Angelo Forgione – Consegnate al Ministero dei Beni Culturali le chiavi della Real Tenuta di Carditello, a tutti gli effetti sotto responsabilità dello Stato. 15 custodi del MiBAC dovrebbero provvedere alla vigilanza del sito. Oggi, nella palazzina reale, sono state issate le bandiera d’Italia e d’Europa. Per rivedere la reggia fruibile bisognerà comunque attendere molto tempo.
Ieri, l’ormai ex custode giudiziario Luigi Meinardi ha lanciato un’atto d’accusa contro gli enti locali, responsabili di non aver risolto il vero nodo che ha bloccato la vendita: la presenza nei paraggi della mega-discarica di Marruzzella, che ha allontanato rappresentanti di cordate fuggite dopo aver appreso della situazione ambientale attorno alla Reggia.
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La festa di Carditello, simbolo del riscatto campano
Angelo Forgione – Centinaia di persone hanno affollato la Real Tenuta di Carditello per l’incontro di festeggiamento dell’acquisto del monumento da parte della Sga, che poi la girerà al MiBAC.
Il ministro Bray si è recato prima presso l’azienda agricola di Tommaso Cestrone, a pochi metri dal sito monumentale, per abbracciare la vedova e i figli. Poi è entrato nei recinti di Carditello e ha annunciato che sarà costituita una fondazione di gestione con gli enti locali e i ministeri dell’Ambiente e dell’Agricoltura e saranno messi presto a disposizione tre milioni di euro per un primissimo restauro. Carditello sarà luogo di bellezza, sarà museo e sarà anche azienda agricola ed osservatorio per la biodiversità, luogo di conservazione di una memoria che tutti devono conoscere.
Alessandro Manna, a nome del forum di tutte le associazioni di Agenda 21, ha ringraziato il ministro Bray, che, travolto e visibilmente impressionato da tanto calore e amore per il territorio, ha ringraziato Tommaso e tutti quelli che si sono battutti per sensibilizzare su un problema che l’Italia non conosceva, lanciando un messaggio di affetto a tutta la Campania: «Il mio sogno è che la vostra terra, la Campania, dia un segnale a tutto il Paese, nonostante la camorra. Tutti insieme dobbiamo dimostrare che vogliamo bene a Carditello, alla Reggia di Caserta, a Pompei. Qui possono venire tantissimi turisti ed è questa la ricchezza del futuro. Così i nostri figli potranno ritrovare le opportunità di lavoro che non ci sono. Insieme ce la possiamo fare».
Carditello è una bella sfida, per la Campania e per l’Italia intera. Dovrà diventerare un simbolo, restituendolo al circuito delle regge borboniche e degli altri siti del Casertano, per poi farne patrimonio dell’Umanità per tutto ciò che significa. Ieri, la Real Tenuta era assolata e bellissima. L’anima non sono riusciti a portargliela via.
nel reportage di Livio TV di F. Spinelli un ricordo finale di Tommaso Cestrone
tratto da Voce per tutti
Massimo Bray e l’intelligenza dei Borbone di Napoli
Angelo Forgione – È stato bollato come il “Re lazzarone” perché non gli piaceva studiare e preferiva cacciare e fare l’amore. Però in città creò il primo museo d’Europa, togliendo la proprietà privata delle collezioni di famiglia (reperti vesuviani e collezione farnesiana) per renderle pubbliche e donarle alla città. E fuori città sfruttò la forza motrice generata dell’Acquedotto Carolino per far fiorire tante iniziative imprenditoriali in tutta l’area casertana, trasformando persino le tenute di caccia di San Leucio e Carditello in luoghi produttivi, regalandoci le sete e la mozzarella di bufala.
Il ministro Bray ha studiato bene la figura di Ferdinando IV, che, ben consigliato da Maria Carolina, fece anche molto altro, e non solo bella vita. E ha studiato tutta la dinastia dei Borbone di Napoli, riconoscendone la “intelligenza”. E si è affezionato alle dimore borboniche, dicendolo a più riprese nei programmi nazionali.
Altro che retrogradi, Signori! Piano piano, il quadro si fa più nitido.
Sabato 11, festa alla Reggia di Carditello
Dopo il memorabile atto di acquisto della Reggia di Carditello, le associazioni del Forum di Agenda 21, insieme al Comune di San Tammaro e il Consorzio di Bonifica invitano tutti a festeggiare a Carditello sabato 11 gennaio insieme a tutti coloro che in questi anni, a diverso titolo e in diverso modo, si sono battuti per la salvezza della Reggia di Carditello, cogliendo in tal modo lo spirito del messaggio di Bray su “Carditello, Tommaso e la voglia di cambiare del Mezzogiorno”.
L’evento, al quale il Ministro ha voluto da subito confermare la sua presenza, avrà luogo, anche grazie all’ennesima disponibilità del Giudice Valerio Colandrea, dalle ore 10.30 alle ore 13.30, in una porzione all’aperto del galoppatoio della Reggia, che sarà animato da musica, giochi per bambini e famiglie con l’Arci Ragazzi di Caserta e un aperitivo realizzato a cura della NCO – “Nuova Cucina Organizzata” coordinata da Peppe Pagano.
L’ingresso al sito sarà libero e aperto a tutti. Sarà possibile parcheggiare lungo le mura di cinta della Reggia, salvo esigenze particolari di persone diversamente abili. Il costituendo gruppo di “Angeli di Carditello”, formato da volontari della protezione civile dei diversi comuni della zona e dalle associazioni di Agenda 21, accoglierà e assisterà i visitatori durante la mattinata, nello stile delle tante aperture straordinarie realizzate nei diversi anni passati.
Per raggiungere la Real Tenuta di Carditello seguire le indicazioni indicate sulla pagina Facebook dell’evento.
tratto da “la Radiazza” (Radio Marte) del 10 gennaio
Sta per tornare allo Stato la Reggia di Carditello, il paradiso di Tommaso
alla dodicesima asta, il bene è stato acquistato per essere girato al MiBAC
Angelo Forgione – Il paradiso di Tommaso non è impossibile. “L’angelo di Carditello” non è più guardiano della Real Tenuta ma è sempre il custode, dall’alto, di quel pezzo di Storia da restituire. Ha ricevuto una promessa e chi gliel’ha fatta la sta mantenendo.
Nuntio vobis gaudium magnum. La buona notizia è finalmente giunta: si è svolta oggi, 9 gennaio 2014, al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, la dodicesima asta per la vendita della real delizia borbonica. La Sga, società che da anni deteneva il credito del monumento sotto sequestro giudiziario, ha presentato un’offerta di 11 milioni e mezzo, aggiudicandosi il bene, che ora verrà girato al Ministero dei Beni Culturali.
Il ministro Massimo Bray aveva fatto la promessa a Tommaso il 26 ottobre, un mese prima che il custode volontario andasse, e reiterata a tutti noi durante i funerali del 26 dicembre. Poi, il 15 dicembre, era stato a “Che tempo che fa”, annunciando la sua affezione per le dimore borboniche (guarda il video).
Le sensazioni erano positive e prima che Tommaso morisse tutti noi che seguiamo questa vicenda sapevamo che quella parola data era concreta (leggi articolo del 20 dicembre). Nel giorno delle esequie lo sconforto e le preoccupazioni erano tante, ma da quella tragedia non poteva non sprigionarsi energia positiva. In chiesa, a San Prisco di Caserta, la collaboratrice del Ministero Antonella Di Nocera lesse un toccante messaggio di Bray (guarda il video), scaldando il cuore di chi conosceva l’angelo di Carditello e rafforzando le speranze di tutti gli amanti della Reggia, annunciando che proprio il Ministero stava portando a compimento il percorso per il sogno di Tommaso e di tutti noi.
Sul suo profilo Facebook, Massimo Bray ha postato un messaggio: “Sono davvero felice di aver mantenuto la promessa fatta a Tommaso, l’Angelo di Carditello“. Anche la foto del profilo è stata aggiornata con due ali e un eloquente “per Carditello”.
È una luce che squarcia le tenebre e ci fa sperare. Ora bisognerà portare avanti il progetto di recupero e restauro della Real Tenuta, per poi restituirla alla fruibilità e accessibilità della collettività. Ci vorrà tempo, ma la strada è tracciata. Carditello non conserva solo fascino storico e architettonico ma anche altri significati culturali, tra cui quello della mozzarella di bufala campana, che qui vide nascere la sua epopea con la stimolazione della sua produzione voluta da Ferdinando IV in quell’innovativo laboratorio che fu chiamato Reale Industria della Pagliata delle Bufale. Napoli, la Campania e l’Italia tutta non possono consentire che si perda l’identità abbandonando questo luogo-simbolo di un alimento amato nel mondo.
Grazie a Tommaso! Grazie ad Agenda 21, a tutte le associazioni e alle singole persone che hanno lottato e lotteranno affinché Carditello torni a sprigionare la sta Storia, che appartiene al Sud ma è dell’umanità, e diventi ciò che è destinata ad essere: patrimonio dell’Unesco e paradiso di Tommaso.

La fame di cultura del Sud
Angelo Forgione – Chiari segni della fame di cultura meridionale. L’iniziativa nazionale “Una notte al Museo” del 28 dicembre è stato un successo, con il 45% in più rispetto all’edizione del 28 settembre scorso, anche in quell’occasione con ingresso gratuito. E tra i musei più visitati, complice anche la buona presenza di turisti a Napoli tra Natale e Capodanno, spicca la Reggia di Caserta con 6.394 visitatori, seguito dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli con 4.137, Palazzo Reale di Napoli con 3.594 e il Museo di Capodimonte con 2.800. Lunghe file anche al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, per ammirare i Bronzi di Riace, con 2454 ingressi dopo le 20.
Il risveglio culturale è in atto e non deve arrestarsi. Per ovvie ragioni, salto di gioia per questi dati pubblicati dal Ministero dei Beni Culturali, che confermano quanto siano importanti le energie profuse per la valorizzazione del patrimonio culturale e monumentale di Napoli, Caserta e del Mezzogiorno. Oggi, durante il programma radiofonico “La Radiazza” di Gianni Simioli su Radio Marte, di cui sono stato ospite in studio, ho fatto i miei auguri alla Campania ricordando Tommaso Cestrone, l’angelo di Carditello, auspicando che il ministro Bray faccia il possibile per onorare la promessa fattagli e restituire la Real Tenuta di Carditello alla collettività. Sarebbe il più bel regalo per il 2014 in arrivo.
Addio all’Angelo di Carditello
Ora il ministro Bray mantenga la promessa che gli fece un mese fa
Angelo Forgione – Tommaso Cestrone, noto come “l’angelo di Carditello”, non c’è più. Il custode della Tenuta borbonica, guardiano di una storia, si è spento a 48 anni nella sua azienda agricola di San Tammaro, a pochi metri da quel sito che difendeva dai vandali, dopo aver partecipato al cenone della vigilia di Natale in famiglia. Ha scritto qualcosa su facebook, anche un messaggio al ministro Bray, e poi è andato a dormire, ma non si è più svegliato.
Tommaso era un volontario della Protezione Civile e non aveva alcun obbligo di controllare la Tenuta di Carditello. Da qualche anno vigilava e teneva pulito ciò che poteva. Nei mesi estivi accoglieva i turisti che si accontentavano di sbirciare dai cancelli sbarrati. Per la sua presenza dava fastidio a chi lo vittimizzava con episodi intimidatori: bombe carta, macchina e roulotte bruciate, pecore uccise. Chi ama Carditello voleva bene anche a lui, che solo un mese fa aveva accolto il ministro dei Beni Culturali in visita al “rudere” borbonico. E proprio Bray, appresa la notizia, gli ha dedicato un post: “Quando l’ho conosciuto gli ho fatto una promessa che manterrò”.
Ora più che mai, Carditello deve tornare alla comunità. Quando questo accadrà, a Tommaso andrà dedicato un ricordo, perché nessuno lo dimentichi.
Lassù c’è un angelo in più che ha messo le ali. Ciao, Tommaso. E grazie.
Messaggio del Ministro Massimo Bray letto durante i funerali
Ci sono tempi nella storia di un Paese nei quali c’è bisogno di eroi. Non degli eroi epici, ma degli eroi della vita civile. Questo accade quando il Paese ha smarrito alcuni riferimenti importanti, come il bene comune, i valori civili, i principi etici. Valori che con fatica ogni giorno vanno ricostruiti con l’impegno comune di cittadini e istituzioni. Tommaso è un eroe di questi tempi e di questo Paese, del nostro Paese, ed eroe rimarrà nei nostri cuori. Oggi non bastano le parole per confortare il dolore, né basteranno mai. Ma va detto che il suo impegno, la sua dedizione alla causa di Carditello, sono l’esempio di un’Italia migliore, dell’Italia che vogliamo ricostruire insieme.
La sua scomparsa improvvisa e immatura è una tragedia non solo per i familiari e per gli amici più cari, ma anche per le Istituzioni e per tutti coloro che avevano riconosciuto in lui il simbolo di una battaglia di un fare unico e straordinario per la collettività
Il MiBACT si e’ impegnato al massimo e proprio in questi giorni, insieme alle altre Istituzioni coinvolte, sta portando a compimento il percorso, non facile, per realizzare il sogno di Tommaso e degli altri numerosi cittadini fiduciosi, cioè che un bene culturale, prezioso in se’ e per la collettività, diventi bene comune, diventi il seme e il simbolo del riscatto e della rinascita di un territorio così ricco, così bello, così difficile. Il Sacrificio di Tommaso, che di questo si tratta, non resterà inutile. Sarà esempio per la comunità, per i giovani, per il futuro.
Grazie Tommaso
Carditello, speranza esercizio di prelazione
Angelo Forgione – Altra asta deserta a Carditello, l’undicesima in tre anni. Ma la situazione è diversa da qualche mese fa. Salvo imprevisti, il Ministero dei Beni Culturali dovrebbe acquisire la Real Tenuta per poi pensare di realizzare i già esistenti progetti di recupero e valorizzazione del bene. Il problema è che non si conoscono i tempi e, intanto, la reggia continua ad essere in balia delle intemperie e dei vandali. Il Governatore della Campania Stefano Caldoro ha sollecitato proprio il Governo, tramite il Ministero dei beni culturali, a esercitare il suo diritto di prelazione, assicurando supporto e attenzione ai progetti di ripristino dei luoghi. Il ministro Bray, che proprio nei giorni scorsi da Fazio ha detto che ha molto a cuore le dimore borboniche, lo scorso ottobre, in una visita alla piccola reggia di San Tammaro in compagnia di alcuni esponenti del tenace forum di “Agenda 21” e Tommaso Cestrone, il volontario che si sta prendendo materialmente cura del sito borbonico, aveva promesso: “Riapriremo Carditello”.
Intervistato da Nadia Verdile per Il Mattino, Philippe Daverio ha invocato che i nuovi rappresentanti al Parlamento di Strasburgo sappiano fare propria la causa del sito borbonico in quanto “patria della mozzarella e della rivoluzione fisiocratica”. Il noto critico d’arte ci vedrebbe bene un bureau delle politche agricole della Comunità Europea ma anche un museo dello spaghetto e della mozzarella.
Emergenza Beni Culturali in Campania: Caldoro non si allarma
Angelo Forgione – Nel corso de “La Radiazza” di Gianni Simioli, su Radio Marte, ho sollecitato direttamente il Governatore della Campania Stefano Caldoro ad una maggiore incisività da parte delle regioni del Sud in una politica meridionalista che possa liberare il Sud dalla morsa del colonialismo economico-politico. Entrando nello specifico delle tematiche, ho sottolineato l’esigenza di una spinta per il recupero dei siti monumentali e dei beni culturali della Campania, nella convinzione che l’emergenza è gravissima quanto se non più di altre e, sottavalutata dalla politica locale, rischia di lasciare un vuoto incolmabile di ricchezza e identità, a prescindere dalle conseguenze sociali già in atto di cui fanno le spese i cittadini.
Caldoro ha dato l’impressione di essere arrendevole rispetto alla condizione di una regione che potrebbe sbaragliare ogni concorrenza se solo riuscisse a sfruttare le sue potenzialità turistiche. E invece, l’intervento dello Stato per le criticità della Campania e del Sud, a suo dire, è sostanzialmente da dimenticare e bisogna solo auspicare che intervengano i privati. A Torino, la Reggia di venaria Reale è stata strappata all’abbandono e restaurata con lo sblocco di fondi nazionali ed europei, 280 milioni di euro, con la regia della Soprintendenza. Bisogna aggiungere altro?
Alla reggia di Carditello per Tommaso Cestrone
Angelo Forgione – Circa un centinaio di persone di diverse associazioni e movimenti territoriali hanno partecipato stamattina alla manifestazione di solidarietà per Tommaso Cestrone, il custode del Real Sito di Carditello, cui è stata incendiata la roulotte-guardiola nella notte tra il 15 e il 16 Febbraio scorso.
Durante l’incontro, promosso dal Forum di Agenda 21 per Carditello e i Regi Lagni, sono stati apposti dei simbolici nastri bianchi ai cancelli sbarrati della reggia borbonica, in segno di vicinanza all’unica persona (volontaria) che veglia sulla Real Tenuta, difendendola senza alcun mezzo a disposizione ma con tanto amore. Tommaso non è solo, ma non basta. C’è bisogno di una maggiore sensibilità da parte di cittadini e, soprattutto, di un intervento serio delle istituzioni.
Esposto anche un eloquente striscione di protesta. A Giugno 2013, la preziosa struttura ed il suo parco, abbandonati dallo Stato, andranno ancora all’asta, l’ottava, per 10 milioni di euro. L’obiettivo è ripianare i debiti del Consorzio di bonifica del Basso Volturno, proprietario disinteressato della struttura, con la SGA, una società di recupero crediti dell’ex Banco di Napoli, oggi Intesa-SanPaolo. Un monumento, una ricchezza del patrimonio italiano, un simbolo della Storia e della Cultura del Sud trattato come un qualsiasi cespite.
Com’era bella la Real Tenuta assolata, stamane.

