Cena letteraria a Piano di Sorrento

Il 15 marzo, alle ore 20.00, all’Hotel-Spa ‘La Ripetta’ di Piano di Sorrento, cena letteraria con gli sportivi della Penisola Sorrentina sugli aspetti calcistici della Questione meridionale.
Sono invitati tutti i tifosi di zona; napoletani, juventini, interisti, milanisti, romanisti e oltre, per una serata costruttiva e per un dialogo di approfondimento.

(è gradita la prenotazione allo 081.532.13.36 o all’indirizzo email info@laripettahotel.it)

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Un viaggio nel real gusto neoclassico

Sabato 9 luglio 2016, dalle ore 10.15, arte, cultura e alta gelateria vi attendono. Una speciale sinergia tra Palazzo San Teodoro, Gelatosità ed Angelo Forgione per un‘esperienza che sa d’estate e di storia napoletana. Nelle meravigliose sale della dimora storica di Palazzo San Teodoro alla Riviera di Chiaja, il percorso museale con realtà virtuale (viaggio nella Napoli borbonica con particolare tecnologia Samsung Gear VR) sarà arricchito dalla degustazione del gusto ‘Regno delle due Sicilie’ di Gelatosità, vincitore della tappa napoletana del Gelato Festival 2015: pistacchio di Bronte, cioccolato di Modica, nocciola tonda di Giffoni, arancia bionda di Sorrento e tranci di biscotto nocciola IGP. Per divulgare le origini napoletane dell’architettura neoclassica, i tour delle 11.15, 12.15 e 14.15 saranno arricchiti dalla presenza di Angelo Forgione, che, in modo sapiente, calerà i visitatori nel periodo dei fasti di Napoli al tempo del Regno delle due Sicilie, con un focus sul Neoclassicismo e un racconto sul noto sorbetto napoletano, progenitore del gelato! Al termine del percorso sarà possibile acquistare il suo fortunatissimo libro Made in Naples ad un prezzo speciale.

Evento con prenotazione obbligatoria
Info e prenotazioni al numero 3398798494

Costo: 8,00 euro
degustazione gelato gratuita
acquisto libro Made in Naples facoltativo

Orari dei tour:
10.15
11.15 con Angelo Forgione
12.15 con Angelo Forgione
13.15
14.15 con Angelo Forgione
15.15

Museo di Palazzo San Teodoro Experience
via Riviera di Chiaia 281

Il gusto “Regno delle Due Sicilie” vince il GelatoFestival

Angelo Forgionegelato_5Domenica 17, alla tappa napoletana del GelatoFestival che si è svolta al quartiere Vomero di Napoli, ho avuto la fortuna di assaporare un prodotto veramente eccezionale: il gusto “Regno delle Due Sicilie”, un sensorial tour dalla Sicilia alla Campania, con pistacchio di Bronte, cioccolato di Modica, nocciola di Giffoni IGP e Arancia bionda di Sorrento.
Ideato e proposto dai simpatici Oreste e Marcella Mantovani, della gelateria Gelatosità di Napoli, il suo nome potrebbe indicare un giudizio di parte. Il fatto è che il festival prevedeva una gara tra tutti i gusti proposti dalle varie gelaterie, e il mio è stato solo uno dei tanti voti della giuria popolare che hanno decretato vincitore per plebiscito il gusto delle Due Sicilie, mentre la giuria tecnica premiava ex aequo il napoletano Marco Infante di Casa Infante con il gusto “Terramia” e Pina Moltierno di Caserta con il gusto “Desir Noir”.
La vittoria di tappa manda ora i fratelli Mantovani alla finalissima europea di ottobre di Firenze, ultimo evento del Tour 2015 che proclamerà il miglior gelatiere d’Europa. Il gusto “Regno delle Due Sicilie” ci sarà. Anche in gelateria, si spera.

Vedi Napoli e poi muori

Magnifica Italia è un programma televisivo in onda sulle reti Mediaset dal 2007. Si tratta di un ciclo di documentari tematici dedicati a regioni, province e principali città della Penisola viste dal cielo e non solo. Particolarmente interessante la produzione dedicata a Napoli e i suoi dintorni. La linea guida narrativa si dipana da alcune bellissime riprese effettuate dall’elicottero, staccando su tradizionali inquadrature da terra. La voce fuori campo di Mario Scarabelli racconta la storia e il costume locale, con l’ausilio delle testimonianze di alcuni protagonisti del luogo. Il racconto condensa in sintesi la grande tradizione culturale di Napoli, omettendo inevitabilmente molto ma descrivendo una Napoli più aderente alla sua vera identità. Unici veri nei, l’assenza del primario Museo Archeologico Nazionale e della Cappella Sansevero.

A Meta di Sorrento la ”Festa Azzurra”

A Meta di Sorrento la ”Festa Azzurra”

Auriemma, Ermetto, Forgione e Sepe con i tifosi a Meta di Sorrento

Mercoledi 30 maggio 2012, ore 20.30, sulla spiaggia di Meta di Sorrento il “Club Napoli Meta organizza” la “Festa Azzurra”. Live Show di Luca Sepe, ospiti della serata Raffaele Auriemma (Mediaset Premium)Gigi Ermetto (Canale 9) e Angelo Forgione con la proiezione di alcuni dei più bei video sportivi da lui ideati. Punti ristoro, drinks, music e gran finale scoppiettante con maxitorta e spettacolo pirotecnico! In palio anche un viaggio in una capitale europea. Ingresso libero.

Lucio Dalla il napoletano

videoclip – Lucio Dalla il napoletano

nato a Bologna, morto a Montreux, rinato a Napoli

Angelo Forgione – Era un napoletano nato a Bologna Lucio Dalla. «La cicogna era cieca in quel momento, ma la prossima volta voglio nascere qua, essere napoletano a tutti gli effetti», così disse al Gran Caffè Gambrinus sette mesi prima di andarsene. Fu il suo testamento artistico, la sua dichiarazione d’amore per la terra che artisticamente ed esteticamente sentiva più sua. «Il grande onore per me è quello di aver partecipato», disse in quell’occasione, significando tutta la fierezza per aver capito Napoli e aver dato un contributo spontaneo e sentito alla valorizzazione della cultura napoletana. Dalla amava sinceramente Napoli, più volte da lui definita la città più bella del mondo.
«Quella napoletana – disse – è la musica più importante del Novecento, altro che Beatles… dobbiamo tornare a noi, e non essere provinciali, scopiazzando all’estero»
. Non erano frasi di circostanza; Dalla fu rapito dalla lingua dialettale napoletana alle Tremiti, isole geograficamente pugliesi ma foneticamente napoletane-ischitane, e poi dalla vista del Golfo, ammirato dalla stanza di Caruso a Sorrento. E perciò cambiò il suo modo di comporre musica, tendendo alla lirica. Fu una trasformazione intima ancor prima che artistica, e perciò era davvero invaghito di Napoli e dei Napoletani, ripetendolo anche ossessivamente in ogni occasione e da ogni pulpito. La gelosia della parte putrefatta del paese non lo ha accettato e ne ha insultata la morte per togliersi il sassolino dalle scarpe.
Mi piace pensare che sia rinato da qualche parte qui intorno, come tu volevi. Arrivederci, Lucio.

Ciao Lucio!

Ciao Lucio!

Qui dove il mare luccica e tira forte il vento, su una vecchia terrazza davanti al golfo di Surriento”.
Così inizia la famosissima “Caruso”, considerata un classico della musica napoletana contemporanea e italiana nel mondo. Oltre nove milioni di copie vendute in tutto il globo, è stata riproposta da grandi cantanti tra cui Julio Iglesias, Celine DionAndrea Bocelli Luciano Pavarotti.

Scritta dal cantautore bolognese mentre era in navigazione con la propria imbarcazione; in seguito ad un guasto, dovette fermarsi a Sorrento e soggiornò nello stesso albergo dove molti anni prima, nel 1921, morì il grande tenore Enrico Caruso. Durante la sua permanenza, i proprietari dell’albergo narrarono a Dalla gli ultimi giorni di vita del tenore: Caruso si era appassionato a una giovane donna a cui dava lezioni di canto.
Solo dall’incontro tra la sensibilità di un grande artista e i magici luoghi di Napoli poteva nascere l’ispirazione per la stupenda canzone.
Lucio Dalla amava sinceramente Napoli, più volte definita la città più bella del mondo. «Quella napoletana – disse – è la musica più importante del Novecento, altro che Beatles… dobbiamo tornare a noi, e non essere provinciali, scopiazzando all’estero».
Ciao Lucio!

Il comandante affonda con la nave, metafora del paese

Il comandante affonda con la nave, metafora del paese

le colpe, la gogna, la strumentalizzazione

Angelo Forgione – Che disastro, Francesco Schettino! Non tocca a noi giudicare il suo comportamento sulla “Concordia” prima della tragedia dell’isola del Giglio, ma sicuramente possiamo farci un’idea della sua condotta nel momento dell’apocalisse sulla scorta dell’ormai famosissima telefonata intercorsa col Capitano di fregata Gregorio De Falco che lo scuoteva e lo richiamava ai suoi doveri disattesi.
Di certo il Comandante più detestato e famoso del mondo ha tutto il diritto di farsi giudicare in un’aula di tribunale ma la realtà è che il mostro è stato sbattuto in prima pagina e per lui sembra che il processo sia finito ancor prima di iniziare. Abbandonare la nave e non risalirci su è il dato oggettivo per cui Schettino è colpevole, e questo è chiaro a tutti, ma per tanti è anche uno sbruffone, un buono a nulla, e persino un soggetto pericoloso e spavaldo della cui minacciosa personalità bisognava accorgersi prima. È questa l’aberrazione che indicava un servizio del TG5 delle 20:00 del 17 Gennaio (minuto 6.23) in cui delle immagini tratte da Youtube che ritraggono Schettino sulla “Concordia” in atteggiamenti normali per un comandante di una nave da divertimento sono state commentate però come se si trattasse di condotte sopra le righe di una star. E addirittura un riferimento ai suoi tratti somatici, utili alle teorie razziste-risorgimentali di Cesare Lombroso che avrebbero potuto essere applicate sul personaggio, tirate fuori dal giornalista Carmelo Sardo, siciliano d’origine.
Schettino sembra proprio essere colpevole, e dovrà pagare quando il processo lo dichiarerà tale, ma l’analisi dell’uomo prima del regolare giudizio non piace a tutti. E non è  l’unico colpevole perchè non si diventa comandanti di crociera dalla sera alla mattina, e se Schettino è divenuto tale è perchè qualcuno deve averlo ritenuto idoneo per il ruolo delicato da ricoprire. Nell’interrogatorio di garanzia si è definito “un bravo comandante” e per questo il GIP non gli ha concesso la libertà perchè ha capito che il personaggio non si rende conto della realtà; dunque, chi ha stabilito, in seno alla compagnia di navigazione, che fosse in grado di assumersi la responsabilità di sovraintendere alla sicurezza di migliaia di persone? La Costa crociere, sul blog ufficiale, decantava nel Settembre 2010 il cosiddetto inchino della “Concordia” all’isola di Procida (video) e ringraziava il comandante, salvo poi prenderne le distanze all’indomani della sciagura. La pratica non era sporadica e la ripetevano anche altre compagnie in ogni posto suggestivo, come di fianco ai faraglioni di Capri. Come non pensare poi che se ha cambiato la rotta è perchè tale manovra, seppur da fare in assoluta sicurezza, gli era consentita dalle norme della navigazione? Forse anche le norme vanno riviste.
È triste poi dover constatare che il comandante campano sia diventato lo strumento per uno squallido giudizio sulle sue origini napoletane. Leghisti e non, da più parti, attaccano la comunità napoletana capace di generare personaggi del genere, levantini e incapaci di assumersi delle responsabilità. La sottocultura italiana del dito sempre puntato è venuta a galla mentre la nave era ormai ripiegata su se stessa. Schettino è figlio della cultura marinara di Meta di Sorrento, cittadina che affaccia sul mare e quell’orizzonte lo scruta ogni giorno. Una cultura prima imparata nella sua formazione marittima e poi tradita in una notte di follia e terrore, ma pur sempre una cultura che ha dato e da tanto all’Italia. La stessa cultura del Capitano di fregata Gregorio De Falco da Sant’Angelo di Ischia, da tutti indicato come l’uomo che ha dimostrato polso fermo e sangue freddo ma che non era al posto scomodo di Schettino. Il colloquio telefonico tra i due era a Livorno ma sembrava svolgersi a Napoli. Due rovesci della stessa medaglia.
Certamente l’impatto emotivo è fortissimo perchè si tratta di un caso rarissimo di affondamento di una nave da crociera, che a maggior ragione poteva diventare una vera carneficina visto il numero dei passeggeri che equivaleva a quello di una piccola città, e ora è facile ironizzare su una presunta mentalità irresponsabilmente meridionale di Schettino; ma la memoria corta di una certa becera sottocultura italiana fa dimenticare che nel 2001 una tragedia ben più grave ma meno “cervellotica” vide due aerei scontrarsi a terra sulla pista di Linate con ben 118 morti, e le condanne colpirono Sandro Gualano, Paolo Zucchetti, Antonio Cavanna e Giovanni Lorenzo Grecchi; un torinese, due milanesi e un pavese ritenuti responsabili di gravi omissioni e negligenze procedurali.
Gli errori e le esuberanze fanno parte degli uomini, e quando ne fanno le spese delle vite umane bisognerebbe avere rispetto del dolore dei familiari invece di accendere i toni con polemiche soverchie. Schettino è oggi l’immagine della codardia alla quale si contrappone quella incancellabile del coraggio impavido che risponde al nome del carabiniere napoletano Salvo D’Acquisto, colui che nel 1943, a soli 23 anni, sacrificò la sua vita per salvare 22 prigionieri italiani dalla fucilazione delle SS naziste. Medaglia d’Oro al valore lui come la stessa città di Napoli il cui popolo, cacciando da solo dal proprio suolo le soldatesche germaniche sfidandone la feroce rappresaglia, indicò a tutti gli italiani la via della salvezza. Non lo si dimentichi!

Il Cavallo Napoletano tra storia e mito

Il Cavallo Napoletano tra storia e mito
un evento per la rinascita dell’antico emblema di Napoli

L’antico simbolo di Napoli e del Napoli, il cavallo rampante, torna a rivivere Sabato 1 Ottobre nella location di Villa Fondi a Piano di Sorrento dove si terrà un meeting culturale incentrato sulla figura del “Cavallo Napoletano” la cui razza è stata ripresa e certificata sulla base di studi accurati. Il convegno celebra la nascita dell’Accademia di Arte Equestre Napoletana secondo una tradizione nata a Napoli nel XVI secolo grazie a Federico Grisone, primo cavallerizzo nella storia a pubblicare un trattato di equitazione, col proposito di restituire a Napoli il simbolo che ha incarnato la storia e la tradizione equestre, l’arte del cavalcare che da Napoli si è diffusa in tutta Europa.
Il meeting culturale sarà presieduto da Jean-Noël Schifano, giornalista, scrittore, accademico, innamorato di Napoli e cittadino onorario Napoletano, che ha accettato con piacere di convenire da Parigi per coordinare la manifestazione.
La serata, che ha ottenuto il sostegno della Provincia di Napoli e della Città di Piano di Sorrento, il patrocinio della Regione Campania e la collaborazione dell’Associazione Cypraea Onlus diretta da Cecilia Coppola, della Fidapa Sorrentina e dell’Unitrè di Piano, si concluderà con le favole interpretate da Peppe Barra.

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