“SPARANAPOLI”, la copertina “gomorristica” de l’Espresso

Angelo Forgione – Una nuova copertina, quella dell’ultimo numero de l’Espresso, che fa discutere. “Sparanapoli: «In città ora comandiamo noi»”. Sul tetto di un palazzo del centro storico di Napoli, tre ragazzini incappucciati, pistola in pugno e Duomo alle spalle. All’interno, un reportage sulla “paranza dei bambini” che racconta, attraverso le confessioni di uno dei presunti protagonisti, l’emersione di un nuovo fenomeno protomafioso.
La foto di copertina è tutto fuorché un lavoro da fotoreporter, presentando tutti i crismi di un lavoro da fotografo pubblicitario, con soggetti in posa proprio come nelle locandine dei film e dei serial televisivi. È proprio l’onda lunga della spettacolarizzazione del fenomeno malavitoso, in quel filone “gomorristico” che continua a rappresentare un’increbile macchina da soldi, ad alterare la realtà, confondendo spettatori e lettori. Ne paga le conseguenze, ancora una volta, l’immagine della città, in faticosa rincorsa turistica, dipinta come luogo infernale dove giovani incappucciati sono pronti a seminare terrore. Certo, il problema è reale, e andrebbe analizzato in altri termini, magari puntando il dito sui poteri centrali che fanno del Sud un serbatoio di voti e un mercato della ricchezza prodotta dal Paese, che è in grossa parte a Nord, così come il potere mediatico. Napoli ha bisogno di voce, ma in un territorio povero si può solo scrivere libri luminosi e cercare di sfruttare al meglio internet, che è l’unico canale democratico, così da provare a convincere qualcuno che Napoli non è l’inferno degli incappucciati con pistola in pugno. Di questo ed altro ne abbiamo parlato alla trasmissione #Parliamone, in onda sull’emittente campana TeleClubItalia.

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La frustrazione napoletana della vittoria che non arriva

Angelo ForgioneDurante la trasmissione del 2 giugno di Club Napoli All News, in onda sull’emittente TeleClubItalia, alla quale ho presenziato come ospite per presentare il mio libro Dov’è la Vittoria, un telespettatore è intervenuto in diretta per lamentarsi della scarsa confidenza del Napoli con lo scudetto, incarnando la filosofia imperante a Napoli del “noi vogliamo vincere”. Una filosofia che non ammette ragionamenti più ampi, sui quali invece tutti dovrebbero riflettere in una piazza come quella partenopea e in tutte quelle meridionali. La mia risposta – una di quelle offerte nel mio saggio – ha convinto amaramente sia il tifoso da casa che il conduttore Francesco Molaro.

“Napoli maledetta”… da Genny ‘a carogna a “Gomorra” di Saviano

Nel video, il riassunto della puntata del 12 maggio di Clandestino su Tele Club Italia. “Napoli maledetta” tema del dibattito televisivo, tra accanimento mediatico per i fatti relativi alla finale di Coppa Italia di Roma, le polemiche su Roberto Saviano per la fiction “Gomorra” e umiliazione della cultura napoletana, sostanzialmente ignorata dai media nazionali.