video / Napoli non è la capitale del crimine

video / Napoli non è la capitale del crimine

Roma e le città del nord in trend negativo, per Napoli positivo

Angelo Forgione – Statistiche e dati del Ministero degli Interni parlano chiaro: Napoli non è la capitale del crimine. Non può e non deve costituire motivo per supporre che Napoli sia una città serena, ma è sicuramente la conferma che i nodi stanno venendo al pettine. La povertà e l’indigenza stanno risalendo il paese e non sono più esclusiva prerogativa del meridione, e va da sé che micro e macro criminalità si stiano spalmando ormai lungo tutto lo stivale.
Per anni Napoli è stata messa sotto i riflettori più di altre realtà che condividevano con essa eventi di cronaca nera, pagando in termini di immagine rispetto alle certezze dogmatiche dell’opinione pubblica sempre pronta a dipingere Napoli come inferno in terra. Ma da qualche anno si registra un’inversione di tendenza che sta restituendo alla percezione collettiva la reale dimensione del fenomeno criminale napoletano e di quello più complessivamente nazionale. Mentre le altre due metropoli Roma e Milano registrano un’impennata dei fenomeni nell’ordine dell’8% circa, e più o meno lo stesso accade per Genova, Bologna e Firenze, Napoli fa segnare un sensibile miglioramento intorno al 7%, chiudendo l’anno al 23° posto per reati complessivi e al 91° per i cosiddetti “reati predatori”, cioè quegli scippi e rapine per cui Napoli è stata sdoganata e infangata nel mondo dai media e dall’opinione pubblica nazionali. Ma intanto il sindaco di Roma Alemanno dice che la sua città non è Napoli o Palermo.
Una fotografia scattata in controtendenza rispetto alla congiuntura economica che sfavorisce ulteriormente Napoli e il Sud. Se a livello nazionale il Pil nel 2011 è cresciuto dello 0,6 per cento, in Campania si registra un -0,2 per cento che fa chiudere le aziende e fa aumentare la disoccupazione, con il 23% delle famiglie campane che vivono con poco più di 940 euro al mese, ovvero al di sotto della soglia di povertà.
E anche in questo frangente, gli errori degli organi di informazione nazionale si ripetono perchè, mentre tutti si affannano inevitabilmente ad evidenziare la recrudescenza del fenomeno romano dimenticando quello di altre città meno importanti ma con gli stessi problemi (come evidenziato dal sindaco di Genova Marta Vincenzi), nessuno dà risalto al miglioramento napoletano, trattato solo nei confini regionali. Quel che puntualmente è stato tolto, puntualmente non viene restituito.

Reati in calo rispetto al 2010
• Provincia – 6.74 %
• Napoli – 6.79 %
• Totale reati in Italia: 23° posto
• Scippi rapine e borseggi: 91° posto
I numeri sfatano i luoghi comuni: Napoli registra meno reati di città come Milano o Genova

Nel 2012 in funzione la videosorveglianza
• 117 telecamere
• 287 lettori ottici
Nei luoghi più esposti, come le aree turistiche, verrà intensificata la videosorveglianza

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“La Domenica Sportiva estate” cancella il Napoli

“La Domenica Sportiva estate” cancella il Napoli
la conduttrice preannuncia gli azzurri che non arrivano

L’edizione del 7 Agosto della “Domenica Sportiva estate” è stata fortemente scorretta nei confronti dell’utenza Napoletana. La conduttrice, dopo aver introdotto approfondimenti su Milan, Inter, Bologna, Parma, Cesena e Roma, ha lanciato la pubblicità preannunciando di trattare al rientro in studio anche di Juventus e Napoli. Dopo la fascia pubblicitaria si è infatti argomentato della Juventus insieme agli ospiti Ivan Zazzaroni, Serse Cosmi e Gigi Maifredi ma subito dopo si è chiuso l’argomento calcio passando ad altri sport, tagliando il preannunciato approfondimento sul Napoli (che proprio in serata era sceso in campo in amichevole contro il Siviglia). Tutto questo senza alcuna spiegazione.
Gli utenti Napoletani che pagano il canone alla tv di stato, qualcuno dei quali verosimilmente in attesa almeno del risultato (e non delle immagini) della partita trasmessa in pay-per-view, sono così rimasti con un palmo di naso di fronte ad una scelta editoriale scorretta e discriminatoria firmata dalla redazione Rai di Milano che cura l’edizione estiva del noto programma sportivo.
È chiaro che gli highlights della partita Napoli-Siviglia, fino alle ore 1:30, non potevano essere mostrati dalla RAI che non ne deteneva i diritti, ma la scorrettezza è relativa a quanto preannunciato dalla conduttrice, presumibilmente qualche approfondimento pronto in regia sulla preparazione estiva del Napoli (così come per le altre squadre) che ha messo interesse ai tifosi azzurri in visione, che è stato poi cancellato dalla scaletta. Fermo restando che, in merito a Napoli-Siviglia, si poteva certamente informare sul risultato della partita. E invece il taglio è stato fatto senza motivarlo con problemi tecnici o mancanza di tempo, mancando così di rispetto ai tifosi partenopei in ascolto. Complimenti!
Ai Napoletani che hanno visto la trasmissione la “consolazione” di ascoltare un tifoso juventino dichiarare il suo sogno: “vedere Lavezzi nella Juve”.

per proteste: domenicasportiva@rai.it e ScriveR@i

Permessi sosta invalidi da nord a sud

Permessi sosta invalidi da nord a sud
scandalo da Milano a Roma, passando per Bologna

Angelo Forgione – 968 pass intestati a cittadini deceduti da sequestrare. A Napoli? No, a Milano! “Scandalo pass” nella capitale morale d’Italia dove gli automobilisti si infilano nelle corsie riservate, accedono all’area Ecopass e parcheggiano ovunque gratuitamente con contrassegni scaduti, clonati, falsificati e ricettati. Lo scandalo non è cosa fresca perchè fu scoperchiato due anni fa, ma nessuno ne ha mai sentito troppo parlare nei TG o sui quotidiani come invece accade quando simili situazioni accadono a Napoli.
Allora si apprese che i pass milanesi si vendevano ad un prezzo che andava dagli 80 ai 150 euro da insospettabili agenti della Polizia Municipale di Milano. Inizialmente furono 36 le denunce: 4 ufficiali e 12 agenti della Polizia Municipale responsabili dell’illecito e 20 cittadini, in gran parte commercianti milanesi, che avevano acquistato i pass falsi; anche più d’uno a testa. E proprio nell’abitazione di un agente furono trovati 98 pass in bianco e una plastificatrice.
A distanza di due anni lo scandalo ha assunto dimensioni ben maggiori e la nuova giunta Pisapia sta adottando contromisure per arginare il fenomeno. Dunque, sarebbero un migliaio i pass da sequestrare. E nel frattempo, le denunce sono salite a 80. Ad arrivare a 968 pass falsi accertati ce ne vuole.
Sarebbe questa l’onesta e impeccabile Milano descritta dal leghista Salvini che, al pari dei suoi colleghi, non perde mai occasione per sparare a zero sui Napoletani, in tv come su Facebook? A noi non sembra tanto diversa da Napoli se non nel modo con la quale viene considerata. Come non ci sembra diversa Bologna dove la grande truffa dei permessi per invalidi coinvolge anche alcuni noti calciatori. O la capitale Roma, laddove negli ultimi due mesi i “Falchi” hanno accertato circa mille violazioni, ritirando 165 permessi e denunciando 22 persone per uso improprio.

videoclip: MATADOR CAVANI

videoclip: MATADOR CAVANI
tributo al bomber del Napoli

Proprio mentre sta per avviarsi la nuova avventura del Napoli, ho pensato di chiudere il ramo dedicato agli azzurri di questa intensa stagione di orgogliosa produzione multimediale pro-Napoli con un meritatissimo e richiestissimo tributo al protagonista del campionato che ha portato la banda Mazzarri in Champions League.
Un videoclip interamente dedicato al “Matador” Cavani e diviso in due parti. Nella prima, un mix di goal del bomber azzurro a ritmo latino-americano. Nella seconda, un concentrato di emozioni raccontato da tutte le più famose voci del San Paolo.
Buona visione!

 

ATTENZIONE: il video non è disponibile in molti paesi esteri per questione di diritti.
Per vederlo, inserire il ink http://www.youtube.com/watch?v​=0p4tDBk5P7g sul sito http://hidemyass.com/

intervista a Raffaele Auriemma e Angelo Forgione sul giudice Tosel e sulla grande stagione del Napoli

intervista a Raffaele Auriemma e Angelo Forgione sul giudice Tosel e sulla grande stagione del Napoli

A “Napoli nel Cuore“, la trasmissione per i tifosi del Napoli a Roma e nel Lazio su Radio Incontro Roma, Raffaele Auriemma e Angelo Forgione parlano del “duepesismo” del giudice sportivo Gianpaolo Tosel e della stagione da vertice del Napoli.

leggi la denuncia dei fatti

«Tosel, i Napoletani non hanno l’anello al naso»

«Tosel, i Napoletani non hanno l’anello al naso»
Il giudice sportivo strumentalizza i fischi all’inno nazionale
e li equipara agli scontri sanguinosi di Roma

Quella del magistrato friulano Gianpaolo Tosel, giudice sportivo per conto della Federcalcio tutta, è una continua sfida alla pazienza e all’intelligenza dei Napoletani. Noi non abbiamo più alcun dubbio, e da tempo, sul fatto che i suoi metodi di applicazione delle regole abbiano poco a che vedere con una vera giustizia. Tosel può essere a tutti gli effetti considerato l’inventore della “ingiustizia sportiva”.

L’articolo 3 della Costituzione italiana, già disattesa in molti altri punti, recita così: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Ebbene, un magistrato dello Stato disattende la Costituzione in ambito sportivo sin dal giorno in cui si è insediato al posto del defunto predecessore Maurizio Laudi che non aveva mai sollevato simili polveroni.

È inutile ricordare tutto quello che è avvenuto in passato, è nella memoria di tutti. Veniamo alle ultime sanzioni-provocazioni di Tosel relative alle partite di Coppa Italia: ammenda di  20.000 euro alla SSC Napoli per avere suoi sostenitori turbato con numerosi fischi l’iniziale minuto di raccoglimento; per avere inoltre, al 10° del secondo tempo, indirizzato
un fascio di luce laser verso un calciatore avversario; per avere infine, nel corso della gara,
acceso innumerevoli fumogeni nel proprio settore.

Fischi durante il raccoglimento? Leggiamo il comunicato e saltiamo sulla sedia!!! Inutile discutere sul laser e sui fumogeni contro i quali è prevista per regolamento la giusta sanzione. Ma i fischi durante il minuto di raccoglimento sono un’invenzione diffamatoria di Tosel. Basti vedere le immagini e constatare che durante il minuto di raccoglimento gli spettatori presenti rispettavano in silenzio la memoria del militare defunto in Afghanistan, più sentitamente di come accade in altri stadi dove subito partono applausi, che a Napoli sono piovuti dagli spalti solo quando l’arbitro ha decretato con un fischio il termine del minuto di silenzio.

I fischi che Tosel ha strumentalizzato, perché di strumentalizzazione si tratta, sono quelli che alcuni hanno prodotto durante l’inno nazionale italiano in segno di protesta per gli avvenimenti che sconvolgono la vita della città e contro le retoriche celebrazioni del 150° anniversario dell’unità d’Italia; e francamente non ci sentiamo di stigmatizzare tale dissenso.
 Non ci risulta che vi sia una regola sportiva che vieti i fischi all’inno nazionale; si tratta di una manifestazione democratica che può essere condivisa o stigmatizzata, ma non certo sanzionata come se scorresse il “ventennio fascista”.

Noi stessi, come movimento di cittadinanza attiva con coscienza di ciò che divulghiamo dal punto di vista identitario, lontani da logiche secessionistiche che riguardano movimenti politici del nord, e senza volontà di fomentare errate reazioni, invitiamo tutti i Napoletani a riflettere su tante situazioni che spesso ci vedono colpevoli in casa nostra e a volte vittime di attacchi esterni. Scevri da ogni sorta di vittimismo, rivendichiamo il diritto di protestare, per di più pagando un biglietto che peraltro è valido per il godimento di uno spettacolo calcistico che però la FIGC ha infarcito di propaganda politica funzionale alle celebrazioni retoriche dell’unità di un paese spaccato socialmente ed economicamente. Vorremmo festeggiare anche noi, sventolare il tricolore col sorriso, ma proprio non ci è possibile far finta di nulla e neanche ci fa sorridere il fatto che lo Stato strumentalizzi il calcio per propagandare una simile ridondanza senza contenuti con uno spot in cui dei bambini giocano a calcio e ricevono nelle mani da falsi eroi un pallone da basket (?), con una coppa intitolata all’unità che non c’è e con una patch celebrativa cucita sulle maniche delle squadre in competizione.

I Napoletani non hanno l’anello al naso e tutto questo l’hanno intuito, e hanno capito anche che Tosel, magistrato senza equilibrio dello Stato (e ci dispiace dirlo), quei fischi all’inno nazionale non li ha digeriti e li ha fatti pagare.

A Roma, il giorno dopo, è accaduto di tutto, prima, durante e dopo il derby di Coppa Italia. Scontri, accoltellamenti, feriti, petardi, sassaiole, assalto al pullman della Lazio con tanto di dirigente ferito. E li solo sanzioni pecuniarie, come al solito. Come dire che i fischi di Napoli equivalgono agli scontri sanguinosi di Roma. È questo ciò che si deduce raffrontando le sanzioni. Niente squalifica del campo, niente divieto di trasferta per le tifoserie, niente chiusura delle curve.

Per un vile e deplorevole accoltellamento ad un inglese alla vigilia di Napoli-Liverpool la stampa nazionale si divertì a titolare “Vergogna Napoli” dappertutto; fu una gogna mediatica giustissima che però è divenuta ingiusta alla luce del diverso trattamento riservato ai fatti di Roma, per restare sul pezzo, laddove tristezze del genere si ripetono ad ogni stracittadina.

Noi continuiamo a denunciare tutto questo, a porre la lente d’ingrandimento sui fatti e sui misfatti di Tosel, a richiamare invano l’attenzione del Presidente della FIGC Abete, consapevoli che queste cose, per volontà superiore, ce le cantiamo e ce le suoniamo tra di noi. Ma almeno avremo fatto la nostra parte, non facendoci prendere per stolti e offrendo lo spunto di riflessione a quei nostri concittadini che ancora non hanno capito come funzionano certi meccanismi nel nostro paese che del calcio “catalizzatore” ne fa strumento di convogliamento di messaggi sociali pericolosi.

Angelo Forgione
Movimento V.A.N.T.O.
(Valorizzazione Autentica Napoletanità a Tutela dell’Orgoglio)
Responsabile per la città di Napoli del Parlamento delle Due Sicilie