Angelo Forgione – Nuovo spot di “Autostrade per l’Italia” dopo dieci anni di assenza dal circuito televisivo. Protagonista della comunicazione è una bambina alla guida di una automobilina a pedali. Lungo paesaggi, viene portata in stage diving dalle diecimila persone che in Autostrade lavorano e che tutte insieme, nella film, creano strade dove non ne esistono ancora.
Una nuova strategia comunicativa che sa di beffa per il Sud perchè punta a delineare l’azienda come uno dei motori portanti della nostra imprenditoria, cioè quella settentrionale. Beffardo anche il nuovo pay-off: “La passione di muovere il paese”. Lo spot finisce con la voce fuori campo che dice “apriamo nuove strade e creiamo lavoro per crescere… tutti”. Ma già beffarda è la denominazione “Autostrade per l’Italia” per una SpA del gruppo privato Atlantia (principale azionista la famiglia Benetton) che al Sud sparisce a Taranto e a sud di Napoli dopo aver spremuto gli automobilisti della sua Tangenziale. Si, perchè quel poco che resta della rete autostradale è di competenza dell’A.N.A.S. (Azienda Nazionale Autonoma delle Strade), altra SpA avente come riferimento il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Che “Autostrade per l’Italia”, come “Ferrovie dello Stato” serva principalmente il nord lo si capisce osservando la sua rete che copre in maniera fitta il Settentrione per poi diradarsi al Centro e dissolversi al Sud. Il collegamento Tirreno-Adriatico è salvato dai due “ponti” che attraversano Lazio-Abruzzo e Campania-Puglia. Per non parlare della Sardegna che è completamente scoperta di rete infrastrutturale.
Atlantia e A.N.A.S., insieme, determinano comunque una situazione critica per il Sud. Tutte le regioni settentrionali presentano valori di copertura superiori alla media nazionale, ad eccezione del Trentino-Alto Adige con valori inferiori in entrambe le province autonome di Bolzano e Trento condizionate dalle caratteristiche orografiche. Le regioni del Centro presentano densità inferiori alla media nazionale, salvo Lazio e Abruzzo, con l’Umbria che è la regione centrale meno dotata. Il Mezzogiorno presenta la minore concentrazione complessiva; le due regioni che fanno eccezione sono Campania e Sicilia, mentre quelle con la minore dotazione sono Basilicata e Molise. Sempre meglio della Sardegna.
Parte finalmente la prima tranche dei lavori per il rifacimento e la messa in sicurezza del manto stradale di alcune strade cittadine. Sbloccati dall’assessore ai Trasporti della Regione Sergio Vetrella i primi 2,5 milioni (11.3 complessivi) di fondi europei, statali e regionali destinati a nove interventi di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza di alcune strade di Napoli.
Discriminazione assicurativa, altro che chiacchiere! La RC auto a Napoli può costare anche il 150% in più rispetto a Milano. La spiegazione ufficiale per quest’aberrante differenza di trattamento è in realtà una falsità facilmente smontabile: a Napoli avvengono più incidenti. L’ISTAT smentisce coi dati ufficiali che raccontano chiaramente come il tasso di incidentalità del capoluogo campano non sia assolutamente superiore alle città del nord e che il tasso di mortalità in Campania sia tra i più bassi in assoluto.
Al termine della riunione del CIPE, il governo ha annunciato lo stanziamento di 9 miliardi di euro di fondi per il “Piano per il Sud per le infrastrutture”. Ma non si tratta di nuove risorse bensì di parte dei fondi FAS (Fondo per le Aree Sottosviluppate UE) che prevedono un periodo di spesa del 2007-2013, già stanziati per il “Piano Sud” nel 2008 e poi indirizzati su altre “esigenze” non propriamente per il meridione.