sciami sismici, nonché la inutilità dal punto di vista conoscitivo e di sfruttamento dell’energia geotermica. Un dato di fatto importantissimo è quello che tra gli anni ‘70 e ’80 nei Campi Flegrei furono fatte delle perforazioni da parte dell’Agip, le quali fecero si che si rilevassero tutti i dati necessari del caso ma durante quei lavori si dovettero tappare urgentemente alcuni pozzi in quanto si verificarono alti rischi di esplosione.

Sono previste campagne informative sui rischi rivolte alla collettività, convegni, riunioni di lavoro, presidi, nonché per fine Settembre, tra le varie attività sul territorio di Bagnoli, un Evento Artistico in fase di programmazione presso “l’Arenile”, che intenderà “riaccendere i fari” in una zona tra le più belle del mondo affinché la stessa torni agli antichi splendori a vantaggio dei cittadini, della migliore fruizione delle risorse del territorio e dell’ambiente naturale. All’evento parteciperanno le personalità della cultura, dello sport, dello spettacolo impegnati nel recupero e nella valorizzazione dei Campi Flegrei.
Tra coloro che hanno già dato la loro adesione: Edoardo Bennato (cantautore), Eugenio Bennato (cantautore), Maurizio Casagrande (attore), Tony Cercola (musicista), Sal Da Vinci (cantante) Gennaro Iezzo (ex calciatore), Biagio Izzo (attore), Gino Magurno (musicista de “L’Altroparlante), Aniello Misto (cantautore), Pietra Montecorvino (cantante), Eddy Napoli (cantautore), Patrizio Oliva (ex pugile), Nando Paone (attore), Patrizio Rispo (attore), Antonello Rondi (cantante), Francesca Schiavo (cantante), Gianni Simioli (presentatore e speaker radiofonico). 

Comunicato Stampa: Trivellazione Campi Flegrei senza piano di emergenza

Comunicato Stampa
Trivellazione Campi Flegrei senza piano di emergenza

Si informa che in data odierna, 5 Luglio alle ore 19:00, presso il Bar “San Domingo” in Viale Campi Flergrei, 1 – Bagnoli, si terrà un incontro per l’analisi delle problematiche connesse alle imminenti trivellazioni nei Campi Flegrei nell’ambito del “Deep Drilling Project” e nella fattispecie all’interno degli ex cantieri Italsider Bagnoli.

Parteciperanno:
– l’artista Eddy Napoli
– il Prof. Giuseppe Mastolorenzo dell’Osservatorio Vesuviano – INGV
– Angelo Forgione e Vincenzo Ferrara del Movimento “V.A.N.T.O.”
– Antonio Di Dio e i rappresentanti del comitato “Bagnoli punto e a capo”
– Umberto Frenna (Arenile di Bagnoli)
– Massimo Solimente (Editore – Spazio Creativo)
– vari giornalisti e altre personalità (in divenire)

Si fa presente che l’azione si rende necessaria per i seguenti motivi fondamentali:
assenza totale di un piano di emergenza nazionale e locale della Protezione Civile relativo all’area della caldera dei Campi Flegrei
assenza di assunzione di responsabilità penali e civili in caso di eventuali danni a cose e persone derivanti dalle trivellazioni
sostanziale assenza di coinvolgimento e informazione da parte del Sindaco di Napoli che, avendo concesso l’area di “Bagnoli Futura” di proprietà del Comune di Napoli al 90%, diventa automaticamente il soggetto giuridico responsabile in quanto autorità locale di protezione civile (Legge 225/1992) il quale, in casi del genere, è tenuto a informare la cittadinanza delle finalità effettive del progetto e dei rischi in un’area sismico-vulcanica ritenuta la più pericolosa al mondo, ma comunque prendendo con essa una decisione e non per essa, ossia esprimendo il parere della collettività e non quello personale.

Si invita vivamente la stampa interessata e la cittadinanza a presenziare.

per informazioni: vanto_xg1@email.it