C’è un luogo all’Arenella, popoloso quartiere di Napoli, in cui Gaetano Donizetti ha scritto buona parte della Lucia di Lammermoor, una della sue opere più famose, inscenata in tutto il mondo. Ed è anche un posto di gran pregio architettonico. Eppure il fatto e il luogo sono delittuosamente misconosciuti, come tanti altri attinenti alla zona collinare condivisa dall’Arenella e dal Vomero che conservano memorie da riscoprire, testimonianze del passato che possono riattivare una curiosità intellettuale e dare il là a un’impensabile rivalutazione storica del territorio. È per questo che ho accettato la proposta fattami dal consigliere municipale Mimmo Cerullo di MO di fare da testimonial al concorso fotoletterario “Arenella e Vomero nella Napoli Capitale”, indetto dalla V Municipalità di Napoli. Si tratta di una competizione aperta a tutti i cittadini con almeno 14 anni di età, invitati a partecipare con delle fotografie di posti della zona collinare corredate da un breve testo in cui si evidenzi l’importanza dei soggetti ritratti. L’intento è quello di stimolare la conoscenza e la memoria storica, di fare identità anche in una Municipalità che conta circa 120mila abitanti, una città nella città, demograficamente grande quanto Bergamo, a proposito di Donizetti, o Pescara, e poco meno popolata di Salerno (135mila).
Al netto della presenza del Museo e Certosa di San Martino e del Castel Sant’Elmo, l’Arenella e il Vomero non sono considerate zone di rilievo turistico. Eppure di storia collinare da riscoprire ve n’è tanta, e sono certo che il concorso possa dare un gran contributo in tal senso. Io darò il mio, e sarà un piacere poter premiare i vincitori il 27 maggio nella sala consiliare “Silvia Ruotolo”. Magari, quel giorno, rivelerò dove Donizetti ha scritto la Lucia di Lammermoor, il gran trionfo al San Carlo alla sera del 26 settembre1835.
Angelo Forgione
Regolamento e scheda di partecipazione:
http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/32542
pagina facebook con quotidiana pubblicazione dei luoghi più interessanti da fotografare e descrivere presenti nella Napoli collinare:
https://www.facebook.com/quintamunicipalita/?fref=ts
Comunicato stampa della V Muncipalità:
ANGELO FORGIONE TESTIMONIAL DEL CONCORSO FOTOLETTERARIO “ARENELLA E VOMERO NELLA NAPOLI CAPITALE”!
Lo scrittore e giornalista Angelo Forgione, opinionista, storicista, colto meridionalista napoletano, sarà il testimonial del concorso che vuole riportare alla luce i monumenti e le memorie dei quartieri collinari della città di Napoli attraverso immagini e testi realizzati da semplici cittadini. Non poteva essere fatta scelta migliore, verrebbe da dire, essendo Forgione uno scrittore al servizio della storia e dell’identità, esperto di Questione Meridionale, curatore del blog V.A.N.T.O. (Valorizzazione Autentica Napoletanità a Tutela dell’Orgoglio) e da tempo profondamente impegnato in prima linea a contribuire al rilancio della città. In questo caso, Forgione darà il suo contributo alla conoscenza di quartieri considerati a torto poco interessanti sotto il profilo turistico e invece ricchi di testimonianze della Napoli Capitale. «Arrivata la proposta da Mimmo Cerullo, consigliere di MO! della V Municipalità, che sta portando avanti il progetto, ho accettato con grande piacere. Ritengo un privilegio aiutare a portare alla conoscenza dei più la storicità dei luoghi dell’Arenella e del Vomero – ha detto Forgione – e poter premiare i vincitori di un concorso che trovo, nel suo formato, assolutamente originale e intrigante!» Forgione, autore di due libri di grande successo come Made in Naples – Come Napoli ha civilizzato l’Europa (e come continua a farlo) (2013), in cui è chiarito come in nessun altro testo perché Napoli è considerata dall’Unesco la culla della cultura occidentale, e Dov’è la Vittoria – Le due Italie nel pallone (2015), in cui sono ricostruiti gli intrecci politico-economici che hanno decretato l’egemonia settentrionale nello sport nazionale, e in procinto di lanciare il suo nuovo libro dedicato alle storie intrecciate di Napoli e Milano, sarà presente agli eventi promozionali e alla premiazione del concorso che si terrà nell’aula consiliare della V Municipalità “Silvia Ruotolo” il prossimo 27 maggio alle ore 17.00. «Sono molto, molto contento che Angelo Forgione abbia accettato un ruolo nella promozione dell’immagine del nostro concorso fotoletterario dedicato all’Arenella ed al Vomero. Il suo appoggio ci garantisce diffusione e, soprattutto, un’accresciuta importanza nei confronti dell’informazione e dei Napoletani» ha commentato Mimmo Cerullo di MO!, promotore del concorso insieme all’ideatore Antonio Lombardi e Unione Mediterranea.
Nell’immediato dopoguerra si erano già abbondantemente diffusi gli stereotipi sui meridionali alimentati nel primo periodo unitario del Paese. Qualcosa avrebbe potuto contribuire fortemente a cancellarli, ma, al contrario, li ingigantì enormemente. Quando nel dicembre 1955, alla vigilia di quel Natale, il segnale televisivo della Rai fu esteso a Napoli, raggiungendo il Sud, il giornalista calabrese Corrado Alvaro, con un bel po’ di illusoria speranza, scrisse:
Ariane, una tedesca di 49 anni che vive a Napoli da quando ne aveva 21, telefona a “Deejay chiama Italia” e spiega la sua felicissima esperienza in diretta. È una addetta alle pulizie, non una grande manager straniera, e vive di pane e amore all’ombra del Vesuvio. Linus conduce la telefona all’insegna delle dietrologia, mostrandosi sconcertato. «Avrebbe avuto tutto il tempo per cambiare idea, e invece no».
Domenica 25 agosto andrà in onda una puntata di “Speciale Tg1” che rivisiterà i drammatici eventi del colera a Napoli del 1973, a quarant’anni dall’epidemia che colpì non solo la città partenopea ma anche altre città del bacino del Mediterraneo.
I media dell’epoca alterarono la realtà, consegnandola al pregiudizio, rompendo le ossa all’immagine della città. Solo quando dopo trenta giorni a Napoli tutto finì fu reso noto che il vibrione era nelle cozze tunisine. Nessuno però descrisse più l’epidemia che perdurava altrove, mentre Napoli si ritrovò orfana di turisti, ormai convinti che fosse una Calcutta italiana. Negli stadi d’Italia, luogo di crescente calciocentrismo nazionale, il Napoli di Vinicio fu da allora accolto al grido di “colera”, e fu proprio in quel momento storico che nacque quel coro/slogan razzista ancora ben radicato e mai contrastato dagli ipocriti organi preposti al contrasto dei fenomeni razziali negli impianti sportivi. Baresi, palermitani, cagliaritani e catalani non sono apostrofati come “colerosi”, e neanche i tifosi delle squadre di Milano, Genova, Torino, Verona, Treviso, Venezia, Trieste, Parma, Modena, Como, Bergamo, Brescia e altre città del Nord non bagnato dal mare ma colpite nell’Ottocento da diverse pandemie di colera per le scarse condizioni igieniche e non per delle cozze importate.
Chiude il primo ciclo in Rai di “Made in Sud”. Lo fa con buon successo e ottimi dati auditel, ma soprattutto con un registro ben diverso dalle prime puntate, 

Nata nella provincia lombarda, a Busto Arsizio, trasferitasi a Vercelli a 11 anni per poi approdare a Napoli a 19 anni ed entrare nel cast della “soap” partenopea.
di Angelo Forgione – Era il Giugno del 2009 quando la piazza Carlo III di Caserta, l’immenso slargo ellittico ai piedi della reggia che si rifà a Piazza San Pietro a Roma, si avviava a compimento di un imponente e costosissimo restyling. Scattai delle fotografie ai nuovi lampioni d’illuminazione (clicca sulle immagini per ingrandire) perchè alla loro vista un senso di disgusto mi prese il ventre. Elementi di arredo urbano futuristici di forma essenziale e fin troppo moderna per essere contestualizzati nella piazza simbolo del neoclassicismo 
