––– scrittore e giornalista, opinionista, storicista, meridionalista, culturalmente unitarista ––– "Baciata da Dio, stuprata dall'uomo. È Napoli, sulla cui vita indago per parlare del mondo."
Angelo Forgione e Daniele Bellini a “Top 5” sintesi della trasmissione del 26 Luglio
Sintesi in tre parti della trasmissione “Top 5” su Radio Marte del 26 Luglio 2011 in cui Angelo Forgione si racconta a Daniele “Decibel” Bellini attraverso 5 brani musicali. Una puntata all’insegna della Napoletanità, spaziando dallo sport alla cultura, fino al revisionismo storico con un’interessante parte finale che ha acceso il dibattito con i radioascoltatori.
Criscitiello a Mandorlini:
«Essere meridionali è un VANTO!» ma la colpa è anche dell’incoerenza della FIGC
Dopo il coro razzista“Ti amo terrone” dell’allenatore del Verona Andrea Mandorlini indirizzato ai salernitani, il giornalista di Sportitalia Michele Criscitiello, nativo di Avellino, sfoggia il suo orgoglio meridionale con un termini a noi caro. Intanto la FIGC ha aperto un procedimento di carattere disciplinare e nelle prossime ore Mandorlini sarà interrogato dagli uomini della Procura federale, che presto prenderà una decisione.
E qui casca l’asino! La Federazione Giuoco Calcio è incoerente e ha le sue colpe in tutto questo putiferio. Il perchè è presto detto: certo, Mandorlini è doppiamente colpevole perchè nel ruolo di chi dovrebbe educare allo sport e non all’odio, ma se durante l’ultimo anno i cori razzisti contro i meridionali, e non gli sfottò (è bene sempre sottolinearlo) fossero stati arginati dagli arbitri e dal giudice sportivo, oggi Mandorlini non sarebbe caduto nell’ingenuità di fare il capo-ultrà leghista, nella convinzione sbagliata che se certi cori li cantano i tifosi impunemente li possono intonare anche gli addetti ai lavori.
Saremo attenti, perchè a questo caso è legato tutto il razzismo anti-meridionali che gira attorno al mondo del calcio che V.A.N.T.O. denuncia da quando sono state introdotte regole, mai applicate, sul tema. E sul sito dell’Hellas Verona è apparso uncomunicato ufficialedal quale è il caso trarre uno stralcio: “Spiace rilevare ancora una volta, che taluni fatti se accadono nella nostra città ed in particolare siano riconducibili alla nostra società, vengano frequentemente distorti e strumentalizzati unicamente al fine di screditarne l’immagine. (…) Invitiamo quindi a ridimensionare serenamente l’accaduto, riconducendone la portata al giusto valore onde evitare di denigrare pretestuosamente un’intera città e tifoseria come purtroppo già avvenuto in passato per circostanze talvolta rivelatesi di nessuna importanza o addirittura millantate”. Verona e il Verona, dunque, sono ben consci di esserci ricascati e di essere nell’occhio del ciclone in tema di razzismo, ma non si scusano; anzi, si difendono. Nella maniera più puerile però: “Si rileva che due nostri giocatori, uno di origine calabrese e l’altro campano, nonchè altri di diverse etnie, hanno partecipato divertiti assieme alla canzone di mister Mandorlini e ciò a conferma del tono scherzoso ed inoffensivo che la stessa rivestiva”. Lo staff scaligero si nasconde dietro i propri calciatori che, come sottolineato nella prima denuncia, col loro comportamento hanno acuito la gravità del fatto e non certo legittimato. Torna il Verona in serie B e la piazza fa subito parlare di se. Una città in cui anche le emittenti locali intavolano dibattiti politico-sociali all’insegna della denigrazione del meridione intero. Come a Telenuovo, tv nella quale ha mosso i primi passi un personaggio che abbiamo imparato a conoscere, quel David Parenzo spalla di Cruciani a Radio 24. Basta sentire i toni e i termini usati per descrivere i meridionali durante una discussione sui terremotati dell’Aquila: parassiti, scansafatiche… napoletani, siciliani e calabresi popoli senza onore. (video in basso)
In occasione della presentazione dell’Hellas Verona neo-promosso in Serie B, l’allenatore ravennate Andrea Mandorlini si è ufficialmente “iscritto” alla Lega Nord intonando un tipico coro anti-meridionali e trascinando i tifosi in un prosieguo della polemica con i salernitani sconfitti nella finale dei play-off e poi finiti nell’incubo del fallimento. Tutto questo sotto lo sguardo divertito di giocatori, alcuni dei quali meridionali, società e autorità presenti, sindaco leghista Tosi in testa. La querelle “identitaria” fu innescata proprio da alcune dichiarazioni dello stesso Mandorlini alla vigilia della finale con la Salernitana, in quel momento in odore di fallimento nel caso di mancato accesso alla serie cadetta. Il “mister” del Verona aveva polemizzato prima della partita d’andata punzecchiando gli avversari: “Piangono, dicono che se non vanno in B ci sarà un fallimento sicuro” e ancora “Diciamo che la Salernitana ha già avuto tanti aiuti in campo, sono più che sufficienti”. Queste parole avevano generato la reazione della squadra campana che aveva annunciato azioni legali contro il tecnico del Verona. Il quale, da uomo di sport che non capisce la responsabilità che comporta il suo ruolo di “addetto ai lavori”, continua ancora oggi, con la Salernitana fallita, a fomentare odio e divisioni. Se questi sono gli uomini di sport?!
La tifoseria dell’Hellas non è di certo nuova a episodi di razzismo: dai cori contro i Napoletani, fino al manichino nero impiccato in curva per protestare contro la decisione della propria società di comprare un giocatore di colore. Ora anche il coro del suo allenatore con vive felicitazioni, e non scuse, del sindaco di Verona. Una piazza la cui “mancanza” era tengibile.
video: CALCIOSCOMMESSE E LA “PUNTATA” SU NAPOLI come dichiararsi puliti sporcando Napoli
Giugno 2011, lo scandalo “calcioscommesse” torna a galla nel calcio italiano e coinvolge in prima battuta la Serie B con le squadre appena promosse nella massima serie. Mentre le indagini delle Procure di Cremona e Napoli vanno avanti su due filoni diversi, i primi imputati si difendono legittimamente dalle accuse ma nel solito modo tutto italiano di scaricare ogni responsabilità sui Napoletani.
Piena condanna ad ogni mafia, ma anche ad ogni trucco nel calcio e ad ogni razzismo sommario. E il mondo del calcio, che finge di educare ad una migliore cultura, è spesso il principale strumento di diffusione di cattivi segnali poi amplificati dai media.
Il video nasce da una pericolosissima frase pronunciata da un tifoso bergamasco contro i Napoletani e incautamente sbattuta in faccia all’Italia intera dall’emittente nazionale La7 per promuovere la trasmissione “L’Infedele” dedicata al tema in onda il 13 Giugno.
A seguito delle numerose proteste scaturite da questa clip, durante la trasmissione, Gad Lerner si scusa per la frase infelice del tifoso atalantino per la quale la redazione ha ricevuto proteste, ma intanto in trasmissione la frase viene fatta ripassare ripetendo l’errore.
videoclip: “RISPETTO (quando segna un goal Cavani)” da un lavoro musicale di Danilo Belsino su V.A.N.T.O.
Angelo Forgione – Quando qualche settimana fa Danilo Belsino, un giovane sperimentatore musicale di Ercolano, mi contattò per comunicarmi di aver composto un brano ispirato dalle tematiche sociali della Napoletanità da me trattate e spesso accostate agli aspetti sportivi, ne ebbi gran piacere perchè era un’ulteriore testimonianza di come il messaggio di V.A.N.T.O. attecchisse e potesse interessare su vari livelli la nostra comunità. Ascoltando il pezzo mi accorsi che era anche decisamente valido non solo nelle sonorità ma anche ben corrispondente a quella parte del “v.a.n.t.o.-pensiero” che intende la passione sportiva napoletana come potentissimo veicolo di orgoglio e riscatto pro-attivo e mai passivo dei Napoletani, tifosi di Napoli prima ancora che del Napoli. Una città stupenda, ricca di storia, che ha posto le basi della moderna civiltà europea, non deve essere difesa solo allo stadio ma anche fuori di esso, con il comportamento civile e responsabile di ognuno di noi. Il rispetto si guadagna riappropriandoci della nostra migliore identità, appannata da decenni di educazione alla minorità che hanno causato un atteggiamento lassista e fin troppo tollerante verso chi ha devastato la nostra terra, napoletani compresi. La spia del nostro orgoglio si accende allo stadio, ma potrebbe e dovrebbe farlo anche nella vita di tutti i giorni; perchè ciò accada basterebbe riscoprire e recuperare la nostra identità e la nostra storia seconda a nessuno. Ma intanto, quando il nostro Napoli vince offre a tutti noi la rivalsa verso chi ci denigra e chi, magari, è più abituato al sapore della vittoria e ne fa un ulteriore motivo di presunta superiorità di etnia che però non trova riscontro nella storia… anzi! Il brano “RISPETTO, Quando segna un goal Cavani” di Danilo Belsino racchiude il messaggio e tira in ballo, come detto, alcune tematiche di V.A.N.T.O.: il valore sociale del Napoli per i napoletani, il razzismo verso di essi negli stadi (e fuori) mai combattuto dagli organi preposti, i luoghi comuni contro Napoli frutto dell’ignoranza più becera, gli attacchi alla città da parte di presunti intellettuali (Bocca su tutti) e personaggi televisivi più volte denunciati in “Ammazziamo Pulcinella”, le parole di Goethe in “Viaggio in Italia” che descrivono la meraviglia di Napoli nel 1786 (nel video “Napoli sei tu!”). Il buon lavoro di Belsino necessitava di un videoclip su misura, capace di accompagnare con le giuste immagini un brano in cui Cavani diventa quello che oggi è per i tifosi: il paladino dell’orgoglio, a patto che questo lo si dimostri davvero rispettando la nostra città. RISPETTO, quello che tutti gli italiani devono a Napoli, Napoletani compresi. Se ne saremo capaci, vinceremo la partita per il nostro riscatto.
RISPETTO (quando segna un goal Cavani) musica e testo: D. Belsino
Non e’ questione di maglia o di inno, non e’ questione di bandiere che di “volta” ce ne stanno troppi, è il mio orgoglio che e’ in ballo, è per questo che io godo quando segnano. È la rivincita, perche’ lo sai e’ sempre lo stesso da tempo, mi odia un poco tutta l’italia ma una questione calcistica conduce alla pessima etica dell’italiano che nasconde la faccia sotto la maglia è l’asino che raglia, sputa fuori tutta l’imbecillità cori e offese razziste come se… come se lo stadio fosse un arena di battaglia.
IO DIFENDO I MIEI COLORI LI STRAPPO DALLE MANI DEI DETRATTORI E PRETENDO RISPETTO MENTRE TUTTI QUANTI ME LO TOLGONO È PER QUESTO CHE IO GODO QUANDO SEGNANO. È LA DIFESA DELL’ORGOGLIO, UNA PICCOLA RIVINCITA MENTRE L’ITALIA MORTIFICA NASCONDENDOSI DIETRO LUOGHI COMUNI… È PER QUESTO CHE GODO QUANDO SEGNA UN GOL CAVANI.
Il piu’ bello dei sogni non e’ immenso quanto te. Tu che ci illudi e ci stanchi, tu che ci incanti, dai non mollare… e come quando sei sotto di due goal e la partita s’é messa male, tocca lottare, difendere l’area, poi ripartire, pressare, alzare il baricentro, ringhiare su ogni pallone. L’energia dei settantamila e la sfida, come nella vita, ha bisogno di pazzia… fantasia… il mio popolo e’ magia pura… e lo stadio si colora e canta….
IO DIFENDO I MIEI COLORI LI STRAPPO DALLE MANI DEI DETRATTORI E PRETENDO RISPETTO MENTRE TUTTI QUANTI ME LO TOLGONO È PER QUESTO CHE IO GODO QUANDO SEGNANO. È LA DIFESA DELL’ORGOGLIO, UNA PICCOLA RIVINCITA MENTRE L’ITALIA MORTIFICA NASCONDENDOSI DIETRO LUOGHI COMUNI… È PER QUESTO CHE GODO QUANDO SEGNA UN GOL CAVANI.
Come un tunnel senza uscita, pare che non ci sia speranza per la mia citta’… ‘ha detto pure Bocca! “Queste rive, golfi, insenature, il vesuvio, la citta’ coi suoi dintorni, i castelli, le ville… siano perdonati tutti coloro che a Napoli escono di senno. Se nessun napoletano vuole andarsene dalla sua città, se i poeti celebrano in grandiose iperboli l’incanto di questi siti, non si può fargliene carico… qui non si riesce davvero a rimpiangere Roma. Confrontata con questa grande apertura di cielo, la capitale del mondo nella bassura del tevere appare come un vecchio convento in posizione sfavorevole”… Goethe
IO DIFENDO I MIEI COLORI LI STRAPPO DALLE MANI DEI DETRATTORI E PRETENDO RISPETTO MENTRE TUTTI QUANTI ME LO TOLGONO È PER QUESTO CHE IO GODO QUANDO SEGNANO. È LA DIFESA DELL’ORGOGLIO, UNA PICCOLA RIVINCITA MENTRE L’ITALIA MORTIFICA NASCONDENDOSI DIETRO LUOGHI COMUNI… È PER QUESTO CHE GODO QUANDO SEGNA UN GOL CAVANI.
Impara a rispettare il mio popolo, fratello… che hai tanto da imparare. E poi… e poi non.. non cacciate nessun inno… (‘sto Gigi D’Alessio) che noi già ce l’abbiamo. Lasciate perdere, va… bis!
“DECIBEL AZZURRI” il videoclip che catapulta nel “San Paolo” virtuale
3 minuti intensi di stadio virtuale: i suoni, le bandiere, le sciarpe, i cori, le esultanze, il canto di Napoli. L’esperienza del catino di Fuorigrotta con pochi paragoni da rivivere velocemente in maniera multimediale. I decibel del popolo azzurro ai picchi più alti sulla scia dello speaker Daniele “Decibel” Bellini.