––– scrittore e giornalista, opinionista, storicista, meridionalista, culturalmente unitarista ––– "Baciata da Dio, stuprata dall'uomo. È Napoli, sulla cui vita indago per parlare del mondo."
striscione contro il sistema esposto a Via Partenope
Il neologismo “malaunità”, coniato con il brano di Eddy Napoli e divenuto subito il titolo del libro sui 150 anni portati male, è ormai entrato nel lessico comune della Napoli consapevole. Già entrato allo stadio “San Paolo”, ora è il turno delle World Series di America’s Cup. I “No Tav” hanno esposto uno striscione mirando a governo e Lega: “Dalla malaunità all’attualità: Savoia e padani i veri ladri italiani”.
Il mare della verità e della consapevolezza si gonfia e s’increspa.
Centinaia di persone hanno affollato l’hotel Serapo di Gaeta nello scorso week-end in occasione del XXI Convegno Nazionale della “Fedelissima città di Gaeta” che ha schiuso ottime prospettive al mondo meridionalista. Alla conferenza di Sabato arricchita dagli interventi di Lorenzo Del Boca e Pino Aprile, con la musica identitaria di Mimmo Cavallo, ha fatto seguito la commemorazione di Domenica mattina alla Montagna Spaccata dei soldati caduti per la difesa del Regno: alzabandiera e lancio di una corona a mare da parte degli allievi della scuola militare de “La Nunziatella” alla presenza delle cariche cittadine.
videoclip: IL SUD CHIEDE IL GIORNO DELLA MEMORIA festeggiamenti 150° dell’unità d’Italia,
Napolitano spreca occasione per vera unità!
Angelo Forgione – Il mio nuovo video di istruzione storica e denuncia scaturisce dall’attento monitoraggio da un anno a questa parte (ovvero da quando si sono aperte le celebrazioni dell’unità d’Italia) dell’atteggiamento del Presidente della Repubblica nei confronti di un sud, il suo sud, che non ha chiesto nient’altro che verità e memoria per i suoi morti, unica via per fare davvero un’Italia unita diversamente da quella che in realtà è. Tutto ciò che è gravitato attorno in questo periodo fa giungere alla conclusione che l’occasione dei festeggiamenti è stata ampiamente sprecata e, a furia di affermare in ogni occasione il concetto di unità senza dargli anima e emotività, gli italiani escano ancor meno coscienti e più disorientati su cosa significhi davvero la nazione unita, come si sia realizzata, e quale sia la differenza tra la prima Italia monarchica e la seconda repubblicana.
1861-1871, l’eccidio del Sud: migliaia di morti al sud che rifiutarono l’invasione del Regno di Sardegna di Vittorio Emanuele II di Savoia per “piemontesizzare” l’Italia. La nazione unita ha cancellato dalla storia quei morti e continua a cancellarne la memoria negandogli un minimo ricordo. Al contrario, le istituzioni festeggiano l’unità d’Italia celebrando i 150 anni dall’incoronazione di Vittorio Emanuele II re d’Italia, quindi celebrando di fatto la monarchia sabauda e non la vera unità che venne più tardi, e rendendo onore all’aguzzino dei popoli del meridione alla cui tomba rende onore il Presidente della Repubblica Napolitano dopo aver puntato il dito contro quel sud che non dimentica. Un Presidente che sovrappone consapevolmente la celebrazione della monarchia con la festa della Repubblica.
Ecco perchè l’occasione delle celebrazioni dell’unità è stata sprecata, con una verità sotterrata che invece, se affermata, avrebbe rafforzato lo spirito unitario. E invece il tenerla nascosta significa continuare a imbavagliare e strozzare il grido del meridione cosciente; e questo ne alimenta la rabbia e il risentimento. Possibile che non lo si capisca?
Verità nascoste del Risorgimento ad “Agorà” su Rai Tre mentre la Regina Elisabetta rende omaggio ai martiri irlandesi, in Italia la memoria dei martiri meridionali è definito “folclore”
Diciamolo subito, il video è montato in maniera da far passare più chiaro il messaggio revisionista e meridionalista, ma molte cose ci sarebbero da dire che però non sono distanti dalla solita disamina di tutte le trasmissioni che da sempre invocano l’intervento dei revisionisti per poi rivestirlo di una patina folcloristica. Basta limitarsi ad evidenziare che:
a) Eddy Napoli ha portato avanti un articolato e completo discorso sociologico davanti le telecamere che non si evince nel servizio, ed un artista del suo calibro non può essere “trasformato” in un semplice nostalgico. b) Angelo Forgione, che ha una nomina importante nel PdDS, viene inquadrato senza che sia montata alcuna sua dichiarazione, evidentemente non funzionali al taglio “nostalgico-folcloristico” voluto dalla redazione del programma. c) Alla fine servizio il conduttore Andrea Vianello chiede a Pino Aprile se si tratti di folclore o di sentimento profondo, sorridendo. Non è tollerabile che un “non informato” in materia possa, con un sorriso beffardo, definire “folclore” il sentimento di persone che rivendicano la memoria di circa un milione di morti. Quando Pino Aprile menziona con vigore tali morti, lo stesso Vianello dice con la stessa risata irriverente “ma ha senso ricacciare fuori questo dopo tutto questo tempo”?
La Regina Elisabetta ha in questi giorni reso omaggio ai martiri per l’indipendenza irlandese. In Italia i martiri per la “resistenza” meridionale dall’invasione piemontese del decennio 1861-1871 non vengono ricordati da nessuno, e qualcuno si chiede ridendo se abbia senso ritirarli fuori.
“MALAUNITA’, 150 ANNI PORTATI MALE” il libro che tutti gli italiani dovrebbero leggere
Libro + CD Autori: Pino Aprile, Lorenzo Del Boca, Gigi Di Fiore, Ruggero Guarini, Lino Patruno e altri. Prefazione: Jean-Noel Schifano. Con interventi di: Felice Abbondante, Antonio Boccia, Pompeo De Chiara, Gennaro De Crescenzo, Angelo Forgione, Vincenzo Gulì, Giuseppe Picciano, Alessandro Romano, Lorenzo Terzi. A cura di: Salvatore Lanza e Gennaro De Crescenzo. Descrizione: Volume in 8° (cm 21 x 15); 174 pagine; alcune illustrazioni in b/n Il cd contiene i brani: “Malaunità” (Eddy Napoli), “Suonno ‘e libertà. Fenestrelle” (Salvatore Lanza, Eddy Napoli)
Le celebrazioni dei 150 anni potevano essere l’occasione per approfondire temi ancora attuali e ricchi di implicazioni spesso negative per l’Italia stessa e soprattutto per il Sud dell’Italia, l’ex Regno delle Due Sicilie. È prevalsa, invece, la retorica dei festeggiamenti sulla serietà della ricerca. La stessa retorica che, tra luoghi comuni, mistificazioni e conformismi, ha caratterizzato in maniera unilaterale e spesso superficiale la storiografia ufficiale, con i risultati e i danni che conosciamo nella costruzione di una vera identità nazionale. Di qui la necessità di altre storie e di altre voci.
Dalle parole di “rabbia, ragione e amore” di Schifano all’analisi “nuda e cruda” di Del Boca, dalle ironie amare di Guarini alle ricerche inedite di Di Fiore sui rapporti tra origini del Paese e criminalità, dalle riflessioni tra passato e futuro di Patruno a quelle sulla “nazione duale” di Pino Aprile, “reduce” dallo strepitoso successo di Terroni; gli scenari internazionali che fecero da contesto ai fatti (Abbondante), il quadro economico pre e post- unitario (Gulì), le troppe storie sconosciute del “brigantaggio” (Romano), la battaglia contro i luoghi comuni e le falsità storiche (De Crescenzo), le 100 domande (ancora senza risposta) di Lanza e Picciano, le citazioni più significative (e non a caso meno famose) ritrovate da De Chiara e Forgione, i tanti primati pre-unitari spesso inediti (Boccia), le ricche e preziose indicazioni di fonti archivistiche e bibliografiche (Terzi), fino alla sintesi musicale e poetica di Eddy Napoli.
Ognuno con il suo stile, ognuno con le sue idee, ognuno libero di collocare un piccolo mattone nella necessaria e urgente ricostruzione della verità storica. Tutti uniti dal rispetto e dall’amore per memorie e radici comuni. Con l’esigenza non di “rivedere” ma di scrivere ex novo la storia del cosiddetto “risorgimento”.
“Malaunità” è un piccolo dossier realizzato da un gruppo di affermati giornalisti e di attenti ricercatori che si sono sostituiti ai tanti intellettuali che in 150 anni di Italia unita non hanno mai avuto il coraggio di affrontare l’argomento “unificazione” in modo diverso, non si sono mai spostati di un centimetro dalle loro posizioni e che non hanno approfondito in modo oggettivo e sereno eventi risalenti ad appena 150 anni fa.
«Questo libro a più voci è ammirevole, fecondo e luminoso ed era indispensabile per ritrovare la memoria della “nostra” Storia». Jean-Noël Schifano.
MALAUNITA’ – Forgione, De Chiara e Gulì a Marcianise il 15 Aprile alle 18:30 al centro “Ave Maria”
L’associazione “Amici del libro” di Marcianise presenta “MALAUNITA’, 1861-2011 Centocinquant’anni portati male”, un incontro con Angelo Forgione, Pompeo De Chiara e Vincenzo Gulì, tre dei tanti prestigiosi giornalisti e meridionalisti autori del libro-verità diretto alle coscienze degli italiani e capace di illuminare su nascita e sviluppo dell’Italia dall’unità ad oggi. Gli interventi riguarderanno i risvolti sociali (Forgione), politici (De Chiara) ed economici (Gulì) di quella unità, fatta con metodi sbagliati ancora oggi “segretati”, che avviò purtroppo la questione meridionale ancora drammaticamente attuale. Appuntamento alle ore 18:30 al centro “Ave Maria” della parrocchia SS. Annunziata di Marcianise in Via San Giovanni Bosco n.34.
Sempre alle 18:30, “Malaunità” sarà presentato a Boscoreale da Eddy Napoli, Gennaro De Crescenzo e Salvatore Lanza, presso la Cappella di Palazzo Zurlo.
Dalle parole di “rabbia, ragione e amore” di Schifano all’analisi “nuda e cruda” di Del Boca, dalle ironie amare di Guarini alle ricerche inedite di Di Fiore sui rapporti tra origini del Paese e criminalità, dalle riflessioni tra passato e futuro di Patruno a quelle sulla “nazione duale” di Pino Aprile, “reduce” dallo strepitoso successo di Terroni; gli scenari internazionali che fecero da contesto ai fatti (Abbondante), il quadro economico pre e post- unitario (Gulì), le troppe storie sconosciute del “brigantaggio” (Romano), la battaglia contro i luoghi comuni e le falsità storiche (De Crescenzo), le 100 domande (ancora senza risposta) di Lanza e Picciano, le citazioni più significative (e non a caso meno famose) ritrovate da De Chiara e Forgione, i tanti primati pre-unitari spesso inediti (Boccia), le ricche e preziose indicazioni di fonti archivistiche e bibliografiche (Terzi), fino alla sintesi musicale e poetica di Eddy Napoli.
Ognuno con il suo stile, ognuno con le sue idee, ognuno libero di collocare un piccolo mattone nella necessaria e urgente ricostruzione della verità storica. Tutti uniti dal rispetto e dall’amore per memorie e radici comuni. Con l’esigenza non di “rivedere” ma di scrivere ex novo la storia del cosiddetto “risorgimento”.
Malaunità è un piccolo dossier realizzato da un gruppo di affermati giornalisti e di attenti ricercatori che si sono sostituiti ai tanti intellettuali che in 150 anni di Italia unita non hanno mai avuto il coraggio di affrontare l’argomento “unificazione” in modo diverso, non si sono mai spostati di un centimetro dalle loro posizioni e che non hanno approfondito in modo oggettivo e sereno eventi risalenti ad appena 150 anni fa.
“Questo libro a più voci è ammirevole, fecondo e luminoso ed era indispensabile per ritrovare la memoria della “nostra” Storia”. (Jean-Noël Schifano)
MALAUNITA’, presentato il libro-verità a Napoli Sala della Loggia affollata al Maschio Angioino
In piena controtendenza rispetto alle manifestazioni dei 150 anni dall’Unità d’Italia è stato presentato nella Sala della Loggia del Maschio Angioino il libro “Malaunità – 1861-2011, 150 anni portati male”. Il volume, firmato da giornalisti del calibro di Lorenzo del Boca, Gigi Di Fiore, Lino Patruno, Ruggero Guarini, Pino Aprile, con Eddy Napoli, Gennaro De Crescenzo, Salvatore Lanza, Angelo Forgione ed altri, offre una lucida ricostruzione dei fatti risorgimentali alla luce di quanto essi hanno penalizzato il Meridione d’Italia. Il ‘libro-verità’ ha il duplice scopo di ricordare agli Italiani le menzogne storiche sull’Unità nazionale, e fare in modo che le nuove generazioni sappiano cosa ha significato per il sud Italia, depredato e martirizzato, l’unità sancita nel 1861.
Le tre giornate di Napoli Presentazione “Malaunità”, Veglia della memoria
e Flash-Mobper raccontare la verità e dire no alla retorica
Intervista a “Rapporto Napoli” su TeleCapriNews in merito alla presentazione del libro-verità sul Risorgimento “MALAUNITA’, 1861-2011, CENTOCINQUANT’ANNI PORTATI MALE” come apertura delle controcelebrazioni napoletane per la verità storica sulle vicende del Risorgimento che portarono all’unità d’Italia.
Presentazione “MALAUNITA’, 150 anni portati male” il libro-verità sul Risorgimento
e sulla “questione meridionale”
Angelo Forgione –Martedì 15, grandissimo appuntamento nella “Sala della Loggia” del Maschio Angioino alle ore 17:00 per la presentazione del libro-verità sui 150 anni d’unità d’Italia. Un lavoro a più mani frutto del “gioco di squadra” dei più quotati giornalisti e ricercatori del meridionalismo contemporaneo, e per questo sono onoratissimo e fiero di essere stato selezionato in questa “nazionale” che si oppone in questa ricorrenza a quella dei tanti intellettuali che in un secolo e mezzo di Italia unita non hanno mai avuto il coraggio di affrontare l’argomento “unificazione” in maniera obiettiva e realistica.
Nel mio capitolo “Un quadro da restaurare”, con la collaborazione di Pompeo De Chiara, ho ricostruito meticolosamente lo scenario reale degli avvenimenti del Risorgimento riunendo le frasi originali dei protagonisti dell’epoca e integrandovi quelle dei tanti pensatori più o meno contemporanei che hanno dato un contributo in questi 150 anni al restauro di un quadro deturpato dalla retorica e dalle verità nascoste. Al Maschio Angioino ci saremo tutti: da Pino Aprile, reduce dal successo di “Terroni” a Lorenzo Del Boca, da Gigi Di Fiore a Ruggero Guarini, da Lino Patruno a Eddy Napoli che ha curato e cantato i due brani musicali del cd allegato al libro; e ancora Felice Abbondante, Antonio Boccia, Pompeo De Chiara, Gennaro De Crescenzo, Vincenzo Gulì, Salvatore Lanza, Antonio Picciano, Alessandro Romano, Lorenzo Terzi e, chiaramente, Angelo Forgione. Tutti riuniti dall’abbraccio d’oltralpe di un grande uomo di cultura amante di Napoli che ha curato la prefazione: Jean-Noël Schifano.
Sarà l’appuntamento d’apertura delle “tre giornate di Napoli” (dal 15 al 17) con le quali intenderemo celebrare la verità contrapponendoci alla retorica che sta colpevolmente caratterizzando questo terzo giubileo d’unità nazionale.
Pino Aprile e Angelo Forgione al Convegno Nazionale di Gaeta del 12 Febbraio