––– scrittore e giornalista, opinionista, storicista, meridionalista, culturalmente unitarista ––– "Baciata da Dio, stuprata dall'uomo. È Napoli, sulla cui vita indago per parlare del mondo."
Rinasce la Real Tenuta di Carditello! Nella mattinata di sabato 29 ottobre la piccola reggia borbonica in tenimento di San Tammaro, riacquistata dallo Stato grazie all’interessamento dell’ex ministro dei beni culturali Massimo Bray, riaprirà al pubblico, dopo un primo restauro durato un anno e mezzo che ha riedificato l’immagine complessiva del sito assicurando un primo livello di fruizione. Nel galoppatoio antistante l’edificio centrale andrà in scena lo spettacolo “Cavalli e Cavalieri”, esibizione equestre in tre momenti: una rievocazione storica sul cavallo Persano a Carditello nel XVIII secolo, un saggio d’alta scuola italiana e delle esibizioni del 4° Reggimento Carabinieri a Cavallo con fanfara.
Presto si passerà a un secondo lotto di lavori che restituirà definitivamente la Tenuta borbonica alla sua vocazione propulsiva per la rinascita del territorio, dopo decenni di abbandono e saccheggi, di lotte e storie commuoventi, su tutte quella di Tommaso Cestrone.
Angelo Forgione– Sulla scia della cena di Marcianise, il direttore della Reggia di Caserta Mauro Felicori sta vivendo un momento di gran notorietà. Accolto come una star nella puntata del 9 marzo de La Vita in Diretta (Rai Uno), con stupore leggibile nella sua espressione quando da Marco Liorni lo ha annunciato come «l’uomo di cui si parla di più in Italia negli ultimi giorni». Inutile rilevare come anche il conduttore abbia ricalcato pedissequamente l’accusa mai rivolta al dirigente museale più noto del Paese «di lavorare troppo», con enfasi prima funzionale alla politica e ora allo spettacolo. E poi la domanda delle domande: «Non ho capito come ha fatto a far aumentare gli ingressi alla Reggia. Che è cambiato?». Il fatto è che non è stato Felicori a far crescere gli ingressi alla Reggia, dove poco è cambiato, a parte restauri di facciate in corso avviati tempo fa, e il Direttore lo sa bene, come bene sa che l’incremento dei visitatori è un fenomeno rilevato ben prima del suo insediamento, ed è un trend al quale lui stesso non riesce a trovare una propria influenza diretta: «Onestamente, in cinque mesi, io ho potuto fare ben poco a livello strutturale. Noi lavoriamo molto sulla comunicazione, io sono attivissimo in Facebook e la nostra pagina ufficiale ha 116mila persone che ci leggono tutti i giorni. E poi, con la riforma Franceschini, si parla molto di beni culturali in tivù. Ma questi dati vanno consolidati e pure incrementati, perché la Reggia fa solo mezzo milione di visitatori quando Versailles ne fa sette». Onesto Felicori, conscio che il trend positivo dei musei, da quando sono state istituite le prime domeniche del mese gratuite, non riguarda solo Caserta ma è complessivo, a giudicare dai dati del MiBact. Su Caserta, poi, come su tutta la Campania, seconda regione nazionale per bigliettazione museale, confluiscono anche le tantissime persone che negli ultimi anni stanno riscoprendo una parte della propria luminosa storia per troppo tempo nascosta e vilipesa, e lo stanno facendo attraverso la fioritura di saggistica e scritti in cui la Reggia di Caserta viene descritta per il suo valore universale e per gli incredibili significati che contiene, fino a qualche tempo fa nascosti, ma anche attraverso l’attività sui social network di scrittori meridionalisti e movimenti identitari. È principalmente questo il motore da cui si è accesa la voglia di scoprire la Reggia vanvitelliana e tutte le meraviglie della Regione, pure assecondata dalle politiche del Ministero ai Beni Culturali, sicuramente più impegnato nella sensibilizzazione rispetto al passato; un dicastero retto da Dario Franceschini, che ha ereditato il gran lavoro di Massimo Bray, apprezzato predecessore che ha dato una forte scossa alla comunità con l’acquisizione della Reggia di Carditello, finalizzando la sensibilizzazione di quegli scrittori e di quei movimenti, e rendendo merito ai Borbone di Napoli e onore alla memoria di Tommaso Cestrone. Mettiamoci infine la visita alla Reggia di Renzi a gennaio, coperta mediaticamente in modo capillare, ed ecco che anche i primi mesi del 2016 hanno fornito un’impennata di afflusso pari al 70% in più rispetto ai primi mesi del 2015. È spiegato così l’incremento dei visitatori degli ultimi anni nella meraviglia plasmata da Luigi Vanvitelli, e Felicori è perfettamente cosciente che non può avere troppi meriti con pochi mesi di direzione, a prescindere dalla sua permanenza nella struttura fino a tarda ora, magari interagendo su Facebook, e che il suo lavoro dovrà servire per risolvere i problemi di cui la Reggia continua a soffrire.
A proposito di Vanvitelli, dopo aver ascoltato le nozioni di Alessandro Cecchi Paone, presente in studio durante il collegamento con Caserta, sarebbe il caso che il prossimo visitatore della Reggia sia proprio Cecchi Paone. «Lei ha fatto bene a ricordare Versailles. Molti si dimenticano che la Reggia di Caserta è identica a quella di Parigi, con lo stesso tipo di struttura e con lo stesso architetto». Informazioni sballate distribuite al popolo italiano. Versailles è antecedente a Caserta, ed è in stile barocco francese del Seicento, realizzata da vari architetti (Hardouin Mansart, Louis Le Vau, Ange-Jacques Gabriel e André Le Nôtre). Caserta fu un immenso cantiere di squadra guidato da Luigi Vanvitelli, architetto del Settecento, esponente prima del Barocco italiano e poi capostipite del Neoclassicismo napoletano, sperimentato proprio nella Reggia, che è un ibrido dei due stili, mentre studiava l’archiettura classica degli scavi vesuviani appena scoperti dai Borbone. Versailles era esclusivamente una sfarzosa comodità della corte borbonica di Parigi, mentre Caserta fu pensata anche come cittadella amministrativa polifunzionale, con sole 150 stanze delle 1200 occupate dalla Corte di Napoli, e le restanti destinate alle truppe e agli uffici amministrativi.
Giovedì 5 giugno, al teatro Don Bosco di Caserta, è stato presentato il libro La Reggia di Carditello, tre secoli di storia e feste, furti ed aste, angeli e redenzioni di Nadia Verdile, edito da Ventrella Edizioni. Sala colma di circa cinquecento persone, entusiaste per le parole dell’autrice, esperta di storia del territorio e delle sue figure femminili. Sul palco anche Massimo Bray, ex ministro dei Beni Culturali, sensibile alla significato della Real Tenuta di Carditello, riacquistata dallo Stato sotto il suo dicastero. E poi Aldo Balestra, responsabile della redazione locale de Il Mattino, e Stefania Battistini, inviata della trasmissione Rai Alle Falde del Kilimangiaro. Ha moderato il dibattito Aldo Antonio Cobianchi.
Una rappresentazione teatrale in costume del Settecento ha deliziato il pubblico, con Ferdinando IV e un servo, interpretati da Attilio Nettuno e Vincenzo di Tommaso, a dialogare sulla magnificenza perduta di Carditello. Contributo artistico alla presentazione l’ha dato anche Dafne Rapuano con una “lettura” di una guache inedita dell’Ottocento. Sentito e vibrante il ricordo di Tommaso Cestrone, “angelo di Carditello”, il custode della reggia diroccata morto nella notte della vigilia dello scorso Natale, salutato con uno scrosciante applauso della platea. Anche Carlo e Camilla di Borbone hanno “raggiunto” Nadia Verdile con una lettera di ringraziamento per il lavoro svolto nella scrittura del libro. Lavoro che rappresenta un’ulteriore pietra per la colmata del vuoto conoscitivo della storia del Sud e un nuovo spunto di riflessione sullo sfascio di oggi. Nadia Verdile opera seriamente in questa direzione, e la sua voce è una garanzia indiscutibilmente attendibile.
Angelo Forgione – Centinaia di persone hanno affollato la Real Tenuta di Carditello per l’incontro di festeggiamento dell’acquisto del monumento da parte della Sga, che poi la girerà al MiBAC.
Il ministro Bray si è recato prima presso l’azienda agricola di Tommaso Cestrone, a pochi metri dal sito monumentale, per abbracciare la vedova e i figli. Poi è entrato nei recinti di Carditello e ha annunciato che sarà costituita una fondazione di gestione con gli enti locali e i ministeri dell’Ambiente e dell’Agricoltura e saranno messi presto a disposizione tre milioni di euro per un primissimo restauro. Carditello sarà luogo di bellezza, sarà museo e sarà anche azienda agricola ed osservatorio per la biodiversità, luogo di conservazione di una memoria che tutti devono conoscere.
Alessandro Manna, a nome del forum di tutte le associazioni di Agenda 21, ha ringraziato il ministro Bray, che, travolto e visibilmente impressionato da tanto calore e amore per il territorio, ha ringraziato Tommaso e tutti quelli che si sono battutti per sensibilizzare su un problema che l’Italia non conosceva, lanciando un messaggio di affetto a tutta la Campania: «Il mio sogno è che la vostra terra, la Campania, dia un segnale a tutto il Paese, nonostante la camorra. Tutti insieme dobbiamo dimostrare che vogliamo bene a Carditello, alla Reggia di Caserta, a Pompei. Qui possono venire tantissimi turisti ed è questa la ricchezza del futuro. Così i nostri figli potranno ritrovare le opportunità di lavoro che non ci sono. Insieme ce la possiamo fare».
Carditello è una bella sfida, per la Campania e per l’Italia intera. Dovrà diventerare un simbolo, restituendolo al circuito delle regge borboniche e degli altri siti del Casertano, per poi farne patrimonio dell’Umanità per tutto ciò che significa. Ieri, la Real Tenuta era assolata e bellissima. L’anima non sono riusciti a portargliela via.
nel reportage di Livio TV di F. Spinelli un ricordo finale di Tommaso Cestrone
Dopo il memorabile atto di acquisto della Reggia di Carditello, le associazioni del Forum di Agenda 21, insieme al Comune di San Tammaro e il Consorzio di Bonifica invitano tutti a festeggiare a Carditello sabato 11 gennaio insieme a tutti coloro che in questi anni, a diverso titolo e in diverso modo, si sono battuti per la salvezza della Reggia di Carditello, cogliendo in tal modo lo spirito del messaggio di Bray su “Carditello, Tommaso e la voglia di cambiare del Mezzogiorno”.
L’evento, al quale il Ministro ha voluto da subito confermare la sua presenza, avrà luogo, anche grazie all’ennesima disponibilità del Giudice Valerio Colandrea, dalle ore 10.30 alle ore 13.30, in una porzione all’aperto del galoppatoio della Reggia, che sarà animato da musica, giochi per bambini e famiglie con l’Arci Ragazzi di Caserta e un aperitivo realizzato a cura della NCO – “Nuova Cucina Organizzata” coordinata da Peppe Pagano. L’ingresso al sito sarà libero e aperto a tutti. Sarà possibile parcheggiare lungo le mura di cinta della Reggia, salvo esigenze particolari di persone diversamente abili. Il costituendo gruppo di “Angeli di Carditello”, formato da volontari della protezione civile dei diversi comuni della zona e dalle associazioni di Agenda 21, accoglierà e assisterà i visitatori durante la mattinata, nello stile delle tante aperture straordinarie realizzate nei diversi anni passati.
Per raggiungere la Real Tenuta di Carditello seguire le indicazioni indicate sulla pagina Facebook dell’evento.
tratto da “la Radiazza” (Radio Marte) del 10 gennaio
alla dodicesima asta, il bene è stato acquistato per essere girato al MiBAC
Angelo Forgione – Il paradiso di Tommaso non è impossibile. “L’angelo di Carditello” non è più guardiano della Real Tenuta ma è sempre il custode, dall’alto, di quel pezzo di Storia da restituire. Ha ricevuto una promessa e chi gliel’ha fatta la sta mantenendo.
Nuntio vobis gaudium magnum. La buona notizia è finalmente giunta: si è svolta oggi, 9 gennaio 2014, al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, la dodicesima asta per la vendita della real delizia borbonica. La Sga, società che da anni deteneva il credito del monumento sotto sequestro giudiziario, ha presentato un’offerta di 11 milioni e mezzo, aggiudicandosi il bene, che ora verrà girato al Ministero dei Beni Culturali.
Il ministro Massimo Bray aveva fatto la promessa a Tommaso il 26 ottobre, un mese prima che il custode volontario andasse, e reiterata a tutti noi durante i funerali del 26 dicembre. Poi, il 15 dicembre, era stato a “Che tempo che fa”, annunciando la sua affezione per le dimore borboniche (guarda il video). Le sensazioni erano positive e prima che Tommaso morisse tutti noi che seguiamo questa vicenda sapevamo che quella parola data era concreta (leggi articolo del 20 dicembre). Nel giorno delle esequie lo sconforto e le preoccupazioni erano tante, ma da quella tragedia non poteva non sprigionarsi energia positiva. In chiesa, a San Prisco di Caserta, la collaboratrice del Ministero Antonella Di Nocera lesse un toccante messaggio di Bray (guarda il video), scaldando il cuore di chi conosceva l’angelo di Carditello e rafforzando le speranze di tutti gli amanti della Reggia, annunciando che proprio il Ministero stava portando a compimento il percorso per il sogno di Tommaso e di tutti noi.
Sul suo profilo Facebook, Massimo Bray ha postato un messaggio: “Sono davvero felice di aver mantenuto la promessa fatta a Tommaso, l’Angelo di Carditello“. Anche la foto del profilo è stata aggiornata con due ali e un eloquente “per Carditello”.
È una luce che squarcia le tenebre e ci fa sperare. Ora bisognerà portare avanti il progetto di recupero e restauro della Real Tenuta, per poi restituirla alla fruibilità e accessibilità della collettività. Ci vorrà tempo, ma la strada è tracciata. Carditello non conserva solo fascino storico e architettonico ma anche altri significati culturali, tra cui quello della mozzarella di bufala campana, che qui vide nascere la sua epopea con la stimolazione della sua produzione voluta da Ferdinando IV in quell’innovativo laboratorio che fu chiamato Reale Industria della Pagliata delle Bufale. Napoli, la Campania e l’Italia tutta non possono consentire che si perda l’identità abbandonando questo luogo-simbolo di un alimento amato nel mondo.
Grazie a Tommaso! Grazie ad Agenda 21, a tutte le associazioni e alle singole persone che hanno lottato e lotteranno affinché Carditello torni a sprigionare la sta Storia, che appartiene al Sud ma è dell’umanità, e diventi ciò che è destinata ad essere: patrimonio dell’Unesco e paradiso di Tommaso.
Angelo Forgione – Chiari segni della fame di cultura meridionale. L’iniziativa nazionale “Una notte al Museo” del 28 dicembre è stato un successo, con il 45% in più rispetto all’edizione del 28 settembre scorso, anche in quell’occasione con ingresso gratuito. E tra i musei più visitati, complice anche la buona presenza di turisti a Napoli tra Natale e Capodanno, spicca la Reggia di Caserta con 6.394 visitatori, seguito dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli con 4.137, Palazzo Reale di Napoli con 3.594 e il Museo di Capodimonte con 2.800. Lunghe file anche al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, per ammirare i Bronzi di Riace, con 2454 ingressi dopo le 20. Il risveglio culturale è in atto e non deve arrestarsi. Per ovvie ragioni, salto di gioia per questi dati pubblicati dal Ministero dei Beni Culturali, che confermano quanto siano importanti le energie profuse per la valorizzazione del patrimonio culturale e monumentale di Napoli, Caserta e del Mezzogiorno. Oggi, durante il programma radiofonico “La Radiazza” di Gianni Simioli su Radio Marte, di cui sono stato ospite in studio, ho fatto i miei auguri alla Campania ricordando Tommaso Cestrone, l’angelo di Carditello, auspicando che il ministro Bray faccia il possibile per onorare la promessa fattagli e restituire la Real Tenuta di Carditello alla collettività. Sarebbe il più bel regalo per il 2014 in arrivo.
Ora il ministro Bray mantenga la promessa che gli fece un mese fa
Angelo Forgione – Tommaso Cestrone, noto come “l’angelo di Carditello”, non c’è più. Il custode della Tenuta borbonica, guardiano di una storia, si è spento a 48 anni nella sua azienda agricola di San Tammaro, a pochi metri da quel sito che difendeva dai vandali, dopo aver partecipato al cenone della vigilia di Natale in famiglia. Ha scritto qualcosa su facebook, anche un messaggio al ministro Bray, e poi è andato a dormire, ma non si è più svegliato.
Tommaso era un volontario della Protezione Civile e non aveva alcun obbligo di controllare la Tenuta di Carditello. Da qualche anno vigilava e teneva pulito ciò che poteva. Nei mesi estivi accoglieva i turisti che si accontentavano di sbirciare dai cancelli sbarrati. Per la sua presenza dava fastidio a chi lo vittimizzava con episodi intimidatori: bombe carta, macchina e roulotte bruciate, pecore uccise. Chi ama Carditello voleva bene anche a lui, che solo un mese fa aveva accolto il ministro dei Beni Culturali in visita al “rudere” borbonico. E proprio Bray, appresa la notizia, gli ha dedicato un post: “Quando l’ho conosciuto gli ho fatto una promessa che manterrò”.
Ora più che mai, Carditello deve tornare alla comunità. Quando questo accadrà, a Tommaso andrà dedicato un ricordo, perché nessuno lo dimentichi.
Lassù c’è un angelo in più che ha messo le ali. Ciao, Tommaso. E grazie.
Messaggio del Ministro Massimo Bray letto durante i funerali
Ci sono tempi nella storia di un Paese nei quali c’è bisogno di eroi. Non degli eroi epici, ma degli eroi della vita civile. Questo accade quando il Paese ha smarrito alcuni riferimenti importanti, come il bene comune, i valori civili, i principi etici. Valori che con fatica ogni giorno vanno ricostruiti con l’impegno comune di cittadini e istituzioni. Tommaso è un eroe di questi tempi e di questo Paese, del nostro Paese, ed eroe rimarrà nei nostri cuori. Oggi non bastano le parole per confortare il dolore, né basteranno mai. Ma va detto che il suo impegno, la sua dedizione alla causa di Carditello, sono l’esempio di un’Italia migliore, dell’Italia che vogliamo ricostruire insieme. La sua scomparsa improvvisa e immatura è una tragedia non solo per i familiari e per gli amici più cari, ma anche per le Istituzioni e per tutti coloro che avevano riconosciuto in lui il simbolo di una battaglia di un fare unico e straordinario per la collettività Il MiBACT si e’ impegnato al massimo e proprio in questi giorni, insieme alle altre Istituzioni coinvolte, sta portando a compimento il percorso, non facile, per realizzare il sogno di Tommaso e degli altri numerosi cittadini fiduciosi, cioè che un bene culturale, prezioso in se’ e per la collettività, diventi bene comune, diventi il seme e il simbolo del riscatto e della rinascita di un territorio così ricco, così bello, così difficile. Il Sacrificio di Tommaso, che di questo si tratta, non resterà inutile. Sarà esempio per la comunità, per i giovani, per il futuro. Grazie Tommaso
Angelo Forgione – Altra asta deserta a Carditello, l’undicesima in tre anni. Ma la situazione è diversa da qualche mese fa. Salvo imprevisti, il Ministero dei Beni Culturali dovrebbe acquisire la Real Tenuta per poi pensare di realizzare i già esistenti progetti di recupero e valorizzazione del bene. Il problema è che non si conoscono i tempi e, intanto, la reggia continua ad essere in balia delle intemperie e dei vandali. Il Governatore della Campania Stefano Caldoro ha sollecitato proprio il Governo, tramite il Ministero dei beni culturali, a esercitare il suo diritto di prelazione, assicurando supporto e attenzione ai progetti di ripristino dei luoghi. Il ministro Bray, che proprio nei giorni scorsi da Fazio ha detto che ha molto a cuore le dimore borboniche, lo scorso ottobre, in una visita alla piccola reggia di San Tammaro in compagnia di alcuni esponenti del tenace forum di “Agenda 21” e Tommaso Cestrone, il volontario che si sta prendendo materialmente cura del sito borbonico, aveva promesso: “Riapriremo Carditello”.
Intervistato da Nadia Verdile per Il Mattino, Philippe Daverio ha invocato che i nuovi rappresentanti al Parlamento di Strasburgo sappiano fare propria la causa del sito borbonico in quanto “patria della mozzarella e della rivoluzione fisiocratica”. Il noto critico d’arte ci vedrebbe bene un bureau delle politche agricole della Comunità Europea ma anche un museo dello spaghetto e della mozzarella.
Angelo Forgione – Circa un centinaio di persone di diverse associazioni e movimenti territoriali hanno partecipato stamattina alla manifestazione di solidarietà per Tommaso Cestrone, il custode del Real Sito di Carditello, cui è stata incendiata la roulotte-guardiola nella notte tra il 15 e il 16 Febbraio scorso.
Durante l’incontro, promosso dal Forum di Agenda 21 per Carditello e i Regi Lagni, sono stati apposti dei simbolici nastri bianchi ai cancelli sbarrati della reggia borbonica, in segno di vicinanza all’unica persona (volontaria) che veglia sulla Real Tenuta, difendendola senza alcun mezzo a disposizione ma con tanto amore. Tommaso non è solo, ma non basta. C’è bisogno di una maggiore sensibilità da parte di cittadini e, soprattutto, di un intervento serio delle istituzioni.
Esposto anche un eloquente striscione di protesta. A Giugno 2013, la preziosa struttura ed il suo parco, abbandonati dallo Stato, andranno ancora all’asta, l’ottava, per 10 milioni di euro. L’obiettivo è ripianare i debiti del Consorzio di bonifica del Basso Volturno, proprietario disinteressato della struttura, con la SGA, una società di recupero crediti dell’ex Banco di Napoli, oggi Intesa-SanPaolo. Un monumento, una ricchezza del patrimonio italiano, un simbolo della Storia e della Cultura del Sud trattato come un qualsiasi cespite.
Com’era bella la Real Tenuta assolata, stamane.