––– scrittore e giornalista, opinionista, storicista, meridionalista, culturalmente unitarista ––– "Baciata da Dio, stuprata dall'uomo. È Napoli, sulla cui vita indago per parlare del mondo."
Dopo la nostra denuncia del cedimento dei fragili dissuasori cilindrici installati in occasione del restyling della centralissima zona a ridosso di Palazzo San Giacomo, ecco l’intervento di ripristino in zona. Restano disastrose le condizioni di Via San Giacomo per le condizioni delle strisce pedonali realizzate con cubetti di marmo bianco divelti e per la sporcizia sempre costante.
video: PHILIPPE DAVERIO E L’ITALIA FALLITA la retorica risorgimentale che ha rovinato la cultura
Angelo Forgione – Torno sulla rivisitazione risorgimentale, che è senza dubbio la chiave per capire dove nascano i guai sociali (e non solo sociali) della nostra nazione italiana. Questa volta ho messo insieme un collage di alcune “pillole” del critico d’arte Philippe Daverio, tratte da varie puntate della sua trasmissione “PASSEPARTOUT” (RAI) e non solo, così come pure interviste rilasciate ai quotidiani IL MATTINO di Napoli e LA STAMPA di Torino. Un lavoro divulgativo che sembra essere estratto da una puntata monotematica mentre in realtà è un puzzle dal senso compiuto che all’inizio pone presupposti e alla fine offre delle risposte, toccando un altro tema che mi sta a cuore: la distruzione del patrimonio monumentale che è figlio della cancellazione della cultura. Solo l’istruzione e la conoscenza approfondita delle dinamiche storiche possono spiegare il fallimento italiano, senza dubbio iniziato con l’invasione del sud da parte dei Savoia che, creando un Piemonte allargato e non un’Italia unita, non salvaguardarono le specificità culturali dei vari territori, men che meno la cultura delle Due Sicilie che avevano dettato cultura e creato i fondamenti della moderna Europa pur contando meno politicamente. Le divisioni sociali tra nord e sud diventano motivo di attriti quando a discuterne sono gli ignoranti che trasformano tutto in scontro frontale. Quando invece è la cultura a parlare, quella che convince su ragionamenti e spiegazioni disarmanti, la mente di chi è disposto a conoscere e a capire può aprirsi. I veri revisionisti fanno così, figurarsi quando la rivisitazione della storia è rafforzata da chi non può essere accusato di essere parziale.
Jean Noel Schifano e Philippe Daverio, non è un caso che due intellettuali di estrazione culturale francese lancino messaggi in tal senso. I cosiddetti intellettuali italiani, invece, continuano a raccontare la storia dei vincitori per esserlo anche loro quando ritirano i premi di “sistema” in giro per l’Italia.
6 Novembre 2010: crolla la “Schola Armatorarum” detta anche Domus dei Gladiatori. Un pezzo di patrimonio unico al mondo che l’Italia perde per sempre. Disponibile online l’intervista ad Angelo Forgione sul crollo di Pompei concessa al prestigioso network australiano “SBS Radio” in cui si tenta di fare chiarezza sulla situazione.
Crollo agli scavi di Pompei: stamane all’alba è venuta giù la Schola Armatorum, la Domus dei Gladiatori. Pare che a causare il collasso della struttura siano state delle infiltrazioni d’acqua, almeno a quanto riferito dai custodi.
Non è un fatto isolato poichè il sito archeologico di Pompei sta crollando lentamente, giorno dopo giorno. Da tempo si susseguono gli appelli al Governo Berlusconi e al Ministro Bondi che restano inascoltati e risuonano più vigorosi che mai dopo questo nuovo grave accadimento. Tra questi, quello dell’ex sindaco di Ercolano Luisa Bossa: «Sono mesi che denuncio, con interrogazioni e articoli, il degrado allarmante degli scavi di Pompei. Il gravissimo crollo di stamattina è la dimostrazione che il Governo e il ministro Bondi hanno sottovaluto la situazione e raccontano, da tempo, un bel pò di sciocchezze».
I tagli ai beni culturali stanno mettendo in ginocchio tutto il patrimonio artistico italiano, il maggiore del pianeta, e la Campania, ricca di siti, ne risente in maniera particolare. Gli insufficienti lavori che si stanno portando avanti negli scavi vesuviani prevedono l’uso di mezzi pesanti che stanno mettendo a rischio la stabilità delle fragili quanto preziosissime strutture archeologiche. Alcuni “restauri” poi si sono compiuti con l’uso di colate di cemento.
Il Ministro Bondi si è dimostrato in passato compiaciuto del lavoro dei suoi collaboratori e commissari e solo un mese fa il Sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Giro aveva polemizzato dicendo che le polemiche sul degrado di Pompei erano solo un pretesto per gettare fango sull’immagine del Ministro Bondi.
Pompei crolla perchè i fondi per la salvaguardia dei beni culturali sono ridotti al lumicino, mentre si favoleggia la costruzione del Ponte di Messina e si sponsorizzano le “grandi opere”. L’Italia spende un sesto di quello che spende la Germania per il patrimonio culturale, pur detenendo una ricchezza monumentale e archeologica di gran lunga superiore. L’Italia “conserva” il 70 per cento del patrimonio artistico mondiale ma lentamente perde posizioni nelle preferenze dei turisti internazionali e pezzi importanti d’arte.
Nel 1748, un sovrano illuminato fiutò l’oro alle falde del vulcano e diede il via a quegli scavi che rappresentarono la fortuna di un Regno. Oggi l’Italia quell’oro lo ha in mano e lo butta via. Canta Federico Salvatore in “Se io fossi San Gennaro”: «é lo sforzo di cagare dell’ignobile pappone sulle perle date ai porci da Don Carlo di Borbone».
Il ponte sullo stretto che ammazza la cultura (e le Regge Napoletane)
“Grandi opere”, che di grande hanno il costo e lo scopo propagandistico.
Prima fra tutte, il ponte sullo stretto di Messina, un’opera costosissima e pericolosa che produrrà un debito per le prossime generazioni e ruba già adesso risorse alla cultura. Ed è per questo che i monumenti e le aree archeologiche d’Italia versano in condizioni disastrose. Con qualche eccezione, che però chiude un cerchio.
«In Italia viene ritenuto prioritario il ponte sullo Stretto di Messina. Ma vuol dire anche che per realizzare il ponte non si salva Caserta». (Philippe Daverio) leggi la denuncia