Angelo Forgione – Il prestigioso quotidiano britannico The Sunday Times sgretola i luoghi comuni su Napoli e il suo Sean Thomas si trasforma in Goethe contemporaneo, pronto a sfidare gli stereotipi e descrivere la città in maniera più fedele alla realtà, prendendo le distanze dall’opinione diffusa del sentito dire, dall’ironia stantia e dalle operazioni politiche firmate da noti testimonial sempre pronti a diffondere eccessivi timori e danneggiare l’immagine partenopea. “Esistono due proiezioni di napoletanità. Una è quella che piace all’Italia, la Napoli folkloristica e allegra, e una ricca di significati per l’Europa”. Così dissi in una recente intervista.
Lo stupore del giornalista inglese sta tutto nell’aver visto una città splendida, ricca di arte e cultura da vendere e invidiare, ma inspiegabilmente affollata da pochi turisti. È vero che il trend è in crescita, è vero che in questo ponte di novembre si è registrato un 80% di camere d’albergo occupate, ma non è mai il giusto per una città culla dimenticata della civiltà europa che non riesce ad ottimizzare e sfruttare la sua incredibile offerta. Basti pensare che la mostra “Vita e morte a Pompei ed Ercolano” al British Museum di Londra ha fatto incassare al museo londinese 11 milioni di euro nel periodo tra il 28 marzo e il 29 settembre scorso, mettendo in piedi anche un film in 3D che andrà in scena prossimamente, con buoni incassi previsti. Tutto questo mentre la città di Pompei sfrutta il suo immenso tesoro solo al 5% delle sue potenzialità, facendo registrare un pil locale identico alla vicina Sant’Anastasia che non ha alcuna attrazione turistica. Eppure i visitatori sono tanti, ma gli alberghi pochi, perché il turismo e straniero e fuggitivo: arriva da Roma e torna indietro. E cosa dire dell’affollatissima mostra “Il Tesoro di San Gennaro” esportata a Palazzo Sciarra di Roma, incapace di intercettare grandi file di visitatori nel suo luogo di provenienza? Molti napoletani non sanno neanche che si tratta del tesoro più ricco e prezioso al mondo. Si potrebbe continuare all’infinito, perché infinita è la ricchezza napoletana e infiniti sono lo sperpero locale e la cattiva pubblicità dei media nazionali. Per fortuna che c’è un Rafael Benitez che fa il turista e va pubblicizzando Napoli e dintorni, invocando una strategia di marketing che non c’è per questo immenso patrimonio.
traduzione di alcuni passaggi dell’articolo del The Sunday Times:
Spaventati dalla sua reputazione? Non siatelo. Ci sono luoghi stupendi e c’è sicurezza se si sa dove andare.
Immaginate una magnifica e storica città italiana, all’ombra di una spettacolare montagna, distesa lungo un’incantevole costa, con cibo fantastico e pochi turisti. Impossibile, vero? Sbagliato! A causa di una reputazione ormai non più giustificabile, a Napoli stranamente arrivano pochi turisti. Tuttavia non è solo una città incantevole, ma è anche una molto sicura. Approfittatene ora, prima che qualcuno ci ripensi e l’affolli
I quartieri periferici godono di una pessima reputazione, ma il centro città è pittoresco ed essenzialmente innocuo.
Un altro fulcro della vita napoletana è il centro storico, romanticamente frenetico ma sicuro. All’interno del labirinto di strade c’è il Duomo che custodisce il sangue di San Gennaro. Una corsa in taxi vi porta alla Reggia di Capodimonte, con una splendida vista sul golfo. All’interno c’è uno dei più grandi musei del mondo, con i suoi quadri di Raffaello e Caravaggio, eppure inspiegabilmente privo di turisti. Per viaggiare nel tempo c’è il Museo Archeologico Nazionale: da non perdere la stanza segreta dove è in mostra l’arte erotica pre-cristiana.
Pompei è a solo 30 minuti di treno dalla stazione di Napoli Centrale. L’intero sito è affascinante, ma un luogo particolarmente poetico è la Villa dei Misteri con i suoi magnifici affreschi.

Dopo aver girovagato per i luoghi più emblematici del turismo culturale nei dintorni di Napoli, da Pompei alla Reggia di Caserta, dal Palazzo Reale di Napoli al teatro San Carlo, passando per la Cappella Sansevero, ed esserne rimasto fortemente impressionato, Rafa Benitez ha sentenziato la cosa più condivisibile di questo mondo all’indirizzo delle istituzioni: «Le bellezze di Napoli e della Campania sono straordinarie ma si potrebbe fare di più per la loro valorizzazione dal punto di vista del marketing. Quando ho firmato per il Napoli – ha raccontato l’allenatore del Napoli – ho chiesto ai tifosi su internet quali luoghi avrei dovuto visitare e ho una lista di dieci posti. Me ne manca ancora qualcuno ma posso dire che le bellezze di questo territorio mi hanno impressionato. Certo si può migliorare, magari imparando da quello che fanno in altri luoghi del mondo per valorizzare le bellezze. Luoghi come Palazzo Reale, il Cristo Velato in un altro paese, con un altro tipo di marketing sarebbero sicuramente vendutì di più. Penso a Pompei, che è un luogo bellissimo ma si può vendere meglio e questo porterebbe anche lavoro e soldi al territorio. Io non sono nessuno nel settore ma mi sembra che il marketing sia importante».
Angelo Forgione 

Durante il volo che mi ha portato a Napoli dagli Stati Uniti insieme a tutta la mia famiglia ero nervoso, travolto da molte domande e riempito di un sentimento di eccitazione. Non vedevo l’ora di far visita ai miei parenti e conoscere l’antica città di cui avevo letto tanto. Avevo sentito parlare bene e male di Napoli, ma ho voluto vivere la città di persona e rendermene conto personalmente.
Che la falsificazione dei brand sia un’arte illecita anche napoletana è risaputo. Non lo scopriamo oggi e non lo scopre Guido Vaciago di Tuttosport che però ricama come al solito sulla presunta visita dei giocatori del Napoli al “New Silk Market” di Pechino: “Tra un allenamento e l’altro, comunque, c’è tempo per un pò di shopping e ieri nel famoso centro commerciale del fake, ovvero il tempio del falso made in China, sono stati avvistati Insigne e altri giocatori del Napoli. Si sono ovviamente sprecate le battute sul fatto che in fatto di griffe falsificate a Napoli non devono imparare niente da nessuno”.
Parte finalmente la prima tranche dei lavori per il rifacimento e la messa in sicurezza del manto stradale di alcune strade cittadine. Sbloccati dall’assessore ai Trasporti della Regione Sergio Vetrella i primi 2,5 milioni (11.3 complessivi) di fondi europei, statali e regionali destinati a nove interventi di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza di alcune strade di Napoli.
Angelo Forgione per napoli.com – Napoli città d’arte di fatto, ma ora il Comune ha sottoscritto un protocollo d’intesa per istituire un coordinamento delle politiche turistiche con Roma, Firenze e Venezia. Si tratta del “circuito delle città d’arte” che ha visto riunirsi a Roma gli assessori al turismo delle quattro città italiane a maggiore vocazione turistica per ratificare l’ingresso della città partenopea.