Storia, cultura e orgoglio al “San Paolo”

Storia, cultura e orgoglio al “San Paolo”

V.A.N.T.O., Neoborbonici e tifosi fanno centro!

Due simboli carichi di storia, cultura, orgoglio e identità nella serata di Napoli-Juventus esposti al San Paolo, dopo Napoli-Catania dello scorso campionato.
Nel settore Distinti un gran bandierone delle Due Sicilie affidato al gruppo “Anni ’90”, nella Curva B degli Ultrà decine di bandiere delle Due Sicilie e lo striscione “1861-2011: noi capitale dell’orgoglio, voi capitale dell’imbroglio” a ricordare il nostro passato e la fine della Napoli capitale dei primati positivi meridionali ad opera dei sabaudo-piemontesi (con saccheggi e massacri annessi) con il presente delle cronache più recenti e imbarazzanti per la Juventus dei tribunali napoletani e non. Il tutto al grido “sapete solo rubare”.
Con un Sud sempre più umiliato ed offeso oltre il dovuto e sempre meno rappresentato a livello politico, culturale ed economico, una dimostrazione di esigenza di verità storica e di radici, sulla scia di una squadra e ad un società sportiva che si stanno affermando in Italia ed in Europa. 
Sempre nei Distinti, firmata dai “The Boys”, è apparsa la scritta “tu… mezzo francese… eri sommerso da debiti e spese… sei diventato gran sovrano rubando al popolo napoletano” ispirata al testo della canzone “Malaunità” di Eddy Napoli, a dimostrazione di una consapevolezza sempre più crescente delle vicende storiche, spesso mistificate, utile ad una proiezione nel futuro scevra da sterili visioni retoriche.
Nessuna intenzione monarchica o secessionistica, evidentemente, ma solo l’esigenza crescente di gridare un senso di appartenenza sempre più necessario da ritrovare per le prossime importanti sfide (non solo calcistiche) che attendono Napoli e il Sud verso un riscatto che gli antichi Popoli meridionali aspettano da troppo tempo.
Con l’auspicio che i napoletani possano dimostrare concretamente l’amore per Napoli in ogni momento della vita sociale e non solo all’interno dello stadio “San Paolo, si ringraziano i ragazzi dei Distinti e della Curva B per la maturità dimostrata e la disponibilità concessa e tutte le persone che hanno contribuito col cuore e con la tasca all’iniziativa.
(Uno speciale ringraziamento a Raffaele Auriemma che su Premium Calcio, commentando le coreografie sull’inquadratura del bandierone, ha citato V.A.N.T.O. «capace di valorizzare tutto ciò che di buono c’è a Napoli» e un plauso a Carlo Alvino che ha condito la sua telecronaca su SKY con ingredienti storici).

Fantasmi al museo tra cultura e verità

Fantasmi al museo tra cultura e verità
e ora l’architetto Albarano non sparisca

Angelo Forgione – Non sto dalla parte di chi strumentalizza per screditare la rivisitazione storica dei fatti risorgimentali, ma non sto neanche con chi offre assist per farlo, rischiando di screditare a sua volta se stesso e tutti coloro che lavorano con serietà per un nobile scopo culturale-identitario. È per questo che, dopo aver smontato coi dati la denigrazione borbonica del direttore della Gazzetta del Mezzogiorno Marco Demarco, sento il bisogno di analizzare, seppur marginalmente, la posizione di chi ha innescato una reazione a catena dannosa e prevedibile con la scoperta del fantasma all’interno del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, uno dei più belli e importanti del mondo.
Oreste Albarano, architetto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, impelagato negli intoppi dei lavori di ampliamento del museo, ha tirato fuori la fotografia che mostra senza equivoci la sagoma di uno dei fantasmini disponibili sull’applicazione “Ghost Capture” per I-Phone (a lato), come dimostrato anche dal servizio del Tg3. Lui giura che la foto è autentica e che non possiede il noto telefonino di Apple.
Mi chiedo cosa ne guadagni l’architetto Albarano ad insistere su questa strada sbarrata, anzi murata. 
Eppure mi aveva fatto piacere sapere che proprio lui, un revisionista amante della storia di Napoli, voleva ripulire spontaneamente il Foro Carolino di Piazza Dante a Marzo scorso, quando comparve misteriosamente la vistosissima scritta “VIVA IL BRIGANTAGGIO”. In quell’occasione rimasi fortemente addolorato per aver visto un monumento di Napoli oltraggiato da qualcuno che ostentava una sorta di rivalutazione della storia della Napoli preunitaria. Arrivò Albarano a promettere che ci avrebbe pensato lui, spinto dalle sue idee revisioniste sull’unità d’Italia. Bene così, pensai; un meridionalista condanna l’atto e promette soluzione ad un autogoal. Ma col passare del tempo la scritta non andava via, e oggi è ancora li. Albarano invece è sparito proprio come un fantasma, per riapparire col fantasma e dire che quella scritta non l’ha potuta cancellare perchè è enorme e permea profondamente il supporto lapideo. Va bene, dico, ma la scritta non si è ingrandita rispetto a quando è stata fatta sullo stesso supporto, e un tecnico del Ministero può mai fare proclami con simile leggerezza?
Il tempo passava ed, essendomi occupato della vicenda, mi si chiedeva perchè mai la scritta permanesse nonostante le promesse di Albarano.
A distanza di cinque mesi è arrivato il fantasmino del museo made in Steve Jobs, e in genere 1+1 fa sempre 2. Forse il 2 lo ha fornito il sottosegretario ai Beni Culturali Riccardo Villari che si è felicitato della vicenda per l’ìnteresse suscitato intorno al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. E così Albarano, magari, avrà forse fatto luce sulla vicenda commentando che «Solo Villari è stato intelligente, capendo che al Museo non faccio che del bene… in fondo a Ferragosto sono stati staccati solo tre biglietti».
E allora, alla luce di tutto ciò, una dichiarazione su tutte va evidenziata e sottoscritta; quella del Ministro della Cultura Galan che ha ben detto: «c’è poco da sorridere, la gloriosa storia dell’archeologia partenopea non merita certe irritualità, per il rispetto che va portato sempre e comunque a ciò che Napoli è ed è stata».
Non è facile analizzare la figura di Albarano che nel 2009 ebbe l’idea di accostare alcune poesie erotiche Napoletane del periodo borbonico allo show delle pornodive di “Erotica Tour“, che è piombato in soccorso del decoro di Piazza Dante senza dare seguito al proposito, che al Corriere del Mezzogiorno avrebbe dichiarato di aver preso più di 250 voti alle ultime Amministrative di Napoli col Partito del Sud mentre i dati ufficiali del Comune di Napoli dicono che ne ha presi 34.
Ad ogni modo l’architetto Albarano ha una sola opzione possibile, e cioè quella di far periziare la foto e dimostrare pubblicamente che sia autentica e non manipolata, senza sparire di nuovo come un fantasma. Per il rispetto che si deve alla grande storia e gli importantissimi musei di Napoli.
In conclusione, una considerazione è d’obbligo: se davvero il mondo del revisionismo storico vuole riaffermare la verità risorgimentale e ricostruire un rinnovato orgoglio sopito, non può consentirsi informazioni fantasmagoriche e fantasmi informatici. Verità e cultura, quelle a cui ogni meridionalista onesto deve attienersi, non vanno d’accordo con le domande senza risposta.

 (clicca per ingrandire)

videodenuncia: Crollo al Belvedere di via Cesario Console

videdenuncia: Crollo al Belvedere di via Cesario Console
evento previsto due anni fa, ma nessuno è intervenuto

Situazione emblematica dell’immobilismo dell’amministrazione Iervolino uscente i cui danni ora ricadono tutti sulle spalle del neo-sindaco De Magistris. A lui la “patata bollente”.
Intervista e denuncia di Angelo Forgione a TeleCaprinews sullo stato indecente delle aiuole di Via Cesario Console. Nel 2009 era stato denunciato un danno alla balaustra del belvedere sul mare e preannunciato un rischio crollo. La giunta Iervolino ha ignorato la segnalazione e la balaustra ha finito col cedere.
Un ciclo che si chiude, nella speranza che quello che ne eredita i disastri sia migliore.

clicca e guarda foto e rassegna stampa

la foto scattata nel 2009

Via Censario Console, e alla fine la terrazza è crollata!

Via Censario Console, e alla fine la terrazza è crollata!
la Giunta Ievolino fu avvertita ma nulla è stato fatto

Angelo Forgione – Giardinetti e terrazza di Via Cesario Console con splendida vista mare: e alla fine la balaustra di marmo è crollata!
Già all’epoca dell’amministrazione Iervolino avevo segnalato il pericolo allorchè, fotografando il murales che aveva deturpato il muretto su Via Acton (per denunciarlo), avevo notato che due pilastrini erano saltati (foto in basso). Avvertii sulla debolezza strutturale di quel punto che sarebbe prima o poi crollato per intero senza un intervento di ripristino. E così è stato, purtroppo.
I tanti frammenti sono li a testimoniare il danno estetico, con delle transenne che non eliminano del tutto il pericolo per le persone.
Sul posto fanno da contorno la statua di Cesario Console imbrattata e indecifrabile per chi non sa chi sia, l’erba incolta, le palme morte e gli escrementi di cani che i cittadini non rimuovono; oltre alla già nota scritta degli ultras che ricorda a tutti quanto questa sia pur sempre città di passione calcistica sopra ogni cosa.

Piazza Dante, lavori in corso

Piazza Dante, il revisionista pulisce
il restauratore sostiene la vera storia d’Italia

di Angelo Forgione
per napoli.com

Stanno per prendere il via i lavori per il restauro e la pulizia della statua di Dante nell’omonima piazza. La Seconda Municipalità ha stipulato il contratto di sponsorizzazione dei ponteggi grazie al quale l’opera verrà realizzato a costo zero per il Comune di Napoli.
Intanto, nello stesso largo, è pronta anche la soluzione per il Convitto Vittorio Emanuele, sfregiato da una grossa scritta «viva il brigantaggio» la settimana scorsa. Per realizzare l’intervento di pulizia gratuita e immediata si è offerto un gruppo di esperti restauratori volontari guidati dall’architetto Oreste Albarano che vive e lavora a Roma e che è già al lavoro per restituire l’antico “Foro Carolino” al nitore che merita. Incredibile ma vero, il moto spontaneo e virtuoso è nato da un sussolto di rabbia dell’architetto Albarano che presta i suoi servigi per il Ministero per i Beni e le Attività culturali e che, appena appresa la notizia dello sfregio, ha subito contattato la Soprintendenza di Napoli per ottenere il permesso di operare.
L’architetto Albarano ci ha tenuto a precisare: «sono un sostenitore delle idee revisioniste sull’unità d’Italia ma questo non potrà mai giustificare un atto teppistico come quello che s’è verificato al Foro Carolino», evidenziando non a caso l’antico nome borbonico con cui fu battezzato il monumento. E con questo gesto d’amore per la città spera di dare l’esempio anche alla cittadinanza affinchè rispetti di più i monumenti e la storia, quella vera.

Piazza Dante sfregiata. Così non va!

Piazza Dante sfregiata. Così non va!
Raid notturno: “VIVA IL BRIGANTAGGIO”
su tutto il “Foro Carolino”

Angelo Forgione – Raid notturno a Piazza Dante. Obiettivo il “Convitto Vittorio Emanuele”, l’antico Foro Carolino realizzato da Luigi Vanvitelli per raffigurare le virtù di Carlo di Borbone.
Deturpato il monumento e il completo colpo d’occhio della piazza, già sfregiata dalle scritte sul basamento della statua di Dante e sullo stesso complesso architettonico.
Su 18 basamenti delle colonne è stata impressa la scritta “VIVA IL BRIGANTAGGIO”. L’ampiezza della scritta lascia perplessi per come essa si sia potuta realizzare senza alcun intralcio o problema.
Chiara l’ideologia anti-risorgimentale e il sostegno alla lotta partigiana delle popolazioni meridionali che lottarono contro l’invasore piemontese per finire nel sangue di centinaia di migliaia di morti.
A prescindere dalla legittimità di un pensiero, chiaramente condiviso dal sottoscritto, ritengo che nessuna ideologia possa imbrattare i monumenti che sono SACRI.
L’obiettivo è chiaro e non casuale, ovvero uno dei monumenti usurpati dalla dinastia sabauda subentrante e ribattezzato per cancellare la memoria storica della città. Tra l’altro, contornato in questi giorni di festeggiamenti da numerose bandiere tricolori. Ad ognuna di esse corrisponde una lettera dello slogan. Casuale? Non direi.
La riscoperta della nostra grande storia è cultura. Imbrattare un monumento no! La rivisitazione delle nostre radici non può passare per simili azioni dalle quali prendo fermamente le distanze, rammaricandomi che l’ennesimo monumento di Napoli sia stato fatto oggetto di vandalismo. Da anni sostengo la necessità di fare cultura recuperando il nostro glorioso passato e la memoria storica sottratta da cui sono convinto che possa partire anche il rispetto dei monumenti e del bene pubblico che tanto mi sta a cuore, e che dovrebbe stare a cuore a tutti.
Così si fa solo il male della città e la battaglia per l’affermazione della nostra dignità è facilmente strumentalizzabile.