Le città meridionali le più trafficate per TomTom. Al Sud si esce più di sera

A dispetto di quanto dice il rapporto INRIX Traffic Scorecard sui livelli di congestione stradale delle città nel mondo, secondo cui Milano è di gran lunga la città più trafficata in Italia, per TomTom traffic index sono invece gli automobilisti palermitani ad aver trascorso più tempo in auto nel 2015. 147 ore in coda in mezzo al traffico, un tempo che farebbe del capoluogo siciliano la città la più trafficata d’Italia. Lo studio di TomTom si basa sul rilevamento dei dati di percorrenza reali misurati sull’intera rete stradale di 295 città, 77 in più rispetto allo scorso anno, in ben 38 paesi.
Palermo, col 41% di congestionamento, è la prima in Italia, la quarta assoluta in Europa, dietro solo a Lodz (54%), Mosca (44%) e Bucarest (43%), e undicesima nel mondo. Al secondo posto nazionale c’è Roma col 38% (nona in Europa / diciannovesima nel mondo), seguita da Messina al terzo col 35% (sedicesima / trentottesima), Napoli al quarto col 31% (trentaduesima / sessantacinquesima), Milano al quinto col 29% (quarantesima / ottantatreesima), Catania al sesto col 26% (cinquantottesima / centosedicesima) e Bari al settimo col 25% (sessantasettesima / centotrentaduesima). Seguono Bologna, Firenze e Torino a chiudere le prime dieci.

Un quadro da cui emerge il maggiore congestionamento del Sud, con una forte presenza di città meridionali nella ‘top ten’. Ma a ben guardare i picchi di traffico, le città meridionali sono più trafficate di sera. I picchi notturni sono infatti più alti di quelli diurni a Messina (+1%), a Bologna (+1%), a Palermo (+4%), a Catania (+4%), a Bari (+5%) e soprattutto a Napoli (+9%). Rapporto inverso a Roma (-8%), a Milano (-7%) e a Torino (-3%). La classifica diurna vede in vetta Roma (73%), seguita da Palermo (62%), Milano (59%), Messina (50%) e Napoli (47%). In quella notturna è Palermo in testa (66%), poi Roma (65%), Napoli (56%), Milano (52%) e Messina (51%). Alla luce di questi dati si evince che è verosimilmente la maggior predisposizione alla vita notturna dei meridionali a porre le loro città in alta classifica, in particolar modo a Napoli.

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Illuminazione notturna per il Parco Vanvitelliano del Fusaro

Finalmente luce notturna su quello splendido gioiellino d’epoca borbonica che è la Casina Vanvitelliana del Fusaro. Lo annuncia il sindaco di Bacoli Josi Gerardo Della Ragione sul suo profilo facebook:

“È una meraviglia il Parco Vanvitelliano. Dopo settimane di lavori siamo riusciti ad illuminare, di notte, il sito borbonico. Brilla la Casina Vanvitelliana. Uno spettacolo, che impreziosisce il patrimonio culturale flegreo, da anni lasciato incupire tra buio e degrado. Da oggi, grazie all’impegno dei dipendenti comunali di Bacoli, è tornata la normalità. Senza perdere tempo, senza lavori affidati a privati, in somma urgenza. Alla faccia di chi dice che il settore pubblico, non funziona.”

Il Parco Vanvitelliano del Fusaro, oltre alla Casina, comprende anche il giardino e il fabbricato ottocentesco dell’Ostrichina (al Fusaro Ferdinando IV fece giungere le ostriche da Taranto e creò un allevamento che divenne famoso in Europa). Per leggere la storia dell’edificio clicca qui.

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Un presidente un po’ governatore e un po’ questore

De Laurentiis assicura i trasporti e rafforza l’antiscippo

Accordo in Prefettura a Napoli tra il prefetto De Martino, il sindaco Luigi de Magistris e un rappresentante del Calcio Napoli: la SSC Napoli pagherà gli straordinari per assicurare il servizio di metropolitana oltre il termine delle partite di calcio al “San Paolo” in notturna. Il servizio della Linea 2 “Piazza Garibaldi-Gianturco” dovrebbe essere garantito dalla Regione ma l’ente non ha i soldi e allora è De Laurentiis a risolvere il problema mascherandosi da amministratore pubblico e garantendo cinquemila euro per ogni partita serale. Non si tratta di stabilire se sia giusto o meno; lo è perchè una città che vuole riprendersi il suo posto tra le capitali d’Europa non può prescindere dall’assicurare certi servizi essenziali. Ha fatto il passo chi ha potuto in nome del buonsenso e il vero problema sta nel constatare che Napoli non può consentirsi al momento la fruibilità delle proprie linee metropolitane nelle ore tarde del week-end o in occasione di eventi particolari come accade nelle città di respiro internazionale.
Grazie a De Laurentiis dunque, per questo e per le sue specifiche competenze che hanno portato il Napoli ai vertici. Dove sarebbero oggi gli azzurri senza di lui è difficile dirlo, soprattutto in assenza di imprenditori locali, di altri interessati al Napoli che non siano i cardini dell’industria del Nord che mai investirebbero al Sud o degli sceicchi disinteressati al derelitto calcio italiano fatto di stadi fatiscenti. Un presidente-imprenditore prezioso che però, per troppa attenzione alla vivibilità di Napoli per i suoi tifosi e per i suoi calciatori, finisce scivolando sulla buccia di banana durante la firma-show del nuovo contratto di Cavani che assicura alla squadra le prestazioni dell’unico vero “top-player” offensivo del calcio italiano: «Napoletani, non scippate la signora Cavani, non rubatele niente, fatele capire che è una città dove si vive bene». Il presidentissimo fa un’innocente battuta ma sbaglia a definire i ladri dei “napoletani” (quelli non sanno neanche cosa sia l’appartenenza alla città) e sbaglia a rivolgersi a loro comunicando all’intera nazione l’associazione mentale tanto difficile da sradicare Napoli-ladri. A loro devono rivolgersi le forze dell’ordine in funzione di garanzia della sicurezza non dei soli calciatori ma di tutti i cittadini napoletani (questi si) e i politici nazionali e locali al momento incapaci di arginare la povertà dilagante e assicurare leggi ferree contro la micro e macrodelinquenza. Poi Aurelio cambia il tiro e si rivolge agli stessi calciatori e alla stampa: «Sono cose che capitano ovunque ed è chiaro che se vuoi portare un Rolex e guidi con il braccio fuori è possibile che ti segano il braccio. A me qui non è mai successo nulla».
Si è mai visto Agnelli cercare di arginare scippi del rolex a Vucinic o lo sceicco Al Thani quelli a Lady Ibrahimovic? De Laurentiis cade nella trappola mediatica e la alimenta inutilmente. E del resto è lo stesso Cavani a dire che «la scelta di rimanere a Napoli non è stata dettata solo dai soldi che sono importanti come l’ambiente affettuoso di una delle città più belle del mondo che non ha prezzo». Ma Aurelio è così, istrionico e spettacolare, un presidente un po’ sindaco, anzi governatore, un po’ questore, un po’ sociologo. Capace di uscire dagli schemi, a volte strappando sorrisi e altre lasciando interdetti, ma comunque senza mai cattiveria e con la consapevolezza delle potenzialità della realtà napoletana da sfruttare anche a costo di arrivare dove non arrivano le istituzioni. Prendere o lasciare, e chi scrive prende.

Finalmente Castel dell’Ovo illuminato by-night

Finalmente Castel dell’Ovo illuminato by-night

Angelo Forgione – Con la vecchia amministrazione sono stati due anni di battaglie contro un muro di gomma. Denunce, video, approfondimenti, dibattiti televisivi e contatti con le aziende realizzatrici degli impianti realizzati per i principali monumenti e poi lasciati senza manutenzione. Unico risultato, pur importantissimo per il decoro, il restauro dei lampioni storici all’ingresso di Palazzo Reale (che in questi giorni vedranno un nuovo ritocco). A sei mesi dall’insediamento della nuova giunta De Magistris, qualcosa finalmente si “vede” e i solleciti mai interrotti trovano le prime risposte.
Dopo circa dieci anni di buio, il Castel dell’Ovo e il “Borgo Marinari” tornano a mostrarsi in tutta la loro bellezza anche di notte. Inaugurato il nuovo impianto, realizzato da Enel Sole, acceso personalmente dal sindaco De Magistris e dal direttore generale di Enel Sole Giovanni Maria Pisani Mercoledì 21.
Durante la trasmissione radiofonica “La Radiazza” di Gianni Simioli su Radio Marte di oggi, ho avanzato a De Magistris (ospite in studio) il timore di dover rivedere spento il maniero e la necessità di illuminare anche gli altri siti monumentali. Il sindaco ha assicurato che il “Borgo Marinari” sarà illuminato ogni sera e che lavorerà per dare luce ad altri monumenti della città.
Nel dettaglio, il nuovo impianto include sedici nuovi proiettori di varia potenza, da 150 fino a 1.200 W, due proiettori che illuminano il lato Nord del castello sulla scogliera di via Partenope, e altri cinque posizionati sulla facciata principale. Nel lato Sud, invece, due sostegni illuminano con sei proiettori e altri tre sono nella zona “Ramaglietto”.
In vista della prossima riqualificazione del litorale di Via Caracciolo per le regate di preparazione alla “Coppa America” di vela, il lungomare più bello del mondo comincia a ritrovare la sua valorizzazione completa.
De Magistris si è detto molto contento di rivedere illuminato il castello sul mare proprio alla vigilia di Natale e ha auspicato una proficua intesa con Enel Sole per illuminare altri monumenti della città che meritano di essere valorizzati anche di notte. “Per quanto possibile”, ha aggiunto De Magistris, saranno previsti stanziamenti per l’illuminazione monumentale nel bilancio di previsione 2011-12 del Comune di Napoli.
Speriamo… e vigiliamo.

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Approfondimento sulla Napoli fannullona che non c’è

Approfondimento sulla Napoli fannullona che non c’è
per il Social Network Badoo, Napoli città più notturna d’Italia

Angelo Forgione – Vale la pena ritornare sulla questione “Napoletani e il lavoro“, nata dall’analisi dello spot Red Bull e sulle esternazioni di Calderoli, per approfondire il discorso con ulteriori elementi rafforzativi della teoria di demolizione di un luogo comune antipatico. Tanti lo sapranno bene ma forse a qualcuno sfugge che la città partenopea è una città nottambula, popolata di gente anche nelle ore buie. Probabilmente molto più delle altre città italiane. Lo sottolinea la guida turistica online 10cose.it che, tra le dieci cose da vedere e fare assolutamente a Napoli, elenca al punto nove “Uscire la sera a Napoli“. Lo conferma in qualche modo la singolare classifica delle città più notturne del mondo compilata sui dati forniti dai 122 milioni di utenti in 180 paesi iscritti al social network Badoo che hanno inconsapevolmente procurato degli indici di misurazione dei picchi di conversazioni online nell’arco delle 24 ore; Napoli risulta la “città più notturna d’Italia”, davanti a Torino, Milano, Firenze, Catania e Roma; 23esima al mondo, anche più tiratardi di New York.
Certo, stare davanti ad un computer non significa godersi la città, e spesso simili classifiche non indicano appieno il risultato annunciato, ma la statistica specifica comunque un’abitudine a prender sonno più tardi che altrove, con tutti gli annessi e connessi. Alzi la mano chi, girando per Napoli a tarda sera, non vede in più zone la città animata da gente che socializza consumando drink fuori qualche locale e, perchè no, mangia anche ad ora tarda. Si, perchè a Napoli si può entrare nei ristoranti a qualsiasi ora del giorno e della notte senza il timore che qualcuno ti chiuda la porta in faccia o ti maltratti al tavolo con la frase “la cucina sta chiudendo” come accade altrove. Per non parlare della Domenica in cui, se il frigorifero è vuoto, non è che sia un problema riempirlo.
Altri aspetti della laboriosità e dell’applicazione degli esercenti napoletani. E allora è il caso di proporre uno spezzone dello spettacolo di Simone Schettino “Dicette ‘o Pappece vicino a’ Noce…” (2004) che rafforza i temi già trattati e in cui aspetti e risvolti del rapporto tra i Napoletani e il lavoro vengono proposti con un misto di ironia e concretezza drammatica rimarcabile.