L’Economia Civile napoletana può salvare l’Occidente

Angelo Forgione – Sono passati trecento anni dalla nascita di Antonio Genovesi, grande economista napolitano nativo di Salerno, il primo della storia. In occasione di questa ricorrenza silenziosa in corso, si è tenuto a Roma un convegno dal nome “Ragioni e sentimenti civili per un’economia ed una politica dal volto umano. La lezione di Antonio Genovesi”, un’occasione per confrontarsi sulle problematiche attuali dell’Economia occidentale e per proporre soluzioni per superare la crisi economico-finanziaria e valoriale, che da sei anni frena sviluppo e occupazione.
In sostanza, sta partendo una rivalutazione dell’Economia Civile di matrice napoletana, dopo che questa è stata dimenticata per tre secoli ed eclissata dall’Economia Politica di stampo britannico formulata dallo scozzese Adam Smith. È infatti necessario, oggi più che mai, ripensare le relazioni economiche secondo un paradigma diverso, quello appunto dell’Economia Civile, fondata sulla reciprocità e sulla creazione di legami di ­fiducia tra le varie parti sociali.
Nel mio saggio Made in Naples ho dedicato un capitolo/”mattone”, il più corposo, proprio al confronto tra le due dottrine economiche, quella napoletana e quella britannica, con un vero e proprio trattato di Economia in cui ho appunto illustrato come quella formulata da Smith ha piegato l’Europa e l’Occidente, imponendo un capitalismo sfrenato, e ho riportando sotto i riflettori l’Economia di Genovesi in quanto primo e vero sistema di relazioni economiche, da riscoprire per superare la crisi in atto. Ora gli economisti iniziano ad avanzare proprio questa soluzione, alla ricerca di un “volto umano”.
“L’Economia dev’essere civile, altrimenti non crea posti di lavoro, non rispetta i lavoratori, non protegge l’ambiente, non migliora i beni e non sviluppa i servizi… proprio come l’Economia incivile, cioè politica, imperante attualmente. […] Il paradosso, dunque, è che l’Italia lasci inaridire le radici napoletane dell’Economia, pur essendo detentrice del modello economico più valido e moderno. Il delitto è che non lo rivaluti, tenendo in vita quello straniero che l’ha inginocchiata”. Questo è solo un passo di ciò che ho scritto nel libro. Non sono un economista ma conosco la civilizzazione napoletana e l’universalità della cultura partenopea, quella che i poteri forti hanno voluto sottomettere perché troppo pericolosa e capace di creare una civiltà migliore. Non a caso, l’economista riminese Stefano Zamagni, professore ordinario di Economia Politica all’Università di Bologna e presidente dell’Agenzia per il terzo settore (le Onlus) e grande sostenitore della dottrina napoletana, ha dichiarato di essersi imbattuto nel lavoro di Genovesi «per puro caso» nonostante avesse frequentato le maggiori università d’Europa. «Nessuno mi aveva mai parlato di Antonio Genovesi», dice nel video l’economista che ha iniziato una battaglia per rivalutare l’Economia Civile. Ma cosa si studia oggi nelle scuole e negli atenei?

Napoli e il Napoli a “UltraZoom”

https://i0.wp.com/net-storage.tccstatic.com/storage/tuttonapoli.net/img_notizie/thumb1/12112004192358ultrazoom.jpgNel video, un contributo estratto dalla trasmissione sportiva “UltraZoom” su Caprievent con breve e leggero botta e risposta tra il conduttore Nello Odierna e Angelo Forgione su aspetti sportivo-sociali di Napoli.

Sciame sismico ai Campi Flegrei. Subito il Piano di Emergenza!

Comitato Civico “Salviamo i Campi Flegrei – Terra Nostra”
Comunicato Stampa del 07/09/12
Lo sciame sismico di più di cento scosse registrate nella zona di Pozzuoli, il più grande degli ultimi anni, riaccende i riflettori sulla zona della complessa caldera vulcanica dei Campi Flegrei. L’evento rafforza ancora di più i presupposti che hanno portato alla costituzione del nostro comitato per il “no alle trivellazioni” e cioè la necessita di un “Piano di Emergenza Nazionale di Protezione Civile” per l’area. È giusto sottolineare che in questa occasione non è in discussione la relazione tra il fenomeno e le trivellazioni che non hanno ancora raggiunto profondità allarmanti ma il panico della popolazione dimostra che siamo di fronte ad una condizione di mancanza di sicurezza assoluta per un’area di densità popolativa altissima che comprende diversi comuni dell’area flegrea che in casi di terremoti importanti o addirittura eruzioni non saprebbero ovviamente come comportarsi. Pertanto ribadiamo con forza la nostra richiesta di un piano nazionale che coinvolga tutti i sindaci della zona e la protezione civile e senza del quale è da cancellare ogni proposito di future trivellazioni a profondità maggiori che si inserirebbero nello scenario di un rischio sottovalutato.
.

Trivellazioni Campi Flegrei, parla il Prof. Mastrolorenzo

Trivellazioni Campi Flegrei, parla il Prof. Mastrolorenzo

rischi e omissioni di un progetto senza sicurezza e informazione

L’omissione di informazione sul “Deep Drillng Project” ai Campi Flegrei necessita di chiarezza e l’abbiamo cercata ascoltando un luminare della materia, il Professor Giuseppe Mastolorenzo dell’Osservatorio Vesuviano – INGV, vulcanologo di fama mondiale, al quale abbiamo chiesto se il progetto serve, se è pericoloso e se è corretto. Assenza di un piano di emergenza nazionale e locale; assenza della comunicazione alla cittadinanza delle finalità del progetto e dei suoi eventuali rischi; assenza di condivisione della scelta di autorizzare le perforazioni. Tutto ciò rende l’operazione un forte azzardo. C’è da chiedersi che fine abbia fatto la democrazia partecipativa annunciata in campagna elettorale dal Sindaco De Magistris.

Comunicato Stampa: Trivellazione Campi Flegrei senza piano di emergenza

Comunicato Stampa
Trivellazione Campi Flegrei senza piano di emergenza

Si informa che in data odierna, 5 Luglio alle ore 19:00, presso il Bar “San Domingo” in Viale Campi Flergrei, 1 – Bagnoli, si terrà un incontro per l’analisi delle problematiche connesse alle imminenti trivellazioni nei Campi Flegrei nell’ambito del “Deep Drilling Project” e nella fattispecie all’interno degli ex cantieri Italsider Bagnoli.

Parteciperanno:
– l’artista Eddy Napoli
– il Prof. Giuseppe Mastolorenzo dell’Osservatorio Vesuviano – INGV
– Angelo Forgione e Vincenzo Ferrara del Movimento “V.A.N.T.O.”
– Antonio Di Dio e i rappresentanti del comitato “Bagnoli punto e a capo”
– Umberto Frenna (Arenile di Bagnoli)
– Massimo Solimente (Editore – Spazio Creativo)
– vari giornalisti e altre personalità (in divenire)

Si fa presente che l’azione si rende necessaria per i seguenti motivi fondamentali:
assenza totale di un piano di emergenza nazionale e locale della Protezione Civile relativo all’area della caldera dei Campi Flegrei
assenza di assunzione di responsabilità penali e civili in caso di eventuali danni a cose e persone derivanti dalle trivellazioni
sostanziale assenza di coinvolgimento e informazione da parte del Sindaco di Napoli che, avendo concesso l’area di “Bagnoli Futura” di proprietà del Comune di Napoli al 90%, diventa automaticamente il soggetto giuridico responsabile in quanto autorità locale di protezione civile (Legge 225/1992) il quale, in casi del genere, è tenuto a informare la cittadinanza delle finalità effettive del progetto e dei rischi in un’area sismico-vulcanica ritenuta la più pericolosa al mondo, ma comunque prendendo con essa una decisione e non per essa, ossia esprimendo il parere della collettività e non quello personale.

Si invita vivamente la stampa interessata e la cittadinanza a presenziare.

per informazioni: vanto_xg1@email.it

RC auto, vessazione per i meridionali. Ma…

RC auto, vessazione per i meridionali. Ma…
una sentenza di Strasburgo impone polizze uguali per tutti

di Angelo Forgione

Discriminazione assicurativa, altro che chiacchiere! La RC auto a Napoli può costare anche il 150% in più rispetto a Milano. La spiegazione ufficiale per quest’aberrante differenza di trattamento è in realtà una falsità facilmente smontabile: a Napoli avvengono più incidenti. L’ISTAT smentisce coi dati ufficiali che raccontano chiaramente come il tasso di incidentalità del capoluogo campano non sia  assolutamente superiore alle città del nord e che il tasso di mortalità in Campania sia tra i più bassi in assoluto.
La polemica divampa per un fenomeno che ha raggiunto e superato il limite di sopportazione degli utenti meridionali. L’Antitrust sta indagando su presunti cartelli per non moderare i prezzi e le prime multe sono già arrivate ad Ina-Assitalia per le disdette unilaterali delle polizze comunicate a clienti campani, pugliesi e calabresi. L’assessore allo sviluppo e alla tutela dei consumatori del Comune di Napoli Marco Esposito ha costituito un Comitato denominato “RCA Napoli Virtuosa” col quale si intende mettere in campo degli strumenti per colpire gli autori delle truffe assicurative e avvantaggiare i cittadini virtuosi. Le associazioni di categoria protestano e Federconsumatori ha indetto per il 24 Settembre una manifestazione di protesta a Napoli per supportare il comitato MO BAST!. Il network meridionalista CogitoErgoSud, invece, ha lanciato una petizione online per poi interrogare gli organi istituzionali sulla questione.
La discriminazione è dunque chiara e inaccettabile, anche perché la legge 990 del 24 dicembre 1969, con la quale si è introdotta l’obbligatorietà di stipula assicurativa per i veicoli a motore, non contempla alcuna diversità di tariffe in base alla residenza degli assicurati.
A spaccare il granitico fronte delle compagnie assicurative potrebbe però essere una sentenza della Corte di Giustizia di Strasburgo dello scorso Giugno, nell’ambito di una decisione su un ricorso presentato da un’associazione belga di consumatori: il premio dell’assicurazione non può cambiare in base al sesso, all’età e al luogo di residenza; in caso contrario, si tratta di “discriminazione”. Così l’Alta Corte ha di fatto annullato la differenziazione delle tariffe su base territoriale e AssoConsumatoriItalia ha spiegato che grazie a questa sentenza dovranno essere invalidate tutte le leggi di recepimento nazionali (in Italia è il D.lgs. 196/2007) a partire dal 21 dicembre 2012. A meno di nuovi decreti.
Staremo a vedere.

Il continuo massacro della terra “Napolitana”

Il continuo massacro della terra “Napolitana”

A noi meridionalisti è ammonita la contestazione delle retoriche celebrazioni dei 150 anni dell’unità d’Italia. È talvolta criticato il continuo fornir di spunti per una riflessione profonda su come lo stato, nel momento in cui si formava per ragion di cassa (non certo di ideale patriottico), abbia decretato un secolo e mezzo fa la “morte sociale” di una terra prospera, e ancora oggi continui a martoriarla per poi indurre l’opinione pubblica alla denigrazione continua basata sul comportamento di un popolo “educato” alla minorità.
Di fronte a simili notizie, il nostro pensiero non solo è legittimato ma viene rinforzato da un senso di rabbia ineffabile che dovrebbe accomunare tutti i Napoletani e i meridionali in genere, non certo privi di colpe nei comportamenti quotidiani, ma parzialmente assolti da quel detto Napoletano che così recita: ‘O pesce feta da’ ‘a capa”.

Protezione civile: arrestata Marta Di Gennaro, ex vice di Bertolaso
Accuse di associazione per delinquere, truffa e reati ambientali.
Fermato anche Corrado Catenacci, ex commissario ai rifiuti della Regione Campania.

Marta Di Gennaro, ex vice di Guido Bertolaso alla Protezione civile, e il prefetto Corrado Catenacci, ex commissario ai rifiuti della Regione Campania, sono stati arrestati nell’ambito di un’operazione per reati ambientali eseguita in varie zone d’Italia dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) e dalla Guardia di finanza di Napoli, coordinata dalla procura della Repubblica di Napoli. Ai due è stato concesso il beneficio degli arresti domiciliari. Nella stessa operazione sono state arrestate altre dodici persone e vi sono 38 indagati, tra questi vi sono anche l’ ex presidente della Campania, Antonio Bassolino, l’ex assessore regionale Luigi Nocera e l’ex capo della segreteria politica di Bassolino, Gianfranco Nappi. Le accuse sono di associazione per delinquere, truffa e reati ambientali. Sequestri di documentazione sono stati messi in atto in diverse sedi istituzionali, come la Prefettura di Napoli, la Regione Campania ma anche la Protezione civile di Roma e in sedi di aziende di rilievo nazionale.

PERCOLATO IN MARE – Secondo la procura di Napoli ci sarebbe stato un accordo illecito tra pubblici funzionari e gestori di impianti di depurazione campani che ha portato a immettere per anni sul tratto di costa tra Napoli e Caserta percolato non trattato, liquido prodotto dalle discariche di rifiuti solidi urbani. Il percolato era portato nei depuratori senza alcun trattamento e da lì finiva in mare. Per Marta Del Gennaro si tratta del secondo provvedimento cautelare, perché già coinvolta in un’inchiesta sempre in materia di rifiuti; anche Catenacci è stato già indagato nell’ambito del suo ruolo di commissario e attualmente è a capo della Sapna, società provinciale per il reciclo dei rifiuti.

Corteo per il decoro e la dignità di Napoli

Corteo per il decoro e la dignità di Napoli.
Anche V.A.N.T.O. presente

Questa è la Napoli migliore, quella che vogliamo. La Napoli della brava gente che chiede normalità invece di lamentarsi nel chiuso dei propri salotti.
Un “grazie” a tutti noi che c’eravamo, senza plausi… perchè era nostro dovere.

da “IL MATTINO” del 19 Dicembre 2010

NAPOLI (19 dicembre) – Hanno sfilato in corteo da piazza dei Martiri a piazza del Plebiscito, da piazza del Gesù alla Prefettura. Due cortei diversi ma organizzati con un solo obiettivo: restituire decoro e dignità a una città devastata dalla spazzatura, dall’incuria e dall’inciviltà.

Una manifestazione di protesta, pacifica e composta, per dire basta all’emergenza rifiuti, per risvegliare le coscienze e sollecitare il rispetto delle regole, soprattutto quelle che imporrebbero la raccolta differenziata che ancora oggi appare un miraggio. Sono partiti in duecento, si sono ritrovati in duemila dinanzi alla Prefettura dove, tra gli applausi, è stata installata una grande fontana di plastica dalla quale, al posto dell’acqua, fuoriuscivano sacchetti della spazzatura carichi di veleni (…).

Bertolaso e il Vesuvio

video / Come gli uomini di Stato proteggono Napoli

Bertolaso e il Vesuvio

Ecco l’audio delle disgustose dichiarazioni “sarcastiche” del Capo della Protezione Civile, nonché Commissario Straordinario per l’emergenza rifiuti in Campania, Guido Bertolaso circa l’eruzione del Vesuvio.

Il tono, le parole e le risate che si ascoltano dicono tutto.

La registrazione è stata effettuata dalla Funzione Pubblica della CGIL.

COMUNICATO STAMPA – Bertolaso disgustoso!

COMUNICATO STAMPA: Bertolaso disgustoso!

”L’eruzione del Vesuvio non sarebbe una grande disgrazia, lo dico da buon leghista, per le conseguenze che potrebbe portare, anzi: l’unico rammarico che avrò, che avremo, sarà quello che purtroppo fra Vesuvio e i Campi Flegrei non è successo niente …”. Queste le frasi che il Dott. Bertolaso avrebbe pronunciato recentemente. (leggi)

Angelo Forgione, a nome del Movimento V.A.N.T.O. (Valorizzazione Autentica Napoletanità a Tutela dell’Orgoglio) e come rappresentante per la città di Napoli del Parlamento delle Due Sicilie, esprime il massimo sdegno e la più estrema indignazione per talune affermazioni che, se fossero confermate, sarebbero di una gravità estrema anche se profferite con tono apparentemente scherzoso.

Non può dimenticarsi che il Dott. Guido Bertolaso ricopre la carica di Capo della Protezione Civile Italiana e, pertanto, non può invocare né in tono scherzoso né in altra maniera una catastrofe naturale a danno di una fetta importante di popolazione italiana.
Se questi sono gli uomini cardine dello Stato, noi Napoletani non ci sentiamo garantiti da questa Repubblica. Se questi sono gli uomini che dovrebbero “proteggerci”, noi Napoletani non ci sentiamo per nulla al sicuro. Come 150 anni fa, ancora oggi assistiamo alle gesta ambigue di coloro che dovrebbero “liberare” il Sud.
Protezione Civile? Bertolaso non assicura né protezione né civiltà.

Ovemai si possa dimostrare che le indiscrezioni su tali frasi infelici siano prive di fondamento, invitiamo il Dott. Bertolaso ad una smentita ufficiale. Qualora le frasi siano state effettivamente pronunciate, pretendiamo le scuse ufficiali a tutta la comunità Napoletana e la devoluzione di uno stipendio alla famiglia di Silvano Di Bonito, l’operaio dell’ASIA morto nell’impianto Stir di Giugliano.

Segue comunicato del Movimento Neoborbonico:

Associate alle precedenti accuse rivolte contro lo scarso senso civico dei partenopei, le parole, anche se decontestualizzate (come si sono affrettati a chiarire dalla protezione civile) e anche se ironiche, restano di dubbio gusto e poco appropriate per il ruolo del protagonista, per i drammi che i napoletani stanno vivendo da tempo e per le tragedie che accompagnerebbero un’eventuale eruzione del nostro vulcano.

Il Movimento Neoborbonico non vuole giudicare lo “stile” di certi personaggi né pareggiare il conto con dichiarazioni ironiche che pure si potrebbero fare sullo stesso Bertolaso, magari approfittando di alcune sue vicende giudiziarie a tratti indubbiamente divertenti; il Movimento Neoborbonico non pretende (inutili e retoriche) scuse e neanche si aspetterebbe mai le dimissioni di Bertolaso. Ha richiesto, pertanto, allo stesso Bertolaso, per riparare simbolicamente a queste offese gratuite e fuori luogo, di devolvere il suo stipendio del mese alla famiglia di Silvano Di Bonito, operaio morto in servizio qualche giorno fa su una discarica durante l’ultima “emergenza” rifiuti.

Angelo Forgione
Movimento V.A.N.T.O. (Valorizzazione Autentica Napoletanità a Tutela dell’Orgoglio)

Responsabile per la città di Napoli del Parlamento delle Due Sicilie