Reggia di Caserta, la meraviglia su Sky Arte

Accoglie ogni anno quasi migliaia di visitatori, attratti dal fascino del suo giardino all’italiana e di quello all’inglese, dai marmi e dagli stucchi, dalle linee di sublime eleganza di un luogo da sogno, “degno invero d’un re”, come disse con ammirazione Goethe, viaggiatore innamorato di un luogo unico nel suo genere. La Reggia di Caserta è la protagonista di un episodio della nuova stagione delle Sette Meraviglie, serie che vede Sky Arte HD svelare le ricchezze più affascinanti del Bel Paese. Un’impresa faraonica quella voluta da Carlo di Borbone e pensata da Luigi Vanvitelli, che segna il canto del cigno del barocco e da il là al Neoclassicismo.
Il calendario torna al 1750: nelle campagne nei pressi della città campana fervono i lavori per la costruzione di quella che diventerà, con i suoi due milioni di metri cubi e i quasi cinquantamila metri quadri di superficie, la reggia più grande al mondo. Più imponente dell’Escorial, divina dimora dei re di Spagna; persino più vasta di Versailles, casa di un sovrano sui cui possedimenti non tramontava mai il sole…
Le telecamere si attardano nelle milleduecento stanze di un sublime labirinto, occhieggiando dalle quasi duemila finestre aperte su un parco lussureggiante, semplicemente fiabesco. Svelano le incredibili soluzioni tecniche escogitate da Luigi Vanvitelli per permettere al suo avveniristico acquedotto di alimentare le spettacolari fontane e la maestosa Grande Cascata, frammento di arcadia in terra.
C’è spazio anche per il più curioso ambiente del palazzo, il bagno della regina Maria Carolina, luogo di privacy assoluta e sede dell’ormai famoso “oggetto per uso sconosciuto a forma di chitarra”, così come i solerti burocrati del neonato Regno d’Italia, prendendo possesso del Real Palazzo, censirono il bidet, il primo mai usato in Italia.

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Per scoprire tutti i segreti e i significati della Reggia vanvitelliana è consigliata la lettura di Made in Naples (Magenes, 2013)

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Parigi e Napoli, città d’arte con modelli distanti

(video) Versailles e Caserta a confronto nella trasmissione Rai “Petrolio”

Angelo Forgione – La trasmissione Rai “Petrolio”, così titolata in quanto metafora delle ricchezze italiane che, per essere utilizzate devono essere identificate, estratte e valorizzate, ha proposto un raffronto tra Parigi e Napoli, le due capitali dell’illuminismo europeo, che però oggi vivono destini opposti. La prima, gettonatissima dai turisti, ai quali è offerta una proposta ben chiara e a sistema. L’altra ha invece perso parte del suo richiamo e non riesce a sfruttare tutte le sue enormi potenzialità. L’esempio più chiaro è stato individuato nelle differenti produttività delle due grandi regge borboniche fuori città, quella parigina di Versailles e quella napoletana di Caserta. La grande dimora vanvitelliana dei Borbone di Napoli, insieme a tutto il patrimonio monumentale campano, è ormai da qualche tempo oggetto di grandi dibattiti, e si susseguono le incursioni di trasmissioni (come quella di Maurizio Crozza, anch’egli adottivo dell’ormai famoso aneddoto del bidet divulgato da chi scrive) che hanno reso note ai più la sua importanza simbolica e artistica quanto le sue criticità.
Francia e Italia raccontano diversamente le storie di Parigi, capitale non abrogata, e Napoli, capitale decaduta. Versailles non appartiene più ai Borbone di Francia ma alla storia della Francia, ed è valorizzata. Caserta non appartiene più ai Borbone di Napoli, e neanche alla storia d’Italia, alla quale è stata associata la meno bella e visitatissima Venaria Reale dei Savoia. È questo il principale motivo per cui le due grandi regge europee di Francia e Italia fruttano in modo molto diverso. È questo il motivo per cui Napoli, grande meta del Grand Tour del Settecento, gioisce per essere risalita nel 2013 al sesto posto nella classifica delle città italiane più visitate. Non può essere vera soddisfazione per una città tra le più ricche d’arte e cultura del mondo ma penalizzata oltremisura da una sorta di accanimento mediatico e storiografico. Ancora a inizio Novecento, come si può ascoltare in un documentario dell’Istituto LUCE (clicca qui per guardare), Venezia, Firenze, Roma e Napoli si contendevano il primato del turismo nostrano e straniero e quello del mercato artistico. Poi, dopo le guerre, è sopraggiunta la tivù, e la denigrazione è diventata più dilagante. Decisivo è stato, soprattutto, il ricamo mediatico riservato alla questione del colera del 1973, che ha allontanato i turisti dalla città fino al G7 del 1994. In cinquant’anni, proprio la tivù (insieme agli altri media) ha fatto uscire Napoli dalla percezione collettiva del polo culturale italiano. Ne fa chiaramente sempre parte, ma i turisti di oggi si riferiscono maggiormente alle sole Venezia, Firenze e Roma, perché per cinquant’anni così è stato inculcato, parlando di Napoli come di terra di degrado e arretratezza. E così, il flusso turistico, una volta stanziale, è divenuto essenzialmente di passaggio, diretto verso località dell’area metropolitana, soprattutto Pompei o le isole del Golfo, il Vesuvio, la Costiera sorrentina e la Costiera amalfitana. Ne paga le conseguenze anche la Reggia di Caserta, per la quale i soldi non bastano mai, e che, come testimonia a “Petrolio” un tour operator internazionale operante a Roma, è fuori dal grande flusso dei visitatori. Eppure, come denunciato dagli operatori turistici locali, in tantissimi stranieri, soprattutto russi con un fortissimo interesse per i brand della moda italiana, si recano a Caserta, ma nel vicino outlet di Marcianise, snobbando il monumento vanvitelliano. Il presidente della Camera di commercio casertana Tommaso De Simone ha provato in tempi recenti a ricordare proprio ai tour operator stranieri che nella città campana, oltre agli outlet, c’è anche la Reggia più bella del mondo, ricevendo come risposta un eloquente «vabbé, se c’è da vedere anche questo “castello”, mezza giornata possiamo impegnarla».

Grazie Crozza, ma anche la storia perde i pezzi

Angelo Forgione – Non può che farmi piacere che Maurizio Crozza metta anch’egli in evidenza il degrado della Reggia di Caserta, tra scarsa manutenzione e vandalismi di ogni genere. Non può che rallegrarmi che sottolinei come l’Italia abbia completamente trascurato la sua ricchezza a differenza dei Paesi civili («Francesi, prendete in gestione la Reggia vanvitelliana, fatela diventare il sito più visitato in Europa come avete fatto con il Louvre, salvatela dal degrado»). Non può che appagarmi che da quando ho parlato di sua maestà il bidet di Caserta (anche prima di trattare il caso Amandola in vari convegni e riunioni), lo strumento è stato riportato da allora dappertutto, persino nei quiz-tv, recependo che nella Reggia si trovino testimonianze di incredibili modernità. Tutto bene, grazie Crozza… però… c’è un però: non può farmi piacere che derida chi quella ricchezza l’ha voluta, e non fu certo Maria Amalia di Sassonia, connotandolo con mimica e parlata da troglodita. Si, la colta Maria Carolina d’Asburgo-Lorena, una volta giunta a Napoli, riempì le stanze di libri, ma il presepe era anche una passione della “preceditrice” Maria Amalia di Sassonia, e aveva una funzione culturale inimmaginabile al giorno d’oggi. Servì da stimolo a una pluralità artistica incredibile: pittori, architetti, ceramisti, sarti, musicisti e scultori, tra cui anche Giuseppe Sanmartino, autore per il Principe di Sansevero del Cristo velato, considerato il più eclettico tra gli scultori napoletani del Settecento e fondatore di una vera e propria scuola di artisti del presepe. Divenne simbolo popolare di ostentazione di nuove opportunità e fu strumento di diffusione culturale delle novità napoletane che nel Settecento stavano rivoluzionando le correnti intellettuali europee, a cominciare dagli scavi di Ercolano e Pompei. Ridurlo a “pazziella” e dire che metà reggia era disseminata di futili presepi è di fatto una gaffe.
Ci tengo a ricordare all’ottimo Crozza che la Reale Accademia Ercolanense che attirò il bibliotecario tedesco Johann Joachim Winckelmann fu un’intuizione di Carlo di Borbone e che il pur poco incline alla lettura Ferdinando IV avviò la sistemazione del Real Museo di Napoli, il primo d’Europa, oggi Museo Archeologico Nazionale, con annesse la Biblioteca degli Studi… nel 1777, un ventennio prima della realizzazione del museo del Louvre voluto da Napoleone.
Grazie Crozza per la sensibilità nei confronti del simbolo dei monumenti del Meridione, ma, cortesemente, basta denigrare i napoletani.
Un’ultima cosa: ancora quasi perfetto il comico genovese nel citare Goethe che scrisse “L’Italia è ancora come la lasciai, ancora polvere sulle strade, ancora truffe al forestiero”. Ma non era il 1788, come erroneamente riferito dai suoi autori, anno in cui concludeva il suo primo viaggio in Italia iniziato nel Settembre 1786. Quella frase fu scritta nel 1790, anno in cui il letterato tedesco provò a ripetere il viaggio che l’aveva entusiasmato, soprattutto al Sud. Quella frase la scrisse a Venezia, da dove decise di fermarsi e fare rientro in patria perché disgustato per l’inasprirsi repentino dell’indisciplina delle persone e del sudiciume dei luoghi. I suoi appunti furono una condanna per il Triveneto, che gli fece passare la voglia di proseguire in direzione delle amate Roma e Napoli.
Regalerò a Crozza il mio libro prossimo all’uscita in libreria, dove leggerà di tutte queste cose e d’altro ancora, in forma di ringraziamento per la sua denuncia… con qualche “errore”. La Reggia muore perché Roma le gira solo un quinto di quanto incassa al botteghino. Qualcosa non torna, in tutti i sensi, anche nella narrazione della storia, che, come i monumenti, è trascurata. Ed entrambe fanno cultura.

New 7 Wonder Cities: spot online per sostenere Napoli

New 7 Wonder Cities: spot online per sostenere Napoli

perchè noi prima d’essere tifosi del Napoli siamo tifosi di Napoli

Con il Vesuvio siamo andati vicini al risultato, unico sito italiano in gara fino alla finalissima senza il sostegno delle istituzioni che contano. Solo la Provincia aveva fatto qualcosa mentre però consentiva la realizzazione di una mega-discarica in quella zona che è Parco Nazionale. La storia si ripeterà anche con Napoli e allora meglio moltiplicare le forze e sostenere più di prima la candidatura della nostra città nel concorso online che designerà le 7 città-meraviglie del mondo. Oltre alla consueta diffusione sui social-network e la pubblicità nei vari media a disposizione, ecco dunque uno spot online confezionato per raggiungere gli utenti di youtube, da diffondere in massa.
Il soggetto è quello a noi tra i più cari: perchè essere compatti e travolgenti solo allo stadio per sostenere il nostro grande Napoli e poi essere individualisti e “distratti” quando c’è da difendere la nostra magnifica Napoli che è il nostro bene supremo?

Napoli tra le 302 del concorso per “7 meraviglie”

Napoli tra le 302 del concorso per le “7 meraviglie”

Vota subito per la città partenopea!

Angelo Forgione – Anche il secondo traguardo è superato. Si era partiti da 1200 città e tra le 302 città dalle quali verranno fuori le “7 città meraviglie del mondoNapoli c’è, tra le primissime del girone “Europa”. Delle 15 italiane arrivate alla seconda fase ne sono rimaste 5: Roma, Napoli, Firenze, Venezia più Bologna, confermando idealmente il quadrilatero delle principali città d’arte italiane mete del “Grand Tour” Settecentesco. Eliminate Milano, Torino, Palermo, Genova, Bari, Catania, Messina, Taranto, Perugia e Mantova.
La terza fase di voto terminerà il 7 Settembre 2013, quando la seconda scrematura fornirà una shortlist di 77 città che secondo predeterminati regolamenti daranno le 28 città candidate ufficiali alla vittoria finale. Il concorso si concluderà il 7 Luglio 2014 quando saranno ufficializzate le 7 città elette.
La strada è lunga e priva di sponsorizzazioni istituzionali e mediatiche; dunque tocca a tutti noi votare più volte (con diversi account di posta elettronica) per superare anche la seconda selezione. Attenzione, scegliendo purtroppo solo Napoli tra le italiane  (per questioni di regolamento) insieme ad altre sei e poi compilando il form. Ovviamente diffondendo e sensibilizzando tutti.

clicca qui per votare

istruzioni di voto:
1) selezionare le 7 città scegliendo tra le varie zone del mondo
2) riempire il form sulla destra inserendo il codice captcha e l’indirizzo email
3) spuntare l’accettazione di “termini e condizioni” e inviare

Napoli tra le 1200 del concorso delle “7 meraviglie”

Napoli tra le 1200 del concorso delle “7 meraviglie”

primo step superato. Ora sotto con le votazioni della prima fase

Angelo Forgione – Il primo traguardo è superato. Napoli è stata inserita nelle 1200 città dalle quali si dovranno scegliere le “7 città meraviglie del mondo“. Scontato per una città così bella e popolosa, si direbbe, ed è vero; ma intanto tra le 15 italiane presenti non ci sono le bellissime SienaLecceCagliariVerona e Trieste.
Sorprendente la presenza di Mantova, certamente bella ma città con meno di 50.000 abitanti che ha avuto più voti di decine di città italiane più popolose.
Dopo i voti per stabilire il primo grande gruppo di candidate, è già partita la fase di voto della seconda fase che terminerà il 7 Marzo, quando la prima scrematura fornirà 300 città. Il concorso si concluderà il 6 Dicembre 2013 e il giorno seguente saranno ufficializzate le le 7 elette. Ma la strada è lunga, e tocca a tutti noi
votare più volte (con diversi account di posta elettronica) fino al 7 Marzo, per superare la prima selezione. Ovviamente diffondendo e sensibilizzando tutti.

clicca qui per votare

Le italiane in corsa in ordine di popolazione residente:
Roma (1), Milano (2), Napoli (3),  Torino (4), Palermo (5), Genova (6), Bologna (7), Firenze (8), Bari (9), Catania (10), Venezia (11), Messina (13), Taranto (17), Perugia (23), Mantova (oltre 100)

video / Vesuvio, la meraviglia abbandonata

video / Vesuvio, la meraviglia abbandonata

perchè il vulcano è stato escluso dalle 7 meraviglie della natura

Angelo Forgione – Non è la lagna del giorno dopo, ma di ciò che stava accadendo avevo scritto manifestando un “fastidioso sospetto” a qualche ora dalla chiusura del concorso internazionale per la designazione delle nuove sette meraviglie della natura.
A soli cinque giorni dal termine, il Comitato organizzatore aveva dato il Vesuvio nella rosa delle prime dieci meraviglie in classifica ma nessuno da quel momento in poi aveva accelerato per spingere il vulcano negli ultimi giorni. Non i media da cui non si irradiava alcun servizio televisivo o videogiornalistico, e tantomeno la Provincia di Napoli che aveva fatto da madrina alla candidatura per poi sparire nel nulla.
Solo i cittadini si davano da fare attraverso il passaparola sui social network che investiva anche chi cadeva dalle nuvole, non sapendo neanche dell’esistenza del concorso partito nel 2007.
V.A.N.T.O. da allora si era attivato, e negli ultimi giorni coinvolgeva la trasmissione “La Radiazza” di Gianni Simioli su Radio Marte e la Rete di informazione della Due Sicilie di Alessandro Romano.

Questo piccolo-grande sforzo avveniva mentre in altre nazioni si muovevano calciatori, capi di stato e ministeri locali. In Italia, il silenzio. Eppure si trattava di un simbolo turistico italiano, del vulcano più famoso del mondo, per giunta anche parco nazionale.
Esclusione inevitabile, perchè la lotta era impari già in partenza considerando le densità di popolazione degli altri continenti. Ma la dinamica di come è arrivata lascia forti sospetti. Un governo che non spinge, i media che snobbano, la Provincia di Napoli che, dopo aver consentito la realizzazione di una mega-discarica sul Vesuvio (Parco Nazionale), realizza uno spot ingabbiato nel solo sito dell’ente locale. E nonostante questo, il Vesuvio, coi soli voti dei napoletani e dei suoi estimatori nel mondo, c’era. Poi è sparito.
Dunque il vulcano più famoso e più ritratto del mondo, ricco di una storia millenaria, resta una meraviglia di fatto, l’unica italiana,  senza certificazione, e ce lo godiamo noi campani.
E adesso, sotto con le preselezioni delle prossime 7 Meraviglie: le città. Noi, per la nostra amata Napoli, ci risiamo!

Il Vesuvio non è tra le 7 meraviglie della natura

Il Vesuvio non è tra le 7 meraviglie della natura
la gente ce l’ha messa tutta, istituzioni e media molto meno

Niente da fare per il Vesuvio. Il Comitato Internazionale del concorso delle 7 Meraviglie della natura ha pubblicato la previsione affidabile dei vincitori con il seguente comunicato:

Amazzonia, Halong Bay, Iguazu Falls, Jeju Island, Komodo, Puerto Princesa, Table Mountain.
Queste sono le “New7Wonders” provvisorie della natura in base al primo conteggio dei risultati di voto al 11/11/11. È possibile che ci siano cambiamenti tra i vincitori provvisori. Le “New7Wonders” provvisorie della natura sono elencate in ordine alfabetico.

Il calcolo di voto verrà controllato, convalidato e verificato in modo indipendente, e i vincitori saranno annunciati ufficialmente all’inizio del 2012, durante le cerimonie di inaugurazione ufficiali.

Dunque, il Vesuvio che Domenica era tra i primi 10 non ce l’ha fatta. Peccato! Se a 5 giorni dalla chiusura era in lizza, vuol dire che qualche spot del Ministero o della Regione in questi mesi avrebbe consentito il conseguimento del risultato.
Un’ulteriore dimostrazione di come il paese non promuova la sua immagine, e men che meno quella del Sud. Hanno vinto le località che hanno speso in pubblicità, ed era prevedibile.
Una prova del disinteresse mediatico? Solo il TG COM e L’ANSA hanno pubblicato oggi un articolo sulla questione; il primo alle 17:43, a quasi sette ore dalla chiusura delle votazioni e con un sondaggio fotografico beffardo, e il secondo alle 16:41.
Come nel silenzio si è svolto il concorso, così continui; non ci piacerebbe sentire di rimpianti nei TG o sui giornali, o celebrazioni dei vincitori. Assorbiamo la delusione e ricominciamo, proponendo Napoli per il prossimo concorso.
Grazie a tutti quelli che hanno votato e sperato. A loro è dedicata quest’immagine fantastica (cliccare per ingrandire) di un vulcano MERAVIGLIOSO, il più invidiato, famoso e ritratto del mondo, che identifica Napoli nell’immaginario mondiale solo dopo la pizza. Sondaggio o no.


Ultime ore per votare il Vesuvio, nel silenzio generale

Ultime ore per votare il Vesuvio, nel silenzio generale
quel fastidioso sospetto che non ci abbandona

E così siamo giunti alle ultime ore. Domani 11/11/11, alle ore 12:00 italiane, si chiuderanno le votazioni per la designazione delle “7 MERAVIGLIE DELLA NATURA“. Ho preso a cuore la candidatura del Vesuvio nel 2008, quando ho cominciato a supportare la testata Napoli.com nella diffusione del messaggio. Poi, con V.A.N.T.O. una volta creato il Movimento. E in prossimità del traguardo, il supporto è arrivato dalla trasmissione radiofonica identitaria “La Radiazza” del buon Gianni Simioli (grazie!) su Radio Marte. Stasera, l’ultima botta la darà il Notiziario Telematico Legittimista “Rete di Informazione delle Due Sicilie dell’amico Alessandro Romano che invierà, su precisa richiesta, un messaggio di chiamata al voto alle decine di migliaia di iscritti alla newsletter.
Ce n’era bisogno perchè se il nostro Vesuvio ce la farà, ce l’avremo fatta noi amanti di Napoli. Non c’è stata alcuna forte cassa di risonanza per spingere un sito nazionale alla vittoria. Avrebbe potuto farlo il Ministero del Turismo e quello dell’Ambiente (Il Vesuvio è anche un Parco Nazionale) anche con un banale spot da irradiare sulle reti nazionali, ma nulla. Avrebbe potuto farlo la Regione Campania, ma neanche sul sito c’è lo straccio di un banner. Qualcosa l’ha fatta la Provincia di Napoli che ha “sponsorizzato” il vulcano con uno spot di cui è protagonista Peppino Di Capri; spot che però, in sostanza, è rimasto imprigionato sul sito dell’ente; poi volantini e depliant, ma non certo un’azione veramente incisiva. Da apprezzare il supporto del Comune di Ercolano che ha “intercettato” i turisti degli scavi e ha lanciato un appello su Rai International. Il Comune di Napoli, forse, avrebbe potuto sfruttare i buoni rapporti tra De Magistris e De Laurentiis per reclutare i calciatori del Napoli in qualche promozione che sarebbe stata sicuramente efficace. Così come ha fatto l’immenso Messi, assoldato per reclamizzare le cascate Cataratas d’Iguazu, così finite sotto gli occhi di milioni di appassionati di calcio nel mondo, oltre agli argentini e ai catalani.
Mentre Nelson Mandela ci metteva la faccia per la montagna sudafricana della Mensola, il Ministero del Turismo in Israele non faceva come in Italia, mettendo in campo una massiccia campagna pro Mar Morto, con tanto di banner pubblicitari su migliaia di siti internet e annunci a pagamento su Google. Quello stesso Mar Morto di cui ha parlato repubblica.it, il portale di un quotidiano ITALIANO che non ha parlato del Vesuvio.
Un po’ in tutti i paesi ci si è dati da fare, e tra quei pochi che non hanno spinto c’è l’Italia. Ecco perchè, se il Vesuvio dovesse farcela, la vittoria sarebbe soprattutto della gente, dell’immenso cuore Napoletano e di chi ama Napoli. Sarà difficile perchè chi ha speso soldi vincerà, e si tratterà delle località dell’est.
A noi un sospetto deve venire: il Vesuvio è anche un Parco Nazionale Italiano ed è delittuoso che non sia stato spinto da qualche ministero. Vuoi vedere che non debbano essere accesi i riflettori su un Parco Nazionale abbandonato e umiliato dai rifiuti speciali che vi si sversano? E allora ecco perchè ci teniamo tanto. Non solo perchè la vittoria avrebbe un valore simbolico e turistico per Napoli e Provincia, ma servirebbe a riaccendere i riflettori su uno scandalo che subiamo.
Il sottoscritto che da 4 anni “lavora” nell’ombra per diffondere e sensibilizzare, ha già iniziato a lavorare per il prossimo concorso del Comitato Internazionale che verrà dopo quello delle Meraviglie della Natura; sono infatti già in corso le preselezioni delle prossime 7 Meraviglie: le città!
Grazie a tutti quelli che hanno votato e che voteranno.

Angelo Forgione

Come si vota

– andare al sito: www.new7wonders.com/voto?lang=it

– selezionare il Vesuvio e altri sei condidati tra i 28 in concorso

– compilare il form e inviare il voto

– attendere il messaggio di posta contenente il link su cui cliccare
per convalidare il voto

– un ulteriore voto si può dare anche con l’account di Facebook da qui

È possibile votare più volte con diversi indirizzi E-Mail. Non esitate a farlo!

Spingiamo il Vesuvio tra le 7 meraviglie della natura

Spingiamo il Vesuvio tra le 7 meraviglie della natura
votate… votate, ’a muntagna ha bisogno di noi!

Immaginate se il Vesuvio fosse designato tra le “7 meraviglie della natura”. Immaginate quale possa essere il messaggio internazionale per le bellezze della nostra città e dei suoi luoghi. Pensate a quanto è famosa Napoli nel mondo e quanto lo possa diventare sempre più con il suo simbolo tra i simboli della natura. Pensate quanto importante possa essere una designazione del genere dopo una crisi igienica che ha minato l’immagine della città e la sua capacità attrattiva, e proprio a beneficio di un luogo stuprato negli ultimi anni da cave e discariche a dispetto della sua specificità.
Immaginate tutto questo e pensate che dipende da noi trasformare il sogno in realtà, solo ed esclusivamente da noi. Basta perdere (o meglio guadagnare), due minuti per votare per il Vesuvio e spingerlo all’ambito traguardo. E poi a gioire saremmo noi. Ma bisogna far presto perchè le votazioni online termineranno l’11 Novembre 2011!
L’organizzazione internazionale “New Open World Corporation / World of New Wonders”  ha già ufficializzato nel 2007, con le stesse modalità, le nuove “7 meraviglie del mondo”. Tra queste il Colosseo di Roma, meraviglia donata dall’uomo al mondo duemila anni fa. Ora il concorso riguarda le meraviglie che la natura ha regalato all’umanità e l’Italia è in concorso col vulcano napoletano che potrebbe affiancare Napoli a Roma nell’iconografia turistica del mondo.
Il concorso ha preso il via nel 2008 e, all’inizio, il Vesuvio ha dovuto sgomitare tra le 440 località mondiali in corsa. Grazie anche al supporto di napoli.com (in comitato col Comune di Ercolano) e di V.A.N.T.O., oltre che di quello di altre associazioni e movimenti che hanno a cuore il territorio, il vulcano ha superato le prime due serie di votazioni planetarie, riuscendo ad entrare tra le 28 finaliste. La terza votazione, quella finale in corso, è ripartita a Luglio 2009 e solo ultimamente le istituzioni locali hanno preso a cuore l’opportunità, con la Provincia di Napoli che ha avviato un battage pubblicitario e informativo con interessamento dei media.
E così, a pochi giorni dalla chiusura delle votazioni, il nostro “sterminator” è tra i primi 10 e vicino ad entrare nel gruppo dei sette vincitori. Ora è il momento di insistere e votare, anche più di una volta. Votate, condividete, diffondete!
Abbiamo la possibilità di dare il senso giusto all’esortazione “FORZA VESUVIO!” 

Come si vota

– andare al sito: www.new7wonders.com/voto?lang=it

– selezionare il Vesuvio e altri sei condidati tra i 28 in concorso

– compilare il form e inviare il voto

– attendere il messaggio di posta contenente il link su cui cliccare
per convalidare il voto

– un ulteriore voto si può dare anche con l’account di Facebook da qui

È possibile votare più volte con diversi indirizzi E-Mail. Non esitate a farlo!

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Bacco amò le colline del Vesuvio più di quelle native e persino Cristo pianse di meraviglia alla vista del Golfo di Napoli. Più meraviglia di così?!
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